I Borghi più belli d’Italia in Val d’Aosta – .

I Borghi più belli d’Italia in Val d’Aosta – .
I Borghi più belli d’Italia in Val d’Aosta – .

La Valle d’Aosta è piccola, ma ne contiene tanti piccoli villaggi paesaggi fiabeschi e incantevoli, quasi irreali. E in ogni stagione è tra le mete preferite dai turisti che amano la montagna, la natura, lo sci, il sano divertimento, le ricchezze storiche, artistiche e culturali, le tradizioni, i sapori e i prodotti unici dei suoi borghi e tutto ciò che deve ancora essere svelato.

Tre villaggi di spiccato interesse storico artistico

Provincia d’Aosta

Bardo

Il toponimo deriva forse dal celtico bar, fortezza, luogo fortificato. Incisioni sulle scogliere attestano già la presenza di abitanti nei pressi del paese Neolitico. Bard è il più piccolo comune italiano, ma per la sua posizione ha sempre avuto notevole importanza dal punto di vista commerciale e militare. Il villaggio è dominato da fortezza e ha molti edifici storici.

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DEA/S.VANNINI//Immagini Getty

Bardo

Da vedere Forte di Bard che ospita le carceri, il Museo Alpino, il Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere ed è anche sede di mostre e spettacoli. Tra gli eventi vanno ricordati Marché au Fortuna festa enogastronomica; napoleonicouna rievocazione storica del passaggio di Napoleone in questo territorio; Medioevo nella terra degli Challantuna festa in maschera con incontri e giochi nelle terre della nobile famiglia, e l’esposizione di presepi all’aperto durante le vacanze di Natale.

L’Associazione Culturale Borgo di Bard organizza annualmente eventi culturali, mostre artistiche e spettacoli. Il piatto tipico delle feste è fiore di cussè, Fiori di zucca ripieni; Il vino Bard è un rosso mandorla brillante.

La via di pellegrinaggio più antica è la Via Francigena, che attraversa il paese. Particolarmente interessante è il sito archeologico geofisico di pentole dei giganticavità scavate dall’erosione dell’acqua.

Problemi

L’antico nome del luogo era in latino stipulae, stoppie di paglia. Nella zona intorno a Étroubles, anni fa c’erano grandi distese di cereali. Étroubles potrebbe derivare da etrobla (campi ricoperti di paglia) nel patois valdostano.

Il borgo conserva opere d’arte, statue e dipinti, esposti nelle strade e sui muri delle case. Vi vengono spesso organizzate mostre di grandi artisti. Étroubles è un luogo storico con a Torre del XII secolo, campanile della fine del sec. XV e un’antica chiesa parrocchiale, ricostruita nel XIX secolo. Ci sono cinque cappelle nei villaggi più grandi: Bezet, Echevennoz, Eternod, Saint-Roch e Vachéry.

Il borgo è molto curato, grazioso, decorato con fiori, i ciottoli che lastricano le strade e graziose case in pietra e legno.

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Da vedere il Museo del Formaggio con l’esposizione di antichi strumenti di lavoro e il Museo dell’Energia al Bertin Centrale.

I personaggi di Carnevale di Comba Frèide indossano maschere e costumi, per ricordare che somigliano alle uniformi dei soldati napoleonici. Fanno parte del corteo anche loro maschera (uomini in uniforme) anche Napoleone, i musicisti, oltre a mascre (i soldati) sfila anche Napoleone stesso, il Demoiselle Essi Arlecchini.

IL Veilla sono rievocazioni della vita di un tempo: gli antichi artigiani con i loro manufatti tornano per una sera nella via principale del paese e noi festeggiamo con musica, vino e gustosi prodotti locali.

Battaglia delle Reines è una battaglia incruenta tra mucche per il titolo di regina della mandria.

Piatto tipico: zuppa con fontina e pane nero, fatto con segale e grano.

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REDA&CO//Immagini Getty

Fontainemore

Fontainemore è un piccolo villaggio della Valle d’Aosta A 760 metri dal mare, in Val Lys. Il flusso viene da Monte Rosa e attraversa il centro storico, passando sotto un antico e suggestivo ponte ad unica arcata. Un’immagine del ponteche conduce a chiesa di Sant’Antonio Abatesi trova in un affresco della fine del XVII secolo.

Secondo una tradizione, SanMauro Il monaco, mentre era assorto in preghiera, vide sgorgare nella piazza una sorgente. Invitò subito il popolo a costruire lì una cappella in omaggio a Sant’Antonio Eremita, che venne poi edificata nel 1600. Da quel momento il paese prese il nome di Fontainemore, per ricordare sia il santo che la sorgente.

Il villaggio ha varie piccole chiese e cappelle. L’edificio sacro principale è quello dedicato al santo patrono Sant’Antonio Abate, edificato alla fine del 1400, con cinque altari in barocco. A esso è dedicato uno dei due altari laterali a quello maggiore Madonna Nera di Oropa. La chiesa ha un grande valore storico e artistico. Poi c’è il cappella di San Rocco, edificato grazie alla grazia ricevuta da chi scampava alla peste del 1630, e dedicato ad un santo che da sempre si era dedicato alla cura degli appestati. Successivamente la cappella venne distrutta da un’alluvione, ma i tenaci cittadini riuscirono a farla rivivere nel giro di tre anni. Inoltre in paese ne venne costruito uno piccolo, il cappella di Nianadedicato a Nostra Signora della Neve. La sua struttura è ispirata a quella di San Rocco e presenta sulla facciata un bellissimo affresco, rappresentante la Vergine Maria. Da vedere anche una caratteristica fontana cittadina, con rubinetto a forma di testa di toro, dedicata al reverendo Giuseppe Creuxoriginario del villaggio.

IL frazione di Farettaz si tratta di un sito rurale, che ospita le necessarie strutture comunitarie, scuola, cappella, mulino, lavatoio e panificio. Là Riserva naturale del Monte Marte, la vetta più alta, è la più grande tra quelle valdostane. IL Gouffre de Guillemore è una profonda gola scavata nella roccia Lys torrent.

Dall’annuncio di Fontainemore Oropa ogni cinque anni si svolge un pellegrinaggio di origini cinquecentesche per devozione alla Madonna Nera.

Tra i prodotti tipici ci sono i ban E beurocastagne servite in tavola con tocchi di burro e aglio orsino, pianta aromatica spontanea.

Segno di lettera

Appassionata di linguistica e storia, scrive racconti, poesie e opere teatrali. Si interessa di arte, letteratura, arredamento e attualità. Collaboratore esterno, per informazioni e dubbi contattare la redazione.

 
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