In mezzo a tanti punti interrogativi, il Toro ha una certezza: Ivan Juric lascerà i Granata a fine anno. Il croato aveva cominciato a mandare segnali d’addio qualche settimana fa, nel giorno della commemorazione per il Grande Torino il presidente Urbano Cairo lo aveva di fatto licenziato. Così è già partita la caccia al 16esimo allenatore nei 19 anni di gestione dell’editore alessandrino, con alcuni profili che nel recente passato erano stati legati al Toro ma sono progressivamente usciti di scena: Gattuso potrebbe finire in Arabia Saudita, Palladino è tentato dalla grande avventura al Benfica, Sarri guadagna troppo e ha altri top club che lo corteggiano. E la strada è in salita anche per Gilardino, visto che il Genoa se lo assicura con un nuovo contratto.
Chi resta, dunque, al presidente Cairo e al direttore tecnico Vagnati? Lo scenario attuale vede una sorta di testa a testa tra Italiano e Vanoli. Entrambe, però, hanno messo in stand-by il Toro, anche solo perché hanno ancora molto da giocarsi nel finale di stagione: la Fiorentina è appena arrivata in finale di Conference League e lotta con il Napoli per l’ottavo posto, il Venezia ha 90 minuti per sognare la promozione diretta (è a 2 punti dal Como seconda) oppure passare ai play-off. Sono due profili che piacciono a Cairo e che, invece, sono attratti anche dal Toro.
Viola non ha mai nascosto la sua stima per l’editore alessandrino e lo ha ribadito anche nella sua ultima visita alla Mole, quando sono volate parole grosse con Ivan Juric e anche il gesto spietato da parte del croato, poi i toni sono cambiati ovattati con l’abbraccio. dei due allenatori in TV. Vanoli invece piace perché emergente e bravo con i giovani, ha una lunga carriera alle spalle come collaboratore di Antonio Conte e ha guidato anche l’Under italiana dal 16 al 19. Sia l’italiano che l’allenatore del Il Varese, però, è corteggiato dal Bologna in caso di addio di Thiago Motta, quindi i pezzi del puzzle vanno rimessi a posto. Da via Viotti, però, sono pronti all’attacco per evitare la beffa.
