Faenza, l’ammendante ACFA di Enomondo ottiene il marchio CIC Quality Compost – .

Faenza, l’ammendante ACFA di Enomondo ottiene il marchio CIC Quality Compost – .
Faenza, l’ammendante ACFA di Enomondo ottiene il marchio CIC Quality Compost – .

L’ammendante composto da scarti della filiera agroalimentare (ACFA) prodotto da Enomondo sul posto Faenzain via Convertite 6, ha ricevuto il «Compost di qualità CIC» rilasciato dal Consorzio Italiano Compostatori.

Identificazione certifica la qualità di questo tipo di concime organico che viene aggiunto agli altri tipi di ammendanti prodotti dagli impianti Enomondo.

I fertilizzanti sono costituiti da residui di lavorazione Caviro Extra, azienda che recupera scarti della filiera del vino Gruppo Caviròdagli scarti dell’industria agroalimentare e dalle potature del verde pubblico conferite da Herambiente.

«Siamo felici di affidare a Enomondo il primo marchio CIC per l’ammendante composto da scarti della filiera agroalimentare che si è dimostrato innovatore anche nel proporre questa nuova soluzione sostenibilità e qualità ai propri clienti” ha affermato Lella Miccolis, Presidente CIC – Consorzio Italiano Compostatori.

L’ACFA è un fertilizzante naturale questo è compiuto riprendendo il digestato che rimane al termine del processo di produzione di biometano avanzato realizzato da Caviro Extra a partire dai sottoprodotti della filiera agroalimentare.

Dopo lunghe sperimentazioni, i fanghi residui, inizialmente destinati allo spargimento agronomico, hanno trovato posto nel nuovo impianto dove diventano un ottimo ammendante grazie all’aggiunta di potature e al processo di compostaggio.

«La distribuzione sul campo ha dimostrato che l’utilizzo dell’ACFA consente a riduzione dell’uso di fertilizzanti chimici fino al 50%con conseguenti benefici per gli agricoltori e l’ambiente – sottolinea Giovanni Ferrucci, responsabile commerciale di Enomondo -. Le caratteristiche del prodotto sono particolarmente funzionali anche per il recupero e ripristino dei terreni agricoli allagati: la sostanza organica ricrea infatti un ambiente fertile dove si è depositato il limo che ha generato l’asfissia del terreno”.

«Produrre ammendante partendo da sfalci, potature, biodigestato e scarti della filiera agroalimentare ci permette di ottenere compost di ottima qualitàadatta sia per un utilizzo estensivo in pieno campo che per la floricoltura e la paesaggistica – riferisce Massimo Centemero, direttore del CIC -. Un’ottima sintesi del significato di economia circolare.”

Il processo produttivo ACFA avviene al chiuso, in un magazzino di 10.000 mq, in costante estrazione. Lo stabilimento ha una capacità produttiva di 40.000 tonnellate di prodotto ed è stato inaugurato nel 2022 a seguito di un investimento di 8,5 milioni di euro. «La richiesta di questo tipo di fertilizzante è stata enorme e presto arriverà l’impianto di produzione allargato per portarlo alla capacità produttiva di 70.000 tonnellate» spiega Ferrucci.

 
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