Il Baco e il Comune pubblicano un volume che racconta vent’anni di storia poco conosciuta – .

Il Baco e il Comune pubblicano un volume che racconta vent’anni di storia poco conosciuta – .
Il Baco e il Comune pubblicano un volume che racconta vent’anni di storia poco conosciuta – .

Il baco da setain collaborazione con il Comune di Sonaha pubblicato pochi giorni fa un nuovo volume, dedicato come i precedenti a storia del nostro territorio. “Il Regno Lombardo-Veneto a Sona. Vent’anni di storia locale (1846-1866)”, questo il titolo del volume, che in 370 pagine e numerose illustrazioni racconta le vicende del comune di Sona durante il Regno di Lombardia e Veneto.

Il libro, firmato da Gli storici di Baco Renato Salvetti, Mario Nicoli e Valentino Venturinisi apre descrivendo l’assetto istituzionale del Regno Lombardo Veneto che sostituì il Regno Italico napoleonico nel 1814 e la situazione economica e sociale di Sona nella seconda metà dell’Ottocento.

“Ricerca – spiegano i tre storici di Baco – ha permesso di fornire molte informazioni che non compaiono nei libri di storia, perché analizzando la vita quotidiana di piccoli ambienti sociali, come quello di Sona, è possibile coglierne implicazioni inedite. Per la Lombardia e il Veneto fu un periodo di notevole sviluppo economico, ma anche di importanti tragedie umane, a causa di un regime che alternava comportamenti tolleranti a comportamenti disumani, in linea con quanto avvenne in quel periodo nella maggior parte dei Regni e Regimi europei”.

Nel volume vengono descritte tre guerre e una rivolta armata: la prima, la seconda e la terza guerra d’indipendenza italiana del 1846, 1859, 1866 e il fallito tentativo di ribellione a Milano e Venezia nel 1848.

“Alla fine della prima Guerra d’Indipendenza – Proseguono Salvetti, Nicoli e Venturini – l’Impero Austro-Ungarico di Francesco Giuseppe, preoccupato per la situazione in costante ribollimento patriottico del Regno, assegnò il Governo del Regno al maresciallo Radetsky, che fino ad allora aveva ricoperto esclusivamente il ruolo di comandante dell’esercito austriaco di stanza sul territorio italiano , direttamente dipendente da Vienna. Con questa scelta l’occupazione si trasformò in dura repressione, con numerose condanne a morte per impiccagione, carcerazioni prolungate, pubbliche percosse ed espropri di edifici e terreni, effettuate soprattutto nei confronti di aristocratici e talvolta preti, considerati contigui ai moti rivoluzionari. e azioni di guerriglia”.

In un parvenza di democraziaeletti e gli elettori erano i proprietari terrieri del Comunecon alti censimenti, che a Sona elessero a consiglio comunale di trenta consiglieri che, a sua volta, ha eletto un presidente e tre deputati (leggi assessori), che dovevano essere confermati dall’autorità di tutela.

In tale periodo sono stati raccolti i dati anagrafici e statistici ed il rilascio dei relativi documenti, per lo svolgimento delle attività correnti raccolti e conservati dai parroci, che erano dipendenti statali. L’istruzione era tenuta in grande considerazione: scuola dell’obbligo dai sei ai dodici anni, due a carico del Comune, altri tre per le femmine e quattro per i maschi a carico dello Stato. I libri venivano forniti gratuitamente ai poveri e i pochi che potevano permettersi di frequentare gli studi dovevano recarsi a Trento.

“In quegli anni – spiegano i tre storici – agricoltura e allevamento, soprattutto baco da seta e ovicaprino, erano alla base dell’attività produttiva. Importanti erano anche l’artigianato e il commercio. Il controllo dei prezzi al dettaglio era uno strumento frequentemente utilizzato dalle autorità in presenza di catastrofi naturali o guerre. Il medico e l’ostetrica municipali, che lavoravano gratuitamente per i poveri, così come il veterinario municipale, erano responsabili della sanità pubblica. L’ostetrica, che spesso non faceva parte del personale comunale, veniva sostituita da professionisti privati ​​clandestini, talvolta gestiti dai parroci. L’abbandono dei neonati esposti e indesiderati, consegnati alla pubblica beneficenza, fu un’altra dolorosa conseguenza della povertà del periodo”.

IL militarenelle armi e nell’addestramento, furono una presenza costante nella zona in quegli anni. In ogni periodo dell’anno moltissimi soldati venivano trasferiti soprattutto dalle caserme ai territori negli incolti di San Giorgio in Salici e Palazzolo, per esercizi. Nel volume si dice che chiunque abbia fornito alloggi per soldati e ricovero per cavalli e attrezzature militari o forniva cibo a uomini o animali, riceveva un compenso fisso. Durante la prima guerra d’indipendenza ospitarono nel territorio, oltre a Truppe austro-ungaricheAnche Dipartimenti piemontesi e, durante la seconda, Truppe francesi e italiane.

“Delle tre guerre d’indipendenza – spiegano Salvetti, Nicoli e Venturini – solo la seconda del 1859 è descritta dettagliatamente, non per gli scontri militari avvenuti soprattutto lontano dal Veneto, a Solferino e San Martino in Lombardia, ma per il ruolo svolto dal territorio veneto come seconda linea del fronte. La guerra finì in brevissimo tempo al punto che gli importanti accaparramenti di bestiame vivo che l’Austria si era assicurata per rifornire i territori abitati militari e civili durante il conflitto furono ceduti ai Comuni per risarcirli delle spese sostenute durante il conflitto. Anche il Comune di Sona ricevette a titolo di risarcimento trenta capi di bestiame vivi, che mise subito all’asta per trarne profitto”.

parte economica e finanziaria occupa molto spazio nel libro. Altro tema trattato è quello delle due importanti infrastrutture realizzate nel periodo: l’ Strada ferroviaria Milano-Venezia e il Via Monzambanera, quasi un’autostrada per l’epoca. Le due arterie furono fondamentali per lo sviluppo economico e sociale del nord Italia.

“Un aiuto sostanziale nella realizzazione del volume – concludono gli storici di Baco – ci è stato fornito dalle centinaia di manifesti rinvenuti nelle 45 cartelle dell’archivio cartaceo del Comune di Sona e dalla documentazione cartacea inviata alle istituzioni amministrative provinciali e comunali dall’Ente statale del Regno. Gli oltre 800 manifesti, 200 riprodotti nel volume, sono stati scannerizzati e resi disponibili, in formato digitale, alla Biblioteca comunale”.

La realizzazione del volume in collaborazione tra Il Baco da Seta e il Comune di Sona è stato desiderato come risultato di un accordo tra il direttore del Baco Mario Salvetti e il sindaco Gianluigi Mazzi, che molto si è profuso nella realizzazione di quest’opera, anche attivamente attraverso le sue capacità grafiche. Al momento del passaggio dell’amministrazione, con l’elezione del sindaco Gianfranco Dalla Valentina nel maggio 2023 il progetto di collaborazione è continuato e – come dicevamo – abbiamo visto le stampe pochi giorni fa.

“Quest’opera costituisce una nuova tappa fondamentale nella ricostruzione del passato del nostro territorio – spiega il direttore di Baco Mario Salvetti -. Da ormai vent’anni la nostra straordinaria redazione storica porta luce su una storia locale prima del tutto sconosciuta e che, invece, merita di vedere la luce ed essere conosciuta e studiata. È difficile comprendere quanto lavoro di ricerca ci sia dietro la pubblicazione di un volume come questo, che è davvero il frutto di anni di impegno quotidiano. Il mio orgoglio e quello della redazione che dirigo è quello di lasciare alla nostra comunità, grazie anche alla preziosa ed importante collaborazione con il Comune di Sona, un volume che costituirà da ora e per sempre un caposaldo della memoria condivisa per i cittadini del nostro territorio di oggi e del futuro”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Lupi, nelle Marche Noi Moderati lavora nella lista per le Regionali – News – .
NEXT l’ospedale di Guastalla al centro del confronto tra candidati. VIDEO Regonline -Telereggio – Ultime notizie Reggio Emilia