Aborto, la gag a Roccella. Il ministro tace. La difesa di Mattarella. Meloni: «Spettacolo ignobile» – .

Aborto, la gag a Roccella. Il ministro tace. La difesa di Mattarella. Meloni: «Spettacolo ignobile» – .
Aborto, la gag a Roccella. Il ministro tace. La difesa di Mattarella. Meloni: «Spettacolo ignobile» – .

“Decido io del mio corpo.” E ancora: “Vergogna, vergogna”. Mentre si preparava a parlare agli Stati Generali sulla natalità, presso l’auditorium della Conciliazione a Roma, il ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, è stata contestata da un gruppo di studenti. Cartelli esposti, grida, fischi, “pro-vita fuori dalle cliniche”.

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“Nessuno ha detto che qualcun altro decide sul corpo delle donne, ecco perché siamo qui perché oggi le donne non decidono liberamente se possono avere figli”, ha provato a rispondere il rappresentante del governo. Attimi di confusione: «Non so se posso intervenire, ci proverò. Non posso?”. La protesta è continuata e il ministro se n’è poi andato senza intervenire, tra i cori anti-manifestanti. La loro tesi: questo esecutivo «nega il diritto all’aborto, minaccia l’esistenza di consultori e luoghi di prevenzione» con l’introduzione di «misure volte a chiuderli» e con l’assunzione di «personale proveniente da antiabortisti che non riflettono i nostri bisogni”.

LE REAZIONI
Gigi De Palo, presidente della Fondazione Nascita, ha sottolineato: «Questo è un evento organizzato da una fondazione, non è indetto dal governo, ci dispiace perché qui con noi ci sono tanti scolari, ma non saremo certo i quelli per cacciarti» . Per poi stigmatizzare l’accaduto: “Un brutto segnale, prendiamo le distanze”. L’irritazione del premier Giorgia Meloni era già arrivata anche nei confronti di chi ha organizzato il convegno, “mi dispiace molto”, ha detto il presidente del Consiglio, “solidarietà al ministro”. Un messaggio molto forte è arrivato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha telefonato al ministro per la Famiglia per sottolineare la sua vicinanza: «Voler zittire chi la pensa diversamente contrasta con i fondamenti della civiltà e con la nostra Costituzione», il messaggio. Segno di una reazione chiara.

«Sono sicuro che la segretaria del Pd Elly Schlein, tutta la sinistra, gli intellettuali – Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio, ecc. -, la “stampa militante” avranno nei miei confronti parole inequivocabili di solidarietà dopo l’atto di censura”, scrive Roccella su Facebook. E ancora: «Sono certo che i paladini della libertà e della democrazia non perderanno questa occasione per dimostrare che l’evocazione del fascismo che non esiste non era solo un dramma politico pronto a svanire di fronte a una vera e propria censura». Gli studenti che hanno protestato – una quarantina – dopo essere usciti spontaneamente dall’aula, si sono spostati sul marciapiede di via della Conciliazione e sono stati identificati dalla Polizia. Il Forum continua oggi, ma le tensioni di ieri hanno costretto i ministri al ritiro. Il capo del Mef Giancarlo Giorgetti ha fatto sapere che gli “è stato consigliato di non partecipare”. E anche Giuseppe Valditara (Scuola) si è fatto ritirare il videomessaggio realizzato per l’occasione. In serata, nuova puntata: scienze politiche occupate alla Sapienza.

LE DIVISIONI
Le forze politiche sono nuovamente divise. La Meloni ha criticato i manifestanti che “si riempiono la bocca con le parole libertà, rispetto e autodeterminazione delle donne, ma poi amano la censura e impediscono a una donna di parlare perché non condividono le sue idee”. E ancora: «Lo spettacolo della natalità andato in scena agli Stati Generali è stato ignobile». Quanto all’opposizione, l’invito della Meloni «è a condannare, senza se e senza ma. E’ ora di dire basta.” Invito non accettato. Per Bonelli (Avs) «contestare è la base della democrazia». «Bisogna comprendere le preoccupazioni», la posizione del Pd. «Non confondiamo il dissenso con la censura», dice la dem Laura Boldrini. «Perché evocare la censura?», si chiede Riccardo Magi (+Europa). Un coro di distinzione. Da cui, per una volta, si distingue in senso moderato Giuseppe Conte, leader M5S, solitamente super-barricadero: «La prossima volta consiglierei agli studenti di far parlare la ministra e di contestarla pacificamente, anche sonoramente, alla fine» . Diversa la linea dei centristi: «Quello era un luogo di dibattito e se non ti fanno parlare avvelena tutto», dice Carlo Calenda, leader di Azione. E Matteo Renzi, IV, insiste: «Chi ha impedito al ministro di parlare ha offeso la libertà di tutti e si è dimostrato quello che è: violento». Italia viva parla di “cultura di squadra”. Presa di posizione dura anche da parte della Cisl: «Un increscioso atto di inciviltà», dice Luigi Sbarra. Il centrodestra è unito: «Ecco i veri fascisti», dice Occhiuto, governatore della Calabria. Mentre Tajani e Salvini parlano rispettivamente di “mancato rispetto dei valori della democrazia” e di “ennesimo atto di censura violenta”. Oggi, agli Stati Generali, c’è il Papa. Forse porterà un po’ di pace.

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