Barcellona, ​​vittoria della campagna all’Università per Gaza – .

L’“acampada” è iniziata lunedì, quando circa trecento persone si sono mosse per occupare l’università e montare le tende: nella sala accanto alle tende, Marc, studente e attivista per la Palestina, parla della mobilitazione.

Come procede la mobilitazione e quali risultati sta ottenendo?

La prima notte si sono già fermate a dormire una quarantina di persone, diventate ieri ottanta, secondo giorno di mobilitazione, nelle assemblee contiamo sulla presenza di più di 100 persone, il che significa che c’è un appello al quale la comunità locale La comunità universitaria sta rispondendo collettivamente. E oggi è un giorno molto speciale perché all’UB è stata discussa e votata una mozione per approvare la rottura dei rapporti con lo Stato di Israele. Abbiamo vinto con una netta maggioranza, quindi celebriamo questa vittoria che è la fine di un lungo processo. Ma ora ci diciamo che dobbiamo andare avanti, dobbiamo rendere effettivo questo “claustrum” e, allo stesso tempo, responsabilizzare le istituzioni che sono al di sopra dell’università, come il governo spagnolo e la Generalitat de Catalunya, e pretendere da loro la rottura dei rapporti”.

Ciò significa che l’Università di Barcellona deve ora rescindere i suoi accordi esistenti con l’Università di Israele?

Ora il Consiglio direttivo, che è l’organo esecutivo dell’ateneo, ha il mandato del chiostro per rendere effettiva questa richiesta. Trattandosi di un mandato chiaramente democratico (perché il claustro è l’organo più democratico) non avranno altra scelta che renderlo effettivo. Riteniamo che sia questione di giorni affinché gli accordi con lo Stato di Israele vengano infranti e, quindi, si possa contribuire a porre fine alla complicità nel genocidio.

Hai paura che liberino questa “acampada”?

Al momento non abbiamo ricevuto alcun avvertimento e non c’è stato alcun conflitto né con il servizio di sicurezza dell’università né con le forze dell’ordine, quindi non prevediamo situazioni complicate. È vero che qui in Catalogna domenica è il giorno delle elezioni e questo edificio è uno dei collegi elettorali. Abbiamo ribadito che si tratta di una protesta del tutto democratica, pacifica e legittima e non abbiamo alcuna intenzione di interferire nel processo elettorale. Trattandosi però di un edificio con un ampio spazio, offre la possibilità di convivenza tra il voto e questa protesta e non dovrebbero esserci problemi o avvisi di sfratto. Se ci sarà, risponderemo lanciando un appello alla società affinché difenda questa protesta che, lo ripeto, è legittima e non intende in alcun modo interferire con il processo elettorale.

Il documento approvato dall’Università di Barcellona.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV “Le squadre B devono essere regolamentate meglio. catanese? Difficile, ma vogliamo la B” – .
NEXT Le volanti della Polizia di Stato arrestano un rapinatore straniero illegale. Bloccato e disarmato con l’uso di un taser. – Questura di Massa Carrara – .