LECCE – Gianni Solombrino, 62enne leccese coinvolto nella storica inchiesta “Cinemastore”, è tornato dietro le sbarre con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti (qui, la notizia del blitz).
Questa volta, nella sua abitazione, gli agenti della Squadra Mobile di Lecce, con il supporto di unità cinofile, hanno rinvenuto un sasso di cocaina del peso di 43 grammi lordi e 14 involucri, sempre di cocaina, per un totale di circa 14 grammi, nascosti in una custodia per occhiali, una bilancia di precisione e materiale ritenuto utile per il confezionamento delle dosi.
La polizia è arrivata a casa dell’uomo dopo aver monitorato per alcuni giorni un noto centro commerciale, insospettita dal continuo andirivieni di giovani. Ieri è stato deciso di fermare e perquisire l’uomo, loro vecchia conoscenza: aveva con sé 17 dosi di cocaina per un totale di 10,54 grammi di cocaina e la somma di 190 euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio. attività.
I controlli sono proseguiti, come anticipato, nell’appartamento di Merine (frazione di Lizzanello) dove vive Solombrino, il quale, per evitare l’arresto, avrebbe tentato di indurre in errore gli agenti, essendo formalmente residente in un altro immobile.
A seguito della perquisizione e del successivo sequestro dello stupefacente, informata il sostituto procuratore di turno Erika Masetti, la 62enne è stata accompagnata al carcere “Borgo San Nicola”.
Qui, con ogni probabilità domani, si terrà l’interrogatorio di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lecce Marcello Rizzo, alla presenza dell’avvocato difensore Alessandro Costantini Dal Sant.
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