Elezioni europee, vincerà ancora il partito astensionista in Sicilia? – .

Mancano solo poche settimane Elezioni europee che si svolgerà l’8 e il 9 giugno, momento cruciale per la democrazia. Ma a preoccupare i vari partiti in causa non dovrebbero essere tanto i loro rivali politici, quanto piuttosto il partito che ha ottenuto più voti nelle elezioni precedenti, quello dell’astensionismo.

I dati dei sondaggi in Sicilia

Riflettendo una tendenza nazionale alla disaffezione verso la partecipazione politica, l’astensionismo continua a suscitare preoccupazione e interesse. Infatti, a partire da ultime elezioni europeesvoltasi a Maggio 2019, La Sicilia è stata la seconda peggior regione d’Italia dopo la Sardegna. Sull’isola ha votato solo il 37,5% degli aventi diritto al voto, oltre il 5% in meno rispetto ai precedenti europei. A Palermo l’affluenza più alta è stata registrata con il 39,48%mentre il più basso a Caltanissettacon il 34,3%.

Anche nel caso delle elezioni regionali del 2019 sull’isola, ha votato meno di 1 elettore su 2. Appena il 49%. Oltre 2 milioni di siciliani non si sono recati alle urne. Per quanto riguarda le lezioni, però, la situazione è leggermente in miglioramento amministrazione del 2023. Nei 128 comuni siciliani ha deciso di recarsi al seggio elettorale oltre il 56,39 per cento dei cittadini interessato dalle elezioni amministrative del 28 e 29 maggio. Complessivamente hanno votato 756.144 cittadini su 1.340.983 aventi diritto al voto. Nel dettaglio, l’affluenza provinciale nell’agrigentino, dove si è votato in 14 comuni, si è attestata al 48,21 per cento degli aventi diritto (58.066 elettori); in provincia di Caltanissetta (5 comuni) ha votato il 40,63 per cento degli elettori (12.729); in provincia di Catania (19 comuni alle urne), il 57 per cento dei votanti (280.779); nell’Ennese (9 comuni coinvolti) ha votato il 50,43 per cento degli elettori (45.066), nel messinese, la provincia con più comuni votanti (32), l’affluenza è stata del 63,67 per cento (54.069); in provincia di Palermo (con 25 comuni votanti) si è recato alle urne il 60,24 per cento degli aventi diritto (59.299); nel Ragusano (4 comuni) affluenza del 57,89% (83.626) e nel siracusano (8 comuni) del 57,35% (89.404); in provincia di Trapani (12 comuni votanti) affluenza al 59,17 per cento (73.106).

Un problema solo italiano?

Dati quindi certamente preoccupanti e che dimostrano un chiaro segnale di qualcosa di profondamente sbagliato nel modo in cui la politica viene condotta e rappresentata. Questo fenomeno non va ignorato o sottovalutato dai partiti politici, anzi, va affrontato con urgenza e determinazione. Il problema dell’astensionismo, a dire il vero, non è affatto limitato all’Italia, ma è diffuso in molti paesi europei e non solo.. Nonostante alcuni segnali di miglioramento, come l’aumento dell’8,34% della partecipazione alle elezioni Elezioni europee nel 2019 rispetto al 2014, che hanno portato la media al 50,95%, la cifra rimane ben al di sotto di quanto auspicabile. Il fatto che solo la metà dell’elettorato dell’Unione europea si sia recato alle urne rappresenta una sfida significativa per la democrazia e la partecipazione civica.

Nella precedente tornata elettorale europea, pochi paesi hanno percepito l’importanza di una consultazione: il Belgioad esempio, ha registrato un’affluenza molto elevata‘89%, dimostrando un forte senso di partecipazione civica. Esiste però una chiara controtendenza rappresentata da Slovacchia, che ha segnato la percentuale di partecipazione più bassa solo il 23%. In questa panoramica, L’Italia è tra i primi dieci Paesi per affluenza alle urne, al nono posto con il 56,10%. Pur trattandosi di un dato significativo, è importante notare che l’Italia ha registrato un calo di oltre due punti percentuali rispetto alle elezioni precedenti, quando l’affluenza alle urne era stata del 58,69%. Altri paesi europei hanno ottenuto risultati migliori, come ad esempio Grecia con il 58%IL Germania con il 62% e il Spagna con il 64%. Tuttavia, anche in paesi tradizionalmente considerati pilastri forti della democrazia europea, come ad esempio Francia, l’affluenza alle urne è stata deludente, raggiungendo solo 51%. Ciò potrebbe riflettere una crescente confusione politica e un senso di disaffezione nei confronti delle istituzioni elettorali in molti contesti europei.

Usa il tuo voto. Oppure altri decideranno per te

In occasione di Giornata dell’Europa che si celebra oggi 9 maggio, l’Arco di Trionfo a Parigi, il Colosseo a Roma e la Grand Place a Bruxelles sono tra i tanti monumenti dell’Ue che si sono illuminati con un messaggio strettamente legato alle elezioni europee del 6-9 giugno: la slogan coniato per la campagna elettorale”Usa il tuo voto. Oppure altri decideranno per te“. In alternativa, la bandiera stellata blu è stata proiettata sui monumenti nella notte tra l’8 e il 9 maggio.

Le elezioni europee sono un’opportunità per rinnovare il nostro impegno a favore della democrazia e dei valori europei. Ma questo sarà possibile solo se riusciremo a coinvolgere attivamente tutti i cittadini nel processo politico. È tempo che i partiti politici smettano di considerare l’astensionismo come una semplice statistica e inizino a considerarlo per quello che è: una seria minaccia per la nostra democrazia e il nostro futuro.

 
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