TERRA DEI FUOCHI. INCONTRO INTERPROVINCIALE AD ACERRA – .

Questa mattina, presso la sede vescovile di Acerra, si è svolto un incontro sul tema relativo alla Terra dei Fuochi. Hanno partecipato il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, il Prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, l’Onorevole Carmela Auriemma, membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli altri reati ambientali e agroalimentari, i Sindaci di Acerra e Giugliano in Campania e le Associazioni del Consiglio intercomunale e interistituzionale “Oltre la Terra dei Fuochi”, il Vescovo di Acerra e i Vescovi di tutte le altre Diocesi coinvolte, i Procuratori della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord e Nola, il ‘Responsabile lotta contro l’incendio doloso dei rifiuti nella Regione Campania, i rappresentanti della Regione e della Città metropolitana di Napoli, della Provincia di Caserta, dell’ANCI, i rappresentanti delle forze di polizia di Napoli e Caserta, il Comandante Regionale dei Vigili del Fuoco con i Comandanti Provinciali di Napoli e Caserta e il Comandante del Gruppo Campano “Strade Sicure Terra dei Fuochi”. Il Prefetto di Napoli ha rappresentato che l’incontro odierno, concordato con Mons. Di Donna e il Prefetto di Caserta, ha l’obiettivo di mettere a punto il meccanismo organizzativo per contrastare il grave fenomeno degli incendi di rifiuti su cui molto è già stato fatto in ottica preventiva e repressiva , grazie all’azione della Magistratura, delle forze di polizia e della Chiesa, ciascuno per quanto di propria competenza, e che richiede ora ulteriori interventi mirati che tengano conto dei mutati scenari, nel frattempo intervenuti. Il Vescovo di Acerra, Di Donna, Presidente della Conferenza Episcopale Campana, ha sottolineato il ruolo svolto dalle 23 Diocesi e dalle 2 Abbazie situate nel territorio della cosiddetta “Terra dei Fuochi”, attraverso la loro vicinanza alle popolazioni che lamentano sugli effetti dannosi dell’inquinamento derivante dagli incendi sulla loro salute e sulle condizioni di vivibilità del contesto. Sottolinea inoltre l’importanza della perizia commissionata dalla Procura di Napoli Nord sul nesso causale tra l’inquinamento e le gravi malattie diffuse nell’area interessata, auspicando analoghe iniziative di studio nei restanti territori. Ha poi illustrato le attività avviate nell’ambito dell’iniziativa “Custodia del Creato”, promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana in sintonia con le altre Chiese europee, per ribadirne l’importanza, i Rappresentanti della Regione Campania, della Città Metropolitana e della Provincia di Caserta hanno hanno riferito in modo esaustivo sulle iniziative finanziate dai rispettivi uffici per contrastare il fenomeno degli incendi di rifiuti nonché sulle ulteriori azioni che verranno messe in atto. Al termine dell’incontro, il Prefetto di Napoli ha riepilogato le principali iniziative che verranno intraprese. Considerato che il fenomeno degli incendi di rifiuti, pur avendo perso l’originaria pervasività e diffusione, ha assunto caratteristiche “specialistiche”, incidendo sempre più sulle filiere di criminalità ambientale più redditizie (riutilizzo di materiali prelevati da rifiuti o rubate, trattamento dei rifiuti o sistemi produttivi mirati in materia di contraffazione, adulterazione o illecita immissione sul mercato di prodotti esteri), è necessario affinare la strategia di contrasto, abbinando la continua e diffusa sorveglianza anti-spill con iniziative specifiche, agendo in un’ottica ad ampio spettro che correli i territori di origine e trattamento dei rifiuti con rifiuti sversati, intercettando le vie di trasporto, con l’ausilio della Sala di Controllo interprovinciale, composta da tutti gli attori istituzionali coinvolti, e con l’apporto dei dispositivi offerti dalle moderne tecnologie, quali sistemi di videosorveglianza e droni. Nello specifico si possono riassumere 4 linee di azione:

– individuazione, da parte di ciascun Comune, delle tipologie di sversamenti a maggior impatto sul territorio, con tutte le informazioni raccolte dalla Polizia Locale e dagli Uffici Ambiente e Attività Produttive. Le informazioni devono essere trasferite in un apposito database, in modo che sia garantita la fruibilità dei dati raccolti (riguardo alla natura dei rifiuti, alla dinamica e ai tempi di abbandono, all’eventuale provenienza – anche fuori comune – al profilo dei responsabili, le vie di transito e le tipologie di veicoli di cui si ipotizza l’utilizzo, l’ubicazione e la presenza di sistemi di videosorveglianza delle aree di sversamento e delle eventuali vie di trasporto);

– definizione di un calendario di operazioni congiunte da parte della Polizia Locale e delle Forze dell’Ordine (c.d. attività di II livello) con il contributo delle operazioni Esercito – Strade Sicure – Terra dei Fuochi, per far fronte alla tipologia di sversamenti individuati nel territorio comunale ufficio;

– implementazione di azioni congiunte (action days) su liste obiettivo, con interventi concentrati su specifiche filiere e fenomeni di sversamento, valorizzando i contributi comunali e i risultati delle ricognizioni effettuate con attività di II livello;

– avvio di iniziative di sensibilizzazione, informazione, monitoraggio e screening a tutela della salute

della popolazione giovane, anche con il coinvolgimento delle associazioni presenti sul territorio.

Il Prefetto comunica inoltre che il Viminale ha stanziato per i Comuni dell’area interessata di Napoli e Caserta, rispettivamente, le somme di euro 930,00 e 570,00 per lavoro a tempo determinato e/o per lavoro straordinario. del personale della Polizia Locale, iniziativa che contribuirà ad aumentare i controlli sul territorio.

Ha infine annunciato che a breve saranno convocati dalle Prefetture di Napoli e Caserta ulteriori tavoli di monitoraggio sul fenomeno in questione, di carattere tematico, per affrontare le diverse criticità con la partecipazione di tutti i soggetti istituzionali interessati, della Chiesa e comitati civici. .

 
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