«Dobbiamo crederci fino in fondo» – .

«Dobbiamo crederci fino in fondo» – .
«Dobbiamo crederci fino in fondo» – .

Una partita cruciale della stagione attende stasera il Bari contro il Brescia. I biancorossi hanno gli stessi punti dell’Ascoli e uno in meno della Ternana. Ma per evitare calcoli e sovrapposizioni, per avere la certezza di disputare i playout anche da quartultima, servono tre punti. Sarà però necessaria la cosiddetta “corsa della vita”. Abbiamo ascoltato il parere di alcuni gloriosi ex capitani: da Giorgio De Trizio (capitano biancorosso dal 1985 al 1989), Antonio Di Gennaro (dal 1988 al 1990), Pietro Maiellaro (dal 1990 al 1991), Antonio detto Totò Lopez (dal 1983 al 1985) e la bandiera per eccellenza, Giovanni Loseto, capitano dal 1992 al 1993. Alcuni di loro si sono mostrati categorici sugli scenari futuri, ma tutti indistintamente hanno fatto fronte comune nel credere nell’impresa. Abbiamo posto due domande ai nostri interlocutori: 1) Come arriva il Bari alla sfida contro il Brescia, che possibilità ha di vincere questa partita e negli eventuali play-out?; 2)Scenari futuri?

Giorgio De Trizio

1) «Ho sempre ragionato con il cuore e con passione, il Bari ha il dovere di crederci. Se pensassimo al girone di ritorno e alle ultime partite sarebbe naturale avere dei dubbi. Credo però che i giocatori, singolarmente, abbiano le loro qualità ma non siano riusciti a metterle in mostra, oltre ad aver avuto tanti infortuni che avrebbero colpito chiunque compresi gli allenatori. Dovremo comunque scendere in campo con il coltello tra i denti, spinti dall’orgoglio, dal sostegno caloroso e dalla voglia di non annegare. Ai playout penseremo più tardi. Ma ripongo la mia fiducia in Capitan Di Cesare, Vicari, Benali e altri, affinché possano fare da traino agli altri compagni per raggiungere l’obiettivo”.
2) «Al Bari l’attuale proprietà non piace più al pubblico ma non lo so, è un dato di fatto. Certamente tra le maggiori responsabilità loro attribuite c’è quella di essere stati poco presenti e avrebbero potuto relazionarsi diversamente. Per il resto si possono sbagliare, poi bisogna essere intelligenti per non ricaderci e capire cosa fare, sia nell’andare avanti che nel ripiegare”.

Antonio Di Gennaro

1) «C’è un solo risultato a disposizione per poter pensare di salvarsi o tornare a vincere. Tre punti che darebbero la convinzione per affrontare i play-off con maggiore fiducia e consapevolezza. Non oso immaginare una retrocessione anche se è un’ipotesi che non possiamo scartare. Con il Cittadella, però, ho visto ancora un Bari esaurito mentalmente e che a tratti correva poco (con alcuni giocatori, ndr). Servirà una partita senza risparmiarsi fino al fischio finale e senza fare calcoli. Solo allora ci catapulteremo alle restanti due gare. A prescindere dall’avversario che l’aspetta, la mentalità deve essere l’aspetto fondamentale”.
2) «In caso di retrocessione si aprirebbe un baratro e sarebbe sicuramente un fallimento. Il piano dell’azienda era di riportarci in “A” in tre anni. La scorsa stagione toccavamo il cielo ma a 100 secondi dalla fine sappiamo tutti come è andata a finire. Quest’anno doveva essere un anno per dare continuità e puntare almeno ai playoff e invece non ci resta che aggrapparci ai playout. La speranza però resta doppia: la salvezza anche all’ultima curva e ripartire puntando al riscatto con la società che investe. Altrimenti, in caso di retrocessione, sarebbe davvero difficile azzardare e speculare, ma sicuramente sarebbe una situazione difficile da gestire a livello societario”.

Pietro Maiellaro detto “Lo Zar”

1) «È una partita fondamentale, ma quelle che varranno la stagione dovranno essere i prossimi due playout. È anche vero che la squadra non vince da metà febbraio. Quella di domani sera al San Nicola, però, va vissuta come una finale ei giocatori dovranno cercare di incutere timore agli avversari fin dal primo minuto, restando concentrati con l’unico obiettivo di realizzare tutta la posta in palio. Bisogna scendere in campo come se si facesse una guerra sportiva, con questa mentalità e attenzione ai dettagli potrai vincere anche la finale dei playout”.
2) «Ribadisco il mio pensiero e dico che la società quest’estate non è stata chiara. Poi durante i lavori ha cercato di rimediare facendo peggio e cambiando molti tecnici. Ci sono sicuramente anni folli nel calcio ma la fortuna si costruisce, non arriva per caso. Non mi interessa chi resta o chi se ne va. Io dico la mia da ex giocatore e capitano del Bari, sono molto legato alla piazza e alla città e merito altri palcoscenici e ambizioni diverse”.

Totò Lopez

1) «Il Brescia è ottavo in classifica ma può ambire ancora al sesto posto e in settimana ho sentito dichiarazioni dell’ex tecnico Maran ai giocatori per aumentare la sfida e incutere timore alla nostra squadra. Io dico che dovranno scendere senza timore reverenziale e dando il 200% perché rispetto alle dirette concorrenti il ​​Bari troverà la squadra più affamata. Vietato accontentarsi e fare calcoli, perché ne pagheremmo subito il prezzo. Deve essere la partita della vita e solo così aumenteranno le possibilità di giocare un playout per vincerla e di non parteciparvi”.
2) «La società dovrebbe pensare a salvare la categoria dopo quello che è successo in questa stagione: quattro allenatori, tanti infortuni e la parola vittoria diventata ormai una rarità. Credo che nemmeno il miglior regista avrebbe pensato a una sceneggiatura del genere dopo aver sfiorato la “A” l’anno scorso rischiando la retrocessione. Il Bari ha venduto e mollato tutti i migliori giocatori, senza sostituirli adeguatamente. Sarò categorico: in B o C la famiglia De Laurentiis deve lasciare Bari e lasciarci in mani affidabili. Spero nella salvezza e in un futuro senza la famiglia De Laurentiis”.

Giovanni Loseto

1) «Non benissimo direi in base a quanto visto in campo. Mi auguro comunque che Giampaolo, capitan Di Cesare e la squadra riescano a conquistare la vittoria contro il Brescia, senza lasciarsi condizionare dai risultati di Ternana e Ascoli che sulla carta avranno partite più facili. È mancato l’atteggiamento giusto e abbiamo trascinato a lungo la ferita del giugno scorso. Ma sono sicuro che questa squadra ce la può fare e i tre punti contro il Brescia potrebbero essere il miglior punto di partenza”.
2) «Sono sempre stato dell’idea che il Bari debba guardare avanti, lo tramandano i presidenti, gli allenatori e gli stessi giocatori, ma resta l’attaccamento e l’orgoglio verso la squadra cittadina. Per quanto mi riguarda, avendoci giocato e lavorato successivamente, lo vivo in prima persona soprattutto quando le cose non vanno bene. Il futuro? Spero che sia più prospero e diventi di nuovo competitivo”.

 
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