negli stabilimenti Pavesini e Ringo – .

Milano, 9 maggio. (askanews) – In questa fabbrica alle porte di Novara prendono forma biscotti come i Pavesini con più di 90 anni di storia alle spalle insieme ai “più giovani” Abbracci o alle linee dedicate al benessere sfornate da Mulino Bianco. Una storia iniziata 70 anni fa per mano di Mario Pavesi e che Barilla porta avanti da 30 anni, continuando a scommettere sull’innovazione. Perché questo emerge come il tratto distintivo di questo stabilimento, fondato nel 1953, da cui escono ogni anno 55mila tonnellate di prodotto. “Barilla è un’azienda italiana che ama il proprio lavoro in Italia e gli italiani – ci ha detto Luca Barilla, vicepresidente del gruppo Barilla – È riuscita a conquistare questa bella realtà di Novara, lo stabilimento Pavesi, che ha scritto uno dei libri più belli sul cibo storie del nostro Paese trent’anni fa. Oggi siamo qui per festeggiare con questa vita che continua nel mondo Barilla ma conservando sempre il ricordo di Mario Pavesi e delle cose straordinarie che ci ha lasciato e che noi custodiamo come figli. piccoli”.

Passato di proprietà alla Barilla nel 1994, lo stabilimento di Novara produce oltre 100 prodotti diversi, con nove linee di produzione. Qui sono nati biscotti come Ringo, che devono il nome al batterista dei Beatles, o Togo insieme ai già citati Pavesini e cracker. Ma la sua architettura industriale anni Cinquanta nasconde innesti di modernità sia sul fronte tecnologico che su quello del prodotto. “La Barilla ha investito molto in questo stabilimento, una media di 10 milioni l’anno – ha spiegato Federica Massari, direttrice dello stabilimento Barilla di Novara – Sono investimenti che portano nuovi prodotti, occupazione e volumi in crescita per questa azienda. La particolarità di questi prodotti è l’apporto tecnologico dello stampaggio. Abbiamo prodotti ripieni ricoperti di cioccolato, quindi una grande varietà dal punto di vista tecnologico che permette all’azienda di innovare ogni anno questo stabilimento, lanciando, come avvenuto lo scorso anno, fino a sette nuovi prodotti”.

Da qui escono mediamente due o tre nuovi prodotti ogni anno, e anche quest’anno ci sono almeno due lanci in cantiere che nascondono un’innovazione anche in termini di tecnologie produttive. Due anni fa, in vista del lancio dei nuovi biscotti, la capacità produttiva è stata aumentata fino ad un massimo di 105mila tonnellate di prodotti. Ma la centralità di questo impianto riguarda anche il contributo occupazionale per il territorio. “Lo stabilimento conta 335 dipendenti e una cinquantina di lavoratori temporanei – ha sottolineato Massari – La presenza femminile è del 50% nel top management e del 30% nello stabilimento. Tra i capiturno abbiamo, ad esempio, anche capiturno donna e anche su ruoli come quello del panettiere che sono ruoli storicamente tipici delle figure maschili. Abbiamo anche panettiere donne”.

A dimostrazione del suo sostegno al territorio, Barilla ha donato alla Croce Rossa Italiana a Novara un’ambulanza d’emergenza per il trasporto sanitario. Un gesto che dimostra l’importanza di questa pianta anche per il gruppo alimentare parmense. “Questo stabilimento è strategico e molto importante per noi – ha concluso il vicepresidente – lì lavorano persone meravigliose che negli anni si sono innamorate di Barilla e i risultati si vedono perché i prodotti che realizzano sono davvero di altissima qualità”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Pistoia, stasera per la “Notte Europea dei Musei” visite guidate gratuite alla Pinacoteca – .
NEXT Jane Goodall festeggia i suoi 90 anni on the road, sarà a Roma per il concerto del Primo Maggio – .