Abbiamo già visto la scena avvenuta oggi alla quarta edizione degli Stati Generali di Natalità, in corso a Roma, che ha coinvolto in prima persona il ministro per la Famiglia Eugenia Roccellaancora una volta al centro degli occhi dei manifestanti.
“Vergogna vergogna!” hanno gridato dalla platea alcuni giovani appena Roccella ha preso la parola, esibendo alcuni cartelli recanti la scritta “Decido io”. Dopo un primo tira e molla tra i partiti, il ministro ha lasciato l’Aula.
I precedenti: la Fiera del Libro
Ma non è il primo episodio di protesta rivolto a Roccella. Il 20 maggio 2023 la ministra ha partecipato al Salone del Libro di Torino per presentare il suo ultimo volume, pubblicato nel 2023, “Una Famiglia Radical”. Questo prima che un gruppo di femministe e attiviste ne impedisse la presentazione, gridando: “Decido io del mio corpo”. I militanti erano seduti tra il pubblico, e uno degli attivisti si è avvicinato al tavolo dei relatori leggendo una dichiarazione. Anche in quel caso il ministro aveva provato a dialogare dal palco con gli attivisti: “Se non affronti anche il tema dell’utero in affitto, non sei credibile”.
Le altre proteste pubbliche
Lo stesso aspetto controverso si verificò anche a Polignano a Marequando Roccella, ospite al festival “Il Libro Possibile”, ha espresso la sua opinione sulla vicenda che ha coinvolto il figlio di Ignazio la Russa, Leonardo Apache La Russa, indagato per presunta violenza sessuale nei confronti di una 22enne.
“Non entro nei singoli casi e nelle reazioni di una persona che ha un rapporto affettivo – ha detto il ministro rispondendo alle domande dei giornalisti – Quello che posso dire è che La Russa è colui che per primo ha proposto una soluzione tutta -manifestazione maschile contro la violenza sulle donne, perché questo non è solo un problema delle donne ma anche degli uomini. Questa mi sembra già una risposta”. Immediate le proteste di piazza.
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Il Messaggero
