Degrado, non è finzione. Un grido: niente sconti – .

Degrado, non è finzione. Un grido: niente sconti – .
Degrado, non è finzione. Un grido: niente sconti – .

No, questa non è finzione. La scena dei due ragazzi con carta vetrata e straccio che cercano freneticamente di cancellare le due lettere dipinte su un lato dell’altare dedicato ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, solo perché feriscono, è qualcosa a metà tra la cruda realtà e il teatro della l’assurdo. l’occhio del regista della serie tv con Bocci “Alex Bravo”. Bravo Alex, tanto meno gli operatori che hanno aggiunto cicatrice dopo cicatrice alla pietra d’Istria, erigendo inconsapevolmente un monumento alla propria imprudenza. Ma cosa hanno pensato gli diligenti tecnici mentre dall’alto del simbolo del Passetto si adoperavano – in un tentativo inevitabilmente vano – per lavare via la macchia rossa, lasciandone forse una ancora peggiore, che riflette l’alone del loro gesto ingenuo? Volevano essere paladini del decoro o carnefici nell’esercito del degrado? Aspiravano allo status di eroi alla ritrovata dignità e alla sacralità della memoria dei martiri? Ahimè, furono solo i miserabili autori di un’azione goffa e insensata.

Forse se ne sono accorti quando sono accorsi gli agenti della polizia locale gridando “Stop! Fermare!!”. E al rimprovero del produttore esecutivo. E comunque è difficile dire chi avrà la meglio nel duello per l’ultimo fallo tra i fessi che maltrattano i beni pubblici, patrimonio di tutti noi e della storia di Ancona. Non si sa se sia più inaccettabile questo attacco sfrenato di pulizia acuta o l’offensiva di schizzi di colore portata avanti in mezza città da hooligan con pennarelli. Persi nella loro incoscienza, non contenti di aver distribuito escoriazioni di degrado sulla pelle della capitale, i vandali armati di spray hanno lanciato la loro personale sfida al Palazzo. L’amministrazione comunale ha elaborato un piano per rimuovere i graffi ricamati dagli artisti della bruttezza dai muri degli edifici.

Si è affidato anche alle nanotecnologie applicate contro i colossi dell’inciviltà: un gel benedetto che scioglie la vernice che viene lavata via e smaltita. Ebbene, gli operai l’hanno testato. E funziona. Ma non contro le teste più dure della pietra di marmocchi irriverenti. Cosa hanno fatto? Tornarono subito all’attacco con i quadri indecifrabili. Una volta ripulite le superfici adiacenti all’ingresso del parco Traiano in via XXIX Settembre, è subito ricomparso il disegno impertinente.

L’accesso ai bagni pubblici di Piazza Roma liberato dalle macchie colorate degli scarabocchi? I loro graffi ritornano. E – ironia della sorte, ma anche possibile aiuto a chi gli dà la caccia – le lettere sono le stesse e compongono la parola: “sgarro”, quasi una provocatoria ammissione di colpa. E sarebbe anche il momento di trovare i colpevoli dello scempio estetico e morale pubblico della città. La politica ci prova, mandando in pattuglia squadre antidegrado, predisponendo un sistema di videosorveglianza collegato alla sala di controllo allestita presso la sede della polizia stradale (che però sarà pienamente operativa quando le forze di polizia locali saranno rinforzate), e annunciando il uso di vigilantes per catturare scrittori incorreggibili con le mani sul barattolo. Ma tutto questo non basta, tanto che dobbiamo ancora assistere alle incursioni dei vandali e prestarci ad azioni estemporanee di improvvisati ed improbabili vendicatori del degrado. Si potrebbe pensare, allora, che sia giunto il momento (anche) di una manovra a tenaglia. Amministratori: ripristinare il decoro vero, effettivo e visibile alle mura di Ancona; trova gli pseudo artisti a buon mercato e puniscili. Che senza gli spruzzatori di scarabocchi e – quindi – senza intere facciate ricoperte di graffiti, non ci sarebbero stati nemmeno i geni che hanno voluto ripulire il guizzo sentimentale un po’ algebrico impresso sull’altare del Monumento, dove ancora una volta si sono immolati civicamente senso e intelligenza umana. Con la speranza che quelle due lettere “N+S” possano trasformarsi da messaggio d’amore nell’acronimo di un grido di battaglia civile: No Discounts.


*Responsabile della redazione di Ancona
del Corriere Adriatico

 
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