Coordinamento Ravenna “Per il Clima – Fuori dal Fossile”, Italia La nostra sezione di Ravenna, Potere al Popolo Ravenna, Ravenna in Comune, Collettivo La Comune, Circolo “Chico” Mendes di Bologna, Rete Nazionale Lavoro Sicuro vogliono buttare giù Ravenna il Festival della Torre. Una sorta di boicottaggio del festival, reo di essere sponsorizzato dall’ENI “proprietario delle ex torri SAROM di Hamon” e colpevoli ai loro occhi di non aver preso posizione per salvare le torri.
“Basta messa in scena, quando viene demolita la tutela reale della cultura materiale. Nessuna partecipazione al Ravenna Festival patrocinato dall’ENI” tuonano le suddette associazioni, aggiungendo: “Più volte il Maestro Muti ha fatto sentire la sua voce su temi culturali importanti per il nostro Paese, ricevendo applausi e riconoscimenti. L’ultima, contro la “cultura della cancellazione” in occasione di una frase non proprio “politicamente corretta” in “Un Ballo in Maschera”. “Sono favorevole al dialogo su un passato che non va cancellato, ma discusso”, ha dichiarato il Maestro. Ebbene, quando a essere censurate non sono le parole, ma straordinari manufatti del patrimonio industriale ravennate del Novecento che sono stati uno dei simboli identificativi della modernità… anche il Maestro si adegua al silenzio. Nemmeno una parola nemmeno da Cristina Mazzavillani Muti, che in passato si era espressa chiaramente a favore della tutela. Per questo nelle ultime settimane la stampa ha rivolto loro un’accorata richiesta di aiuto”.
“Stanco di allestimenti effimeri, invitiamo tutti i cittadini che hanno a cuore il patrimonio culturale materiale a dare un segnale forte e a disdegnare la partecipazione alla nuova edizione del Ravenna Festival, sostenuto come sempre dai fondi ENI” si chiedono infine le associazioni.
