Moravia nell’analisi del prof. Lagrasta, Presidente del Comitato Dante Alighieri di Barletta – .

Moravia nell’analisi del prof. Lagrasta, Presidente del Comitato Dante Alighieri di Barletta – .
Moravia nell’analisi del prof. Lagrasta, Presidente del Comitato Dante Alighieri di Barletta – .
In occasione del 95° anniversario della pubblicazione del romanzo “Gli indifferenti” di Alberto Moravia, pubblichiamo una nota critica a firma di Giuseppe Lagrasta, Presidente del Comitato Dante Alighieri di Barletta

Alberto Moravia, L’indifferente e la macchina del tempo

Nel 1929 Albero Moravia pubblicò il romanzo “Gli indifferenti”, forse ignaro del successo e del clamore che avrebbe suscitato per aver raccontato in modo problematico la realtà sociale di quegli anni. Sono trascorsi novantacinque anni da quell’esordio e dall’uso della parola “indifferente”, tornata di grande attualità all’inizio di questa parte del nuovo secolo. Così, come in un viaggio nel tempo, sembra che uomini e donne siano tornati a vivere nel MONDO 2024, con gli stessi problemi, disagi e condizioni umane di allora.

Per verificare e contestualizzare questo ritorno della dimensione sociale, abbiamo chiesto supporto alla letteratura e: Città invisibili di Italo Calvino, (1972) un’opera che affronta temi legati alle città invisibili e agli abitanti indifferenti; al romanzo L’indifferente di Alberto Moravia, (1929) che parla di cittadini indifferenti che vivono in città invisibili. Gli intrecci narrativi, i protagonisti e le trame degli eventi raccontati nei due romanzi ben rappresentano lo svolgersi della vita quotidiana nel mare dell’oggettività e nelle città labirintiche che suscitano il senso di indifferenza umana nei confronti della memoria e della storia.

I due romanzi ci permettono così di scoprire i legami che esistono con l’opera di Elio Vittorini, Conversazione in Sicilia (1941), in cui l’autore descrive il dolore degli offesi e degli ultimi della Terra, arricchendo la mappa di significati, metafore e allegorie già esplorata da Moravia, Calvino ed Elsa Morante. Riflettere sulla mappa generale della memoria narrativa-politico-sociale che ha caratterizzato i primi anni del Novecento fino alla metà degli anni Settanta permette di intraprendere un viaggio attraverso quattro romanzi di maggior rigore stilistico e narrativo in cui il lettore ritrova la storia di gli ultimi della Terra e gli offesi, i poveri e gli scartati, così ben raccontati da Elsa Morante Storia (1974): un affresco corale sulla natura della guerra e sulle popolazioni ferite e costrette a lottare per sopravvivere, combattute dai rifiuti umani, destinate alla sconfitta, «senza amore e senza Cristo» – come direbbe Salvatore Quasimodo, incarnato da Ida Ramundo e suo figlio Useppe. Approfondire attraverso lo studio della letteratura alcuni sinonimi che caratterizzano la parola “indifferenza” composta da: invisibilità, senza memoria, uomo immediato, disagio umano, scarto umano, deterioramento umano e degrado sociale, fa della letteratura una scienza multidisciplinare che favorisce la fusione di gli orizzonti del senso e del significato. Il viaggio romanzesco presenta, attraverso le sue stazioni letterarie, una sfida alla complessità e una sfida cognitiva, offrendo al lettore l’acquisizione di energie utili e aspetti formativi finalizzati: alla lotta all’indifferenza, all’invisibilità e all’oppressione, che purtroppo persistono ancora nel quotidiano azioni “di coloro che scartano l’umano o considerano l’essere umano come un rifiuto”.

Le opere citate nella nota sono:

Italo Calvino, Le città invisibili, con un saggio di PP Pasolini, Mondadori, 2023; E. Morante, Storia, Einaudi, Torino, 2014; A. Moravia, Gli indifferenti, Bompiani, Milano, 2017; S. Quasimodo, Giorno dopo giorno, Mondadori, Milano 1947; E.Vittorini, Conversazione in Sicilia, Bompiani, Milano, 2021; HG Wells, La macchina del tempoEinaudi, Torino, 2019.

 
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