REGGIO EMILIA. Una nube chimica, di acido solforico che reagisce con un altro componente, si è liberata questa mattina intorno alle 8 dalle piscine di Guastalla (Reggio Emilia), struttura privata, adiacente a molte scuole della cittadina – 2mila studenti – provocando tosse e lacrimazione. . Sono 150 le persone intossicate, in maggioranza ragazzi, riferisce il sindaco Camilla Verona, alcuni ricoverati al pronto soccorso di Guastalla, altri negli ospedali di Reggio Emilia e Montecchio.
41 persone intossicate in una piscina a Milano, interviene l’unità NBCR
07 maggio 2024
Da quanto si apprende, nessuna delle persone intossicate corre il rischio di morire. La situazione, spiega la sindaca Camilla Verona, “sta ormai lentamente rientrando, con i bambini che iniziano a rientrare in classe”. I soccorsi sono intervenuti “immediatamente” anche perché le strutture della piscina sono molto vicine, nel raggio di un centinaio di metri, a vigili del fuoco, carabinieri, Asl e pronto soccorso. «Una condizione molto favorevole per la tempestività dell’intervento».
Tuttavia, le strutture sono adiacenti anche ad un palazzetto dello sport chiuso e a molte scuole. I licei Russell e Carraro sono stati evacuati, molti studenti infatti non sono nemmeno entrati in classe visto che la nube si è liberata intorno alle 8 vicino al campanello d’ingresso.
Come è stata creata la nuvola chimica
La nube chimica giallastra liberatasi questa mattina dalle piscine di Guastalla avrebbe avuto origine da un incidente avvenuto durante i lavori di manutenzione ai depuratori dell’impianto. Secondo quanto si è appreso, un dipendente di un’azienda chimica aveva portato con sé per lo stoccaggio dell’acido solforico, sostanza molto utilizzata in molte piscine dotate di regolazione automatica per abbassare il pH dell’acqua. Tuttavia – è questa una delle ipotesi formulate finora – l’acido sarebbe entrato in contatto con un’altra sostanza, innescando la reazione chimica e la nube giallastra. Nuvola che ha investito il tecnico al lavoro, che è tra gli intossicati e la sua vita non è in pericolo.
