Cibus di Parma, presidente della Coldiretti Molise mette in guardia dai pericoli del vero Made in Italy. – Notizie Della Valle – .

Cibus di Parma, presidente della Coldiretti Molise mette in guardia dai pericoli del vero Made in Italy. – Notizie Della Valle – .
Cibus di Parma, presidente della Coldiretti Molise mette in guardia dai pericoli del vero Made in Italy. – Notizie Della Valle – .
La nota del presidente della Coldiretti Molise Claudio Papa

“Nonostante i successi ottenuti dalla Coldiretti con le mobilitazioni di Bruxelles, dal ritiro della direttiva agrofarmaci alla semplificazione della Pac, solo per citarne alcuni, i pericoli per il settore agroalimentare italiano sono diversi”. Lo ha detto il presidente regionale della Coldiretti Molise, Claudio Papa, presente al Cibus di Parma con la sua azienda biologica “Nutfruit Italia” che produce frutta secca in frutta secca. Sono una decina le aziende molisane presenti alla rassegna internazionale, che spaziano dalla vinificazione alla produzione dell’olio d’oliva, passando per i prodotti da forno, il caffè e la frutta secca con alcune delle eccellenze agroalimentari della regione. Oggi sono tanti gli attacchi al settore agroalimentare italiano come il sistema Nutriscore, o l’etichetta a semaforo che sembrava congelata ma alla quale recentemente ha aperto le porte anche il Portogallo, che si unisce a Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. “Un sistema – spiega Claudio Papa – sostenuto dalle multinazionali che penalizza i prodotti simbolo della Dieta Mediterranea, lanciando l’allarme su alcuni prodotti per influenzare le scelte alimentari dei cittadini, utilizzando i colori dei semafori, giallo, rosso e verde, per indicare salubrità del cibo, concentrandosi solo su alcuni nutrienti come zucchero, grassi e sale ma senza tenere conto delle quantità consumate” Basti pensare che alcuni gioielli del Made in Italy a tavola sono classificati con la lettera “E” in rosso (la “voto” peggiore) ma lo stesso olio extravergine di oliva, riconosciuto da tutti come elisir di lunga vita, può vantare solo una “C” mentre le bevande gassate e i cibi ultraprocessati, di cui spesso non si conosce nemmeno la ricetta , sono promossi a pieni voti con il bollino verde e la lettera “A”. Un rischio anche per la salute dei consumatori che la prossima Commissione Europea dovrà definitivamente scongiurare.

Inoltre, la follia delle etichette allarmistiche sul vino rischia di dilagare anche dopo che l’Irlanda ha ottenuto il via libera dalla Commissione Europea per adottare avvertenze “terroristiche” sulle bottiglie di vino e birra che non tengono conto delle quantità e con il Belgio che ha annunciato l’intenzione di seguire lo stesso sentiero. “La nuova Unione che uscirà dalle urne di giugno – ha detto il presidente Papa – è chiamata anche a garantire maggiore trasparenza su ciò che i suoi cittadini portano in tavola, sostenendo la proposta di legge europea promossa dalla Coldiretti per introdurre l’obbligo di indicare la provenienza l’etichetta di tutti gli alimenti in commercio”. Per questo motivo, al Cibus la Coldiretti ha portato alcuni esempi dei prodotti rinvenuti durante la Mobilitazione al Brennero, dove diecimila agricoltori, tra cui molti molisani, hanno controllato, insieme alle forze dell’ordine, il contenuto di camion e autocisterne, scoprendo al loro interno San Valentino olandesi. Pomodori Marzano, cosce di maiale danese, pronte per diventare prosciutti tricolori, fino al formaggio che ricorda le Alpi ma prodotto nel Nord Europa; il tutto sfruttando l’ultima regola di trasformazione prevista dall’attuale codice doganale alimentare che consente ai prodotti esteri di diventare italiani al 100% con lavorazioni anche minime.

La Coldiretti si è battuta a tutti i livelli per arginare alcune distorsioni comunitarie che minacciavano il futuro del settore agroalimentare nazionale, provocando il collasso della produzione e mettendo in contrapposizione agricoltura e ambiente. “Per questo – ha concluso Papa – auspichiamo che la futura Commissione faccia scelte più consapevoli e non ideologiche, risolvendo i problemi ancora aperti che ancora gravano sui bilanci delle aziende agricole europee, ma anche affermando i principi di reciprocità delle regole e delle trasparenza verso i cittadini su ciò che portano in tavola”.


 
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