Sanità, chiusa l’inchiesta Aspide sull’Asp di Trapani – .

09 maggio 2024, 20:01

4 minuti di lettura

TRAPANI – Si è conclusa l’inchiesta per presunta corruzione all’interno dell’Asp di Trapani. La Procura di Trapani, che coordina le indagini condotte dalla guardia di finanza denominata ‘Aspide’, ha infatti notificato l’avviso di conclusione delle indagini a 14 dei 17 originari indagati.

Tredici misure cautelari sono state adottate dal gip Brignone, su richiesta dei pm Morri e Urbani. L’atto della Procura prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

L’inchiesta sulla sanità trapanese

Il provvedimento riguarda l’ex dirigente dell’Asp Fabio Damiani (protagonista di un’altra clamorosa inchiesta legata alla sanità palermitana), alcuni super manager come l’ex direttore sanitario Gioacchino Oddo, il direttore di un’altra branca sanitaria, il Poliambulatorio, Antonio Sparaco, e il primario dell’ospedale Carlo Gianformaggio.

La politica trapanese sotto inchiesta

Sono coinvolti anche i politici. L’attuale presidente del consiglio comunale di Trapani, Anna Lisa Bianco, eletta con una lista civica vicina al consigliere regionale Mimmo Turano, è stata indagata per il concorso in cui è risultata vincitrice. C’è anche un altro consigliere comunale, Gaspare Gianformaggio, figlio di Carlo, capogruppo FdI a Trapani, sempre per aspetti legati alle assunzioni di personale all’Asp. Nella lista c’è un consigliere comunale di Mazara del Vallo, Giovanni Iacono Fullone, erogatore dei servizi di sanificazione per l’Asp.

Le presunte accuse

I reati ipotizzati, a vario titolo, sono corruzione, induzione indebita a erogare utilità, turbata libertà del procedimento di scelta dell’appaltatore, truffa contro un ente pubblico, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologiche e materiali commesse dal pubblico ufficiale, rivelazione di segreti aziendali, favoreggiamento personale e false attestazioni di presenza in servizio. Tra le accuse anche un rapporto sessuale in cambio del favore del rinnovo della patenteun caso contestato contro l’ex direttore Oddo e la donna che ha evitato di denunciare.

Avviso di conclusione indagini anche per altri dipendenti Asp: Antonella Federico, Valentina Cruciata, Attilio Giuseppe Bonavires, Antonina La Commare, il dottor Ranieri Candura, e il direttore di un laboratorio di analisi, Bartolomeo Gisone.

Solo tre dei diciassette indagati non figurano nell’avviso di chiusura delle indagini. Le loro posizioni vengono rimosse. Sono loro considerati il ​​deus ex machina di molti degli episodi di corruzione contestati, l’ex amministratore dell’ASP Maria Pia Messina e il suo compagno Albetto Adragna, noto dentista trapanese, da anni ai vertici dell’ordine anche a livello nazionale ruoli, finiti sotto inchiesta per violazione delle norme anti-Covid. Nell’avviso di conclusione delle indagini, i magistrati riconoscono che si tratta di posizioni “giudicate separatamente”, il che prefigura riti di giudizio alternativi. Stessa cosa con un altro dirigente dell’Asp, Nicola Ganci.

Il business della sanità

Corruzione, negligenza medica e politica aziendale. L’ultima fotografia che coinvolge l’Asp di Trapani è stata nel tempo al centro anche di altri scandali. Nell’inchiesta ‘Aspide’ si sono concluse trattative relative all’acquisto di materiali per la terapia intensiva e la sanificazioneal tempo del Covid, ma anche tanti altri aspetti della vita quotidiana della sanità pubblica.

L’Asp e gli affari

Le cimici piazzate all’interno degli uffici hanno evidenziato l’ wormhole aziendale che regnava all’interno dell’ASP di Trapani, dai concorsi truccati per dirigenti e collaboratori di alto rango ai medici che nascondevano di aver contratto il Covid, o ancora i camici bianchi che si assentavano dagli uffici di turno e invece giravano per officine meccaniche e negozio di ferramenta per prendersi cura dei propri affari.

Dopo l’esecuzione delle misure cautelari, le decisioni del giudice del riesame hanno progressivamente influito sulle misure adottate dal gip, ma non hanno influito sul sistema giudiziario. Oggi la Procura insiste sulla sua teoria dell’accusa: l’indagine della Guardia di finanza ha evidenziato un collaudato meccanismo di “addomesticamento” e “manipolazione” di procedure di gara, concorsi pubblici e assegnazione di incarichi dirigenziali all’interno della struttura sanitaria trapanese attuato in un contesto collusivo e secondo logiche clientelari.

Sono state avviate indagini sulla regolarità di una gara indetta dall’ASP di Trapani per l’ fornitura di attrezzature sanitarie necessari per fronteggiare l’emergenza sanitaria Covid-19 da destinare ai reparti di terapia intensiva, appalto concluso aggiudicato ad Althea Italia.

Gli insetti poi ne raccolsero di più. Dalle procedure di affidamento delle forniture per i servizi sanitari alle assunzioni del personale dirigente e amministrativo presso l’ASP di Trapani, concorrenti risultati vincitori grazie a domande passate sottobanco e in alcuni casi, oltre alle domande, anche le risposte da dare per non commettere errori. Aragoste, gamberi, scampi e pesci pregiati in cambio di favori resi.

Ma lo scopo di tutto, denominatore comune che lega gli indagati, non sarebbe stato quello di alimentarsi di corruzione, bensì quello di emergono come soggetti capaci di gestire la sanità pubblica. Ognuno poi ha trovato qualcosa che poteva guadagnare.

L’indagine non è chiusa

L’avviso di conclusione delle indagini, però, tradisce che le indagini non sono del tutto concluse. Il provvedimento, che porta la firma del pubblico ministero Gabriele Paci e dei magistrati Sara Morri e Francesca Urbani, presenta infatti parti coperte da omissioni. Per qualcuno che pensava di essere escluso dalle indagini, non è ancora il momento di tirare un sospiro di sollievo.

SEGUI TUTTE LE NOTIZIE DA TRAPANI E DALLA PROVINCIA

pubblicato su

09 maggio 2024, 20:01

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Coldiretti Alessandria Epaca Cambio di gestione – Italianewsmedia.it – PC Lava – Magazine Alessandria oggi – .
NEXT “Serve un ‘cantiere sicuro’” – .