“Crolla il tetto del palazzo scientifico di Viareggio: vicino alla tragedia! Così i giornali locali titolano una notizia che non fa più notizia. Tra soffitti, tetti e pareti fatiscenti assistiamo ad una vera e propria dematerializzazione della scuola, ironicamente in linea con la dematerializzazione didattica voluta dal Piano Scuola 4.0”. Il gruppo parla Genitori per una scuola Di-Disconnessaformatosi a Lucca
“Promosso dai fondi Pnrr, il Piano Scuola 4.0 ha fatto fiorire le nostre scuoleingenti finanziamenti finalizzati alla realizzazione delle manutenzioni più urgenti: riempire le aule di schermi e tecnologia digitale per rendere le scuole italiane competitive rispetto al resto del mondo. Viene da ridere se si guarda la foto del tetto crollato del liceo di Viareggio, che di competitivo ha ben poco. Come un gruppo di genitori lucchesi, riuniti per una “scuola disconnessa” non più di un anno fa abbiamo raccolto più di mille firme nella speranza che si possa aprire un dialogo con le istituzioni locali riguardo alle radicali trasformazioni imposte alla scuola pubblica con il Piano Scuola 4.0 quindi i finanziamenti destinati alle scuole sono vincolati e convogliati verso le aziende hi-tech. Se spendere 4,9 miliardi di euro per la digitalizzazione può essere giustificato in nome della competitività, i dati sull’apprendimento scolastico legato alla digitalizzazione delle scuole sono scoraggianti”.
“Viene da chiedersi se insieme al crollo del tetto – continuano i genitori – non vadano d’accordo anche la nostra dignità di insegnanti, studenti e genitori è in pezzi, che riteniamo innovativo coprire un muro ammuffito o crepato con una lavagna digitale. Pertanto, con la pretesa di insegnare ai nostri figli il rispetto per la vita umana, offriamo loro scuole che “rasentano la tragedia” e che hanno pochissimo rispetto per la vita umana. Dobbiamo forse sperare che il metaverso che indosseranno in classe e che renderà la didattica più accattivante e avvolgente, riesca ad attutire, con la realtà virtuale, il dolore di una piastrella sulla loro testa?”.
