“Romana Marmora”. Storie di imperatori, dei e cavatori al Museo CARMI di Carrara e Michelangelo – blog di Carlo Franza – .

Si chiama Romana marmora. Storie di imperatori, dei e cavatori la grande mostra dedicata alla cava romana del marmo Bardiglio di Fossacava e al suo ruolo all’interno del più ampio e conosciuto fenomeno dell’estrazione del marmo lunense, in programma dal 25 maggio 2024 al 12 gennaio 2025 presso CARMI Carrara e Museo Michelangelo.

Promossa dal Comune di Carrara e dalla Soprintendenza ABAP per le Province di Lucca e Massa Carrara, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, la mostra è curata da Giulia Picchi, funzionario archeologo della Soprintendenza ABAP per le Province di Lucca e Massa Carrara, e da Stefano Genovesi, direttore del Museo del Marmo di Carrara e dell’area archeologica di Fossacava.

«Raccontare la storia dei marmi romani e del bardiglio di Fossacava – dichiara Gea Dazzi, Assessore alla Cultura – significa raccontare le origini del nostro territorio, legate all’escavazione del marmo e alla sua diffusione nel mondo, ma soprattutto legate ai grandi competenza degli uomini che qui si formarono e impararono mestieri unici come estrarre il marmo e lavorarlo con sapiente sapienza per diffonderlo e preservarlo. Obiettivo della mostra è creare consapevolezza e conoscenza della nostra identità nei visitatori, che ci auguriamo siano numerosi. Mi auguro quindi che le generazioni più giovani e gli studenti, anche grazie all’approccio divulgativo ideato dai curatori, possano acquisire informazioni importanti su un territorio unico al mondo”.

«Si tratta di un progetto culturale di alto livello e di ampio respiro, con importanti risvolti formativi, che abbiamo apprezzato fin dal momento in cui è stato proposto alla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara», spiega il presidente Enrico Isoppi. «Ne abbiamo quindi seguito gli sviluppi, sostenendolo con convinzione, perché siamo certi saprà dare lustro al nostro territorio e promuoverlo oltre i suoi confini, facendo conoscere la ricca e millenaria storia della città di Carrara e dell’intero provincia, che ha la sua antica culla legata proprio alla lavorazione del marmo, la pietra che ha reso questa zona famosa nel mondo”.

«I vecchi ritrovamenti e i dati del recente scavo hanno reso Fossacava una delle cave romane oggi più conosciute», spiegano i curatori Giulia Picchi e Stefano Genovesi. «L’apertura al pubblico, avvenuta nel 2021, ha registrato una presenza annua di 10.000 visitatori, che hanno confermato lo straordinario interesse per questo sito. Con la mostra Romana marmora abbiamo voluto consolidare e rilanciare ulteriormente questo trend positivo creando, intorno alla cava, un evento che raccontasse ad un pubblico quanto più ampio possibile la storia del luogo e dei personaggi che vi ruotavano intorno. Gli imperatori di Roma, i loro schiavi e i loro liberti, gli appaltatori, i commercianti e, ovviamente, i cavatori sono gli attori di un copione di grande fascino, in cui la fatica e il sacrificio di tanti uomini sono indissolubilmente legati alla propaganda politica e al lusso che il marmo sapeva esprimere.”

Il sito di Fossacava è tra le pochissime cave romane ad essere stata oggetto di uno scavo archeologico stratigrafico; le indagini, condotte nel 2015 dal Comune di Carrara e dalla Soprintendenza Archeologica della Toscana all’interno del bacino estrattivo, hanno consentito di ricostruire la storia della cava in tutti i suoi aspetti, in particolare riguardo alla tipologia dei semilavorati che venivano estratti qui, del personale che vi lavorava e delle modalità con cui la cava veniva gestita dall’amministrazione imperiale romana.

Nel 2021 il sito di Fossacava è stato aperto al pubblico con un percorso ampliato e rinnovato, incentrato su una graphic novel che illustra in modo avvincente ed efficace la storia della cava ai visitatori di tutte le età. L’esposizione romana dei marmi. Storie di imperatori, dei e cavatori intende, quindi, presentare la vicenda storica del sito ad un pubblico ancora più ampio, conferendogli rilevanza regionale e nazionale.

Partendo dalla storia della colonia di Luni, nel cui territorio erano ubicate le cave di Carrara, verranno approfonditi i temi delle antiche tecniche di estrazione, dei semilavorati e della gestione delle cave, i diversi usi del marmo Bardiglio e la loro diffusione nell’area di Impero Romano, oltre a dare uno sguardo alla religiosità di chi frequentava i bacini estrattivi.

Il percorso espositivo sarà suddiviso in quattro sezioni: Luni e le sue cave di marmo (sala 1), Fossacava. Storia di una cava, dall’età romana allo scavo archeologico (Sala 2), Gli dei dei cavatori. La religione a Fossacava (Sala 3), La fortuna del bardiglio nell’Impero (Sala 4).

La sala 1 è dedicata alla storia della colonia romana di Luni e a quella dell’estrazione del marmo lunense, tra la seconda metà del I secolo a.C. e il III-IV secolo d.C. Il ruolo determinante dell’imperatore, primo fra tutti Augusto, nello sviluppo dello sfruttamento delle cave di marmo di Carrara. L’opera centrale della sala sarà la statua loricata dell’imperatore ritrovata negli scavi Fabbricotti a Luni nel 1889, in prestito dell’Accademia di Belle Arti di Carrara.

La sala 2 è incentrata sul sito di Fossacava, di cui verrà raccontata la storia, dall’escavazione del marmo Bardiglio in epoca romana fino allo scavo archeologico qui condotto nel 2015. In particolare verranno messe in risalto le tecniche di scavo, con l’esposizione di reperti antichi strumenti, e le problematiche relative alla gestione delle cave da parte dello Stato romano.

La sala 3 è dedicata alla religiosità dei cavatori e degli altri personaggi che popolavano le cave di marmo di Carrara in epoca romana: grande risalto sarà dato alla statua della dea Luna ritrovata a Fossacava, probabilmente replica della statua di culto della cosiddetta chiamato “Tempio Grande” da Luni. Nella sala saranno esposti anche l’altare dedicato alla Mens Bona, in prestito dall’Accademia di Belle Arti di Carrara, e un rilievo raffigurante il dio Silvano, il cui culto è ben attestato negli ambienti di cava, proveniente da una domus di Luni e in prestito dal Museo Archeologico Nazionale di Luni.

La Sala 4, infine, racconta al visitatore la diffusione del marmo Bardiglio a Roma, nelle città d’Italia e nelle province e in quali tipologie di edifici e strutture veniva utilizzato: in particolare, verrà illustrato il suo utilizzo per i colonnati dei palcoscenici. esplorato in dettaglio dei teatri e per la costruzione delle fontane (labra). L’esposizione di alcuni semilavorati e di altri reperti in marmo Bardiglio illustrerà i diversi utilizzi di questa varietà di marmo. Uno spazio sarà dedicato anche a un progetto di archeologia sperimentale condotto con l’Accademia di Belle Arti di Carrara, in cui sono state realizzate repliche in marmo di un semilavorato in marmo Bardiglio e di un labrum finito.

L’evento espositivo sarà accompagnato da un apparato didattico dislocato lungo il percorso di visita (pannelli, didascalie, grandi disegni ricostruttivi, video tematici). All’interno di quest’ultimo sarà inserito anche un racconto dedicato ai bambini, in cui uno dei personaggi attestati dalle epigrafi affisse sui blocchi semilavorati di Fossacava racconterà la propria storia, coinvolgendo i piccoli visitatori in una caccia al tesoro. La mostra potrà essere fruita anche attraverso laboratori e visite guidate rivolte alle scuole e attraverso iniziative, come visite guidate in orario di apertura e in notturna e convegni a tema, rivolte al pubblico adulto.

Nell’estate 2024 Carrara mette in mostra il suo passato e il suo presente attraverso due eventi molto importanti: da un lato Romana marmora, e quindi la tradizione della lavorazione artistica del marmo, che caratterizza la città da 2.000 anni, dall’altro Bianco Carrara, ovvero il presente del marmo, con opere iconiche realizzate da designer contemporanei.

Carlo Franza

 
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