Bolzano, Festa dell’Europa celebrata in sala

Bolzano, Festa dell’Europa celebrata in sala
Bolzano, Festa dell’Europa celebrata in sala

Bolzano – Il 9 maggio, nell’anniversario della presentazione, nel 1950, da parte dell’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman, della dichiarazione con cui proponeva la creazione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio, si celebra la Festa di Bolzano. ‘Europa. In occasione della giornata celebrativa, ogni anno il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano organizza un evento: in questo contesto, l’Aula consiliare ha ospitato questa mattina la presentazione di due perizie sul tema “Alto Adige ed Europa”, accolto favorevolmente dal presidente del Consiglio, ha parlato di un’idea nata 70 anni fa come progetto di pace, unità e benessere, di cui l’Alto Adige ha grandemente beneficiato. Il presidente della Provincia ha parlato di un progetto riuscito che ha garantito stabilità, e ha fatto riferimento ai vantaggi garantiti dall’Europa del pluralismo e dei valori propri dell’Alto Adige.

La prima a prendere la parola è stata Elisa Bertò, della Segreteria Generale dell’Euregio, che nel suo intervento ha voluto evidenziare alcuni punti di contatto tra la storia recente dell’Alto Adige e quella europea e come, nella rispettiva formazione, abbiano dialogato: grande laboratorio di culture, saperi, esperienze, tradizioni, forme di autogoverno, in quanto territorio di frontiera e di transito, l’Alto Adige era destinato a fare i conti con la sua dimensione europea e viceversa, per consentire un futuro di collaborazione, anche economica, di grande importanza per la pacificazione e la stabilità europea”, ha affermato il relatore, ripercorrendo parallelamente le tappe dell’integrazione europea e quelle della soluzione della questione altoatesina.

In questo contesto, il relatore ha ricordato l’entrata in vigore del Trattato di Maastricht nel 1993, con il quale le decisioni e le misure adottate a livello europeo hanno cominciato ad avere un impatto più forte e immediato su Regioni, Città e Comuni, e l’apertura di un ufficio di rappresentanza presso le istituzioni europee insieme al Land Tirolo e alla Provincia di Trento.


In conclusione, Bertò ha sottolineato che la storia dell’Alto Adige ha già avuto un impatto concreto nel consolidare l’idea di un’Europa “unita nella diversità”, coesa e armonica, grazie allo strumento dell’Autonomia, e ha evidenziato il valore dell’“Alto Adige Metodo Adige”, una provincia che ha saputo costruirsi “attraverso la lettura positiva del confine, interpretando lo spazio alpino come spazio aperto; da qui ha potuto costruire un modello di autonomia territoriale che ha contribuito a costruire un’Europa dei diritti”. È un metodo “da usare con coraggio”.

Ha poi preso la parola l’esperto di diritti umani Gabriel N. Toggenburg, che si è chiesto quanto l’UE sia amica dell’Alto Adige, quanto sia amica dell’Alto Adige e quanto sia veramente l’UE. Per molti anni, ha detto, l’UE è stata cieca nei confronti delle regioni e delle minoranze, eppure, per l’Alto Adige, più utile del Consiglio d’Europa che tutela le minoranze: l’adesione congiunta di Austria e Italia all’UE ha, infatti, di fatto dissolto i confini tra stati. Facendo riferimento all’esperienza del mercato interno e citando tre sentenze della Corte europea, il relatore conclude in secondo luogo che il diritto comunitario e l’autonomia dell’Alto Adige non sono più in rotta di collisione, il che non esclude la possibilità di un dialogo tra loro altro quando si tratta di questioni relative alla tutela delle minoranze. Infine, ha concluso che l’Ue è una piattaforma che media gli interessi più diversi e dove si muove dipende dalla situazione politica generale: è vero che toglie sovranità agli Stati, ma, se mancasse, le crisi dovrebbero essere combattute diritto internazionale, ogni forma di codeterminazione democratica crollerebbe e i piccoli Stati europei si troverebbero in una grande lotta di potere darwiniana. In conclusione l’esperto ha auspicato il passaggio da una critica indifferenziata di fondo all’UE ad una critica delle politiche concrete dell’UE.

Successivamente sono intervenuti i consiglieri e gli assessori provinciali, evidenziando diversi temi. Tra questi, i deficit sistematici e di trasparenza nella questione dei vaccini anti-Covid, la tutela delle minoranze, la gestione delle crisi da parte dell’Europa, le possibilità per i cittadini di impegnarsi per l’Europa, il ruolo debole dell’Europa in politica estera, l’Europa delle Regioni, lo smantellamento delle l’idea europea, la tutela delle superfici residenziali, in provincia, in un contesto di mercato unico.

Toggenburg ha chiarito le intenzioni delle disposizioni giuridiche e il margine di manovra per la tutela delle minoranze e ha ricordato i pilastri del mercato unico, la sicurezza e la collaborazione delle forze dell’ordine sancite da Maastricht, la necessità per i politici di sfatare i falsi miti populisti, l’uso alle frontiere non appena c’è una crisi, l’esistenza effettiva di deficit sistematici, il ruolo della Corte europea. Il momento celebrativo è stato poi dichiarato concluso dal Primo Ministro, che ha ringraziato i relatori per il loro contributo.

 
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