Consulta il Comitato Ambiente – Salva Le Cascine. – Italianewsmedia.it – PC Lava – Magazine Alessandria oggi – .

Il Comitato non ha scopo di lucro e si propone di sviluppare iniziative di carattere culturale, sociale e politico
al fine di tutelare aree ed edifici di pregio ambientale e documentario ubicati nel Comune di Alessandria.
Il Comitato “Salviano Le Cascine” è un’associazione senza scopo di lucro che ha lo scopo di
sviluppare iniziative di carattere culturale, sociale e politico al fine di tutelare il territorio e gli edifici
di pregio ambientale e documentario sito nel Comune di Alessandria.
Il Piano Regolatore del Comune di Alessandria, a suo tempo approvato, all’art. 49 Bis individuale
dua “….aree ed edifici di pregio ambientale, architettonico e documentario..….” sottoposto
con vincoli particolari: nella maggior parte dei casi si tratta di realtà agricole storiche,
scine, testimonianza documentale delle nostre tradizioni, situate nella periferia di Cantalu-
po,Castelceriolo,Lobbi,San Giuliano Nuovo,San Michele,Spinetta Marengo,Valle San Bar-
Tolomeo, Valmadonna e Villa del Foro.
Tra le altre ricordo la Cascina Maddalena in località Cristo e la Cascina a Spinetta Marengo
Stortigliona, a Lobbi la Cascina Motta, a San Giuliano Nuovo la Cascina Ghilina, un fabbricato
edificio storico della fine del XVI secolo costruito dalla nobile famiglia Ghilini di Alessandria
ed oggi di proprietà del Conte Niccolò Calvi di Bergaglio, già proprietario del Castello di
Piovera e la Cascina Valmagra realizzata agli inizi dell’Ottocento da Manfredo Balbo Bertone Conte di
Sambuy che fu ambasciatore del Regno Sabaudo in Vaticano e in Francia.
Grande appassionato di viticoltura: la ricerca effettuata riporta che a Cascina Valma-
gra insistette in quel periodo la prima piantagione trovata in Italia di un rinomato vitigno
chiamato Cabernet.
Alcune di queste aziende agricole sono ormai abbandonate, altre sono sedi di fiorenti attività commerciali
agricoli e alcuni di questi, tuttora, rischiano di vedere erosa e devastata la propria identità
il proprio ecosistema dall’eventuale insediamento di grandi impianti fotovoltaici indotti
sperimentazioni proposte dagli hedge fund senza alcun impatto sul territorio.
Il fotovoltaico nelle zone agricole: il tema è dibattuto nel nostro Paese già da tempo
ha una lunga storia normativa alle spalle.
L’inizio potrebbe essere individuato nell’approvazione del decreto legislativo n. 387 dell’anno
n. 2003 (in recepimento di una direttiva europea) che ne ha stabilito la possibilità di installazione
impianti di produzione di energia elettrica anche in aree classificate per legge agricole
piani urbanistici, il tutto purché si tenga conto delle disposizioni in materia di sostegno
settore”, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali,
alla tutela della biodiversità, nonché del patrimonio culturale e del paesaggio rurale”.
Un concetto ribadito anche dal decreto ministeriale 10 settembre 2010 recante
le linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Il provvedimento in questione lo specifica tra i criteri per l’individuazione delle aree non idonee
al Fer che le aree agricole non potevano essere genericamente considerate tali.
L’unica limitazione introdotta negli anni nelle normative nazionali riguarda l’esclusione
impianti fotovoltaici a terra da incentivi statali, ad eccezione delle configurazioni agricole
tensione risparmiata sia dal decreto legislativo 1 del 2012 che dal cosiddetto decreto Semplificazioni Bis, ovviamente
vero D.Lgs 77/2021.
Alcune leggi si sono espresse anche sul rapporto tra impianti fotovoltaici e superfici agricole
regionali per l’individuazione delle aree non idonee, ma in alcuni casi esclusioni o divieti
i riti al suo interno sono stati considerati illegittimi dalla Corte Costituzionale, quindi tutta l’attesa del settore è focalizzata sul Decreto Aree Idonee, ancora in via di definizione, figlio del Decreto Legislativo
8 novembre 2021 n. 199.
Certamente il nostro Paese ha bisogno di aumentare la propria produzione energetica
tiche da fonti rinnovabili come l’energia solare, ma sono necessari criteri nuovi e più rigorosi
tutela del diritto alla salute dei cittadini, garantito dall’art. 32 della Costituzione, e,
soprattutto per non sprecare ulteriori terreni fertili, coltivati ​​e agricoli integri
di aziende ben strutturate spesso guidate da giovani che garantiscono continuità
generazione generazionale di attività, creando una ruralità moderna, mettendo tutto a sistema
che il territorio può offrire in termini di cibo, paesaggio, natura e cultura del territorio, creando
in alcuni casi realizzo tour enogastronomici e agrituristici per rendere accessibili i nostri
bellezze.
Preservare la fertilità dei suoli agricoli e la loro funzione produttiva è il prerequisito
fondamentale per qualsiasi idea di sovranità alimentare, primo fra tutti la possibilità di promuovere
produrre il cibo necessario alle comunità locali.
In effetti, le sfide e le conseguenze del cambiamento climatico, così come il ripetersi dei disastri
le questioni ambientali, gli eventi pandemici o le crisi e i conflitti internazionali ci coinvolgono sempre di più
spesso di fronte al rischio di emergenze alimentari diffuse e di grande impatto.
Ciò che viene compromesso è la forte vocazione non solo agricola e agroalimentare, ma
anche turistico della nostra Regione, territorio espressione di un patrimonio ricco di tradizioni
tradizioni, di cui le aziende agricole sono custodi con i loro prodotti tipici, di cui è dovere
le istituzioni preservano e tutelano: prendere coscienza che il paesaggio rurale è una risorsa
dovrebbe diventare una strategia nazionale e regionale prioritaria.
Quello di utilizzare una fonte di energia rinnovabile consumando un’altra risorsa
non riproducibile, il suolo, che è una risorsa finita, non sembra essere una scelta saggia.
Alla possibile obiezione relativa al caso dell’agrivoltaico, che vorremmo lasciare
non passino come oggetto di consumo di suolo, si intende obiettare che l’innalzamento
dei pannelli da terra, oltre ad aumentare il cosiddetto impatto paesaggistico, non ne limita la
conseguenze negative sulla fertilità del terreno, come la mancanza di sole
alla distribuzione ineguale delle precipitazioni e alla limitazione delle tipologie culturali compatibili
li: aggiungiamo poi un’altra considerazione altrettanto importante, ovvero l’impatto su
il paesaggio determinato da ettari di filari di pannelli è devastante, mentre ad es
quando i pannelli sono integrati nelle coperture l’impatto visivo è minimo e l’impatto ambientale è nullo
Ci sono molti spazi alternativi che possono essere utilizzati e riqualificati senza com-
promettono terreni di buona qualità e ricchi di biodiversità come quello piemontese: uno
la transizione verde sostenibile passa dai sistemi di autoconsumo, di copertura e di par-
parcheggi, aree dismesse, cave e miniere, evitando così il consumo di suolo agricolo.
Inoltre va evidenziata la possibile emergenza sanitaria a cui sono soggetti i residenti
nelle immediate vicinanze di impianti industriali fotovoltaici ed eolici derivanti, tra gli altri, da
effetti quali l’inquinamento elettromagnetico generato dalle cabine di trasformazione e
linee elettriche.
Per quanto riguarda l’inquinamento elettromagnetico, lo Statuto della Comunità Europea invita
applicare il principio di precauzione secondo il quale “…deve essere utilizzato con cautela
e attenzione a tutte quelle tecnologie che non sono certo innocue….”.
Per maggiore chiarezza, ciò non significa che siano stati accertati studi scientifici accurati
rispetto ai campi elettromagnetici generati dai grandi impianti fotovoltaici industriali
sono dannosi per l’uomo, è in corso un dibattito nel merito, ma non significa neanche questo
che non lo sono in quanto i potenziali effetti si riscontreranno nel medio-lungo termine,
intorno ai 20 30 anni.
Molto diversa la situazione per le emissioni elettromagnetiche provenienti da un impianto domestico che
sono certamente tollerabili per l’uomo.
Segnalo le note dell’Istituto Superiore della Sanità che, già nel 1995, evidenziavano
ha rilevato la correlazione tra esposizione e aumento del rischio di leucemia infantile, mentre l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro nel 2001 ha classificato i campi elettrici
tromagnetico come “….possibilmente cancerogeno per l’uomo…” e lo sottolineo ancora
il termine forse.
Poi c’è la possibilità concreta di una progressiva estinzione delle api: lo sostengono i ricercatori
dell’Università di Southampton in una pubblicazione del 2019 intitolata “..Increased
aggressività e riduzione dell’apprendimento avversivo nelle api mellifere esposte all’elettromagnetismo
campi….aumento dell’aggressività e riduzione dell’apprendimento nelle api mellifere esposte
ste ai campi elettromagnetici……” hanno dimostrato che l’esposizione di api di questo genere
“Apis Mellifera”, l’ape comune, provoca l’alterazione dei campi elettromagnetici
meccanismi fisiologici e comportamentali responsabili della scomparsa del tutto
colonie: negli ultimi anni, in tutto il mondo, si è assistito ad una notevole diminuzione
attività degli insetti impollinatori con gravi ripercussioni sulla produzione agricola.
Le api assicurano l’impollinazione dell’80% delle specie agricole importanti per l’alimentazione.
umana: se dovesse verificarsi l’estinzione delle api, molti frutti (arancia, pompelmo,
mandarino, kiwi, melone) e verdure (pomodoro, cavolo, cavolfiore, zucca, carota, sedano)
potrebbero scomparire dalle nostre tavole nel prossimo futuro.
Va considerato che il consumo di carne potrebbe diminuire anche a causa del ruolo delle api
nella riproduzione di specie cerealicole e vegetali (trifoglio ed erba medica) utilizzate come
foraggio per animali da fattoria.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente definito l’elettro-
inquinanti magnetici, uno degli inquinanti più comuni e in rapido aumento nell’ambiente, i cui livelli di
l’intensità cresce continuamente con l’avanzare della tecnologia.
Molti impianti industriali rinnovabili sono stati installati in modo selvaggio, spesso senza
accurati sopralluoghi in loco: nella maggior parte dei progetti presentati si parla genericamente –
mente, ed infondatamente, che non vi è alcun impatto ambientale sulle persone e sui territori.
torio, e un numero significativo di questi impianti, spesso costruiti solo a fini speculativi,
sono stati installati nelle zone agricole, vicino alle abitazioni e nelle zone cuscinetto
distanze minime dai singoli edifici non rispettate
In realtà da 20/30 anni (la durata media di un sistema) chi risiede nel
la vicinanza a tali impianti potrebbe forse subire conseguenze potenzialmente negative
per la propria salute: ovviamente il condizionale è d’obbligo, ma non c’è alcuna evidenza del
opposto.
Emerge quindi la necessità di nuove, e più restrittive, norme: deve esserlo sempre
è garantita una distanza minima degli impianti dalle abitazioni per evitare situazioni assurde
imposizioni o limitazioni su cose altrui con evidente pregiudizio altrui
sono costretti a subire gli effetti della vicinanza di vaste strutture all’interno del nome
di quella che oggi viene definita “pubblica utilità”.
A tal fine il “Comitato Save Le Cascine”, seguendo anche un profondo ed accurato
confronto con la neonata organizzazione sindacale “Agricoltori Autonomi Italiani”, nota a
notizia per le molteplici, e pacifiche, manifestazioni di protesta svoltesi all’inizio
anno, in una prospettiva costruttiva finalizzata al dialogo con le Pubbliche Amministrazioni
nel pieno rispetto, in alcuni casi, delle normative vigenti, propone quattro aree
argomenti di discussione:

AREA N. 1) DENOMINATA “TERRENO AGRICOLO”

AREA N. 2) DENOMINATA “PARERE SUL PROCESSO AUTORIZZATIVO”

AREA N. 3) DENOMINATA “AREE PER LA COSTRUZIONE DI IMPIANTI INDUSTRIALI”

AREA N. 4) DENOMINATA “FONDO DI AREE ED EDIFICI EX ART. 49 bis
PRG COMUNE DI ALESSANDRIA”

Per eventuali chiarimenti e aggiornamenti si rimanda a

Comitato Salva Le Cascine
Via Doria n. 17
15122 San Giuliano Nuovo (Al.)
E-mail: [email protected]
Skype: Salviamo Le Cascine
Facebook: Comitato Salva Le Cascine

Mi piace:

mi piace Caricamento…

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV COMBINAZIONE VINCENTE! – FIDC – Federazione Italiana Caccia – .
NEXT Il Consiglio Comune di Syracuse approva un budget di 341 milioni di dollari (Buongiorno CNY per il 7 maggio) – .