SSegnale TV scarso, il cellulare funziona in modo discontinuo, connessione internet debole ovunque. Il divario digitale che colpisce i territori montani non risparmia i piccoli comuni dei Monti Dauni. Ma nessuno se ne accorge. A nulla sono valsi gli incontri tenuti a Foggia in Prefettura. Le promesse delle compagnie telefoniche sono rimaste tali. In questi giorni in Capitanata il presidente nazionale dell’Uncem, Marco Bussone, che da anni denuncia l’annoso problema. “Si tratta di un problema enorme per l’intero Appennino italiano e per le Alpi. In Italia sono almeno 2000 i comuni che non possono telefonare, mandare messaggi e guardare la televisione. È un tema che va affrontato chiedendo investimenti al Governo, alle Regioni, e soprattutto devono essere i parlamentari di queste zone, compreso il Foggiano, a farsi sentire. Purtroppo se ne parla troppo poco. Pensano solo alle grandi città, e in questi piccoli comuni rimaniamo esposti, con il divario digitale che aumenta sempre di più rispetto alle aree urbane”.
E poi c’è chi contesta il 5G. “Abbiamo una serie di problemi con molti Comuni e con sindaci controllati da qualche comitato che dice sempre no alle tecnologie. Non si può dire no alle infrastrutture digitali quando il 6G è alle porte in Cina e India. I Comuni, anche dei Monti Dauni, non devono dire no alle infrastrutture. Dico ai sindaci che non potete lavorare da soli all’ombra dei vostri campanili, non è più possibile. E anche la città di Foggia deve cominciare a considerare strategiche le valli, i Monti Dauni e gli Appennini”.
