«E-Work Faenza, questa salvezza vale uno scudetto, ma per proseguire in A1 servono più risorse» – .

«E-Work Faenza, questa salvezza vale uno scudetto, ma per proseguire in A1 servono più risorse» – .
«E-Work Faenza, questa salvezza vale uno scudetto, ma per proseguire in A1 servono più risorse» – .

Tommaso Palli
Vittoria e salvezza per l’E-Work Faenza, che ha trionfato nella «bellissima» partita del Pala Bubani, vincendo la serie contro Battipaglia (2-1) valida per il primo turno dei playout. Le ragazze di coach Seletti mantengono così la categoria al termine di una stagione non priva di difficoltà ma che tutto sommato ha portato al risultato sperato. «Siamo tutti ancora carichissimi di adrenalina – commenta raggiante il presidente Mario Fermi raggiunto telefonicamente – perché siamo in A1 da tre anni e per noi essere riusciti a confermarci ancora una volta… Non dico che sia come vincere il scudetto, ma sicuramente è un altro miracolo sportivo”. Tifoso, prima ancora che presidente, alla sirena Fermi è scoppiato in un pianto liberatorio: «Mi sono accorto che, invecchiando, mi emozioni più facilmente e così, rivedendo durante la gara il film di tutta la stagione, mi sono lasciato andare in uno scatto d’ira. di pura gioia e ho pianto come un bambino”.
Presidente, è stato un anno più complicato del previsto?
«No, come previsto. Abbiamo fatto molte scommesse con un budget limitato e le abbiamo vinte quasi tutte. Sono stati commessi alcuni errori, ma c’era consapevolezza. Il risultato della stagione regolare avrebbe potuto essere migliore? Forse sì, sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Ma noi questa torta la mangiamo lo stesso ed è comunque buonissima.”
Qual è il bilancio di una stagione non priva di difficoltà?
«Assolutamente positivo. E il merito di tutto questo va alle società, ai giocatori, allo staff e a tutti coloro che hanno dato anima e corpo per questa realtà, consapevoli di essere nel massimo campionato nazionale. Ebbene quest’ultima è una cosa che a Faenza non dobbiamo mai dimenticare. E lo ripeto con orgoglio ma anche con un po’ di polemica. Detto questo resta un anno sofferto e complicato, ma, come detto, assolutamente positivo. Meglio della scorsa stagione, se dobbiamo fare un paragone: un anno fa, con una squadra nettamente superiore, ci salvammo allo stesso modo”.
Quale immagine della stagione porti con te?
«Che rappresenta soddisfazione e orgoglio nel rappresentare questo club e questa squadra. Voglio quindi citare il nostro capitano Franceschelli: anche in gara 3 ha dimostrato cosa significa essere capitano in una realtà come la nostra dove tutti devono dare il massimo per arrivare al risultato. Ecco, questo più di ogni altra cosa: la grande risposta che tutti i miei giocatori hanno dato a me e alla società. Qualcosa che mi commuove e mi rende fiero di loro”.
Il campo ha parlato ma… sarà ancora A1?
«Questa è la domanda più difficile. Perché la gioia della salvezza è tanta così come la voglia di continuare nella categoria che prima abbiamo conquistato in campo e poi, sempre in campo, abbiamo difeso anche quest’anno. Ma è anche vero che i sacrifici fatti in questi anni sono tanti e quindi un budget come il nostro non può che portare a campionati come quello di quest’anno. Pertanto, razionalmente, qualche riflessione è giusta e onesta da fare”.
Sono necessarie risorse?
«Devo ringraziare tutti gli sponsor, dal nostro E-Work, senza il quale non saremmo qui, ai più piccoli. Molti sono faentini ma tre dei quattro principali no. Io direi: Faenza, se vuoi la A1 datti una mossa (sorride, ndr). Non è un appello, sia chiaro, ma un dato di fatto. Perché, se vogliamo vedere ancora l’A1 femminile a Faenza, magari anche facendo quei passi in avanti che spesso chi non conosce le dinamiche pretende, servono più risorse. In questi tre anni, pur con qualche difficoltà, siamo riusciti a restare lì e quindi, se da un lato la voglia di restare nella categoria che ci siamo guadagnati e difesi è totale, dall’altro non so se ce la farò. poter affrontare nuovamente gli stessi problemi, con molte notti insonni nel corso degli anni.”
L’intenzione però c’è: stiamo quindi già lavorando al futuro?
«Stiamo già lavorando per la prossima stagione. Speriamo di riuscire a creare un mercato che ci permetta di fare la A1 ma per tutto, come ho ribadito più volte, servono risorse. E se volessimo fare la categoria con qualche aspettativa in più, avremmo bisogno di un budget più alto”.
Un’ultima cosa: coach Seletti sarà ancora in panchina?
«Vorrei innanzitutto complimentarmi con Paolo per la grande professionalità dimostrata quest’anno. Non è stato facile mettere insieme un nuovo gruppo, lui veniva da un ambiente diverso, mentre qui ha dovuto creare il gruppo cercando di far accettare alla gente il suo modo di suonare e quello che era. Ci è riuscito e abbiamo raggiunto l’obiettivo. Detto questo, ha anche un contratto per il prossimo anno quindi… non c’è bisogno di dire altro”.

 
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