Livorno, trasferiscono 200mila euro abusivamente con bonifico: due denunciati – .

Livorno, trasferiscono 200mila euro abusivamente con bonifico: due denunciati – .
Livorno, trasferiscono 200mila euro abusivamente con bonifico: due denunciati – .

Livorno, 9 maggio 2024 – Avrebbero utilizzato dati e identità di persone ignare o di clienti occasionali per registrarli transazioni fittizie di trasferimento di denaro e garantire così l’anonimato dei reali esecutori delle rimesse soldi.

È questa l’accusa rivolta a due fratelli di origine pakistana, titolari di quattro agenzie di vendita al dettaglio trasferimento di denaro a Livorno, Cecina e Grosseto, segnalato dalla Guardia di Finanza di Livorno a seguito delle indagini che hanno portato alla scoperta di 534 operazioni illecite di trasferimento di denaro per oltre 228.000 euro, su 24.989 operazioni monitorate per un importo complessivo inviato di 5.679.144,63 euro.

Possesso e produzione di documenti identificazione dei falsiricettazione, mancato rispetto degli obblighi di adeguata verifica della clientela stabiliti dalla normativa in materia di prevenzione e contrasto dell’utilizzo del sistema finanziario a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, i reati ipotizzati nell’ambito delle indagini avviate dall’Autorità Giudiziaria controlli sui due fratelli, titolari di singole attività di money transfer “caratterizzate da molteplici e rilevanti segnalazioni di rischio”.

L’analisi di conti correnti e della documentazione contabile ed extracontabile acquisita con perquisizioni locali ed informatiche presso i quattro punti vendita, avrebbe poi consentito di accertare, come spiegato in una nota della Guardia di Finanza, «come i due fratelli al fine di garantire l’anonimato dei propri clienti ed eludere la normativa antiriciclaggio che colpisce i servizi di rimessa di denaro, avevano utilizzato dati e identità di persone ignare e/o clienti occasionali a cui registravano operazioni fittizie di trasferimento di denaro”.

Sono stati intervistati gli stessi clienti delle agenzie controllate che, in alcuni casi, avrebbero negato i trasferimenti intestati a loro nome, affermando di non averli mai effettuati o di aver effettuato solo alcune delle operazioni che erano a loro nome. Per attuare il “sistema frode” venivano utilizzati documenti falsi, rubati o smarriti, nonché dati personali di soggetti che erano del tutto ignari delle transazioni finanziarie a loro registrate. I due fratelli sono stati inoltre segnalati all’Organizzazione degli Agenti Finanziari e Mediatori Creditizi per la conseguente cessazione dell’attività.

 
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