Gigafactory a Termoli, i piani di Stellantis Mercedes e TotalEnergies sullo stabilimento da 2 miliardi – .

Le prime batterie saranno prodotte nel 2026, con la capacità massima di 40 gigawattora nel 2028. Intanto in Francia si corre…

Le novità più recenti riguardanti il ​​futuro Gigafactory di Termoli, in Molise, è che la joint venture paritetica ACC – Automotive Cells Company composta da Stellantis, Mercedes e TotalEnergies – ha concordato con i sindacati l’obiettivo di assumere i dipendenti Stellantis presenti nel comune molisano come priorità per il nuovo stabilimento dove verranno prodotte le batterie elettriche. Partiremo quindi da quel bacino per formare il personale, fatta eccezione per quelle figure professionali che non sarà possibile individuare.

Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis

ACC, chi è dietro la Gigafactory di Termoli

Automotive Cells Company ha presentato il progetto della Gigafactory in Molise (la sezione non è ancora presente sul sito ufficiale cliccabile e presenta solo un rendering) nell’ambito di una strategia più ampia che coinvolge diversi hub europei. Fondata nel 2020, ACC mira a svilupparsi batterie in vista della diffusione dei veicoli elettrici in Europa: per la produzione dispone già di un centro di competenza operativo a Bruges, in Belgio, e di un impianto pilota in Francia, a Nersac. Nel complesso, la joint venture ha investito 7 miliardi di euro e oltre a quella di Termoli, nel 2025 sorgerà anche la Gigafactory di Billy-Berclau oltralpe e un’altra in Germania.

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Lo stabilimento di Termoli conta su un investimento da 2 miliardi di euro e secondo le stime fornite dall’ACC dovrebbe garantire lavoro 1800 dipendenti. Il processo sarà però graduale come si legge su Quattroruote: solo nel 2028 si raggiungerà il numero massimo di dipendenti con una produzione di 40 gigawattora di batterie, la cifra necessaria a far camminare 800mila veicoli elettrici ogni anno.

I piani di Stellantis per l’elettrico

Stellantis ha stabilito piani per raggiungere gli obiettivi di elettrificazione della sua flotta. Nel piano Dare Forward 2030 le Gigafactories sono citate come fabbriche indispensabili: sono cinque in totale quelle di cui ha bisogno il colosso guidato da Tavares (tre in Europa e due negli Usa), capaci di produrre 400 gigawattora entro la fine del decennio. Guardando al futuro, la casa automobilistica prevede anche di lanciare i taxi volanti elettrici di Archer (nella foto sopra). Uno dei territori del vecchio continente più interessati dai progetti di impianti a batteria è l’Hauts-de-France.

A DunkerqueLa startup Verkor, ad esempio, sta costruendo una Gigafactory grazie a un round da 2 miliardi di euro chiuso nel 2023. Complessivamente sono cinque i cantieri aperti nella regione. In Italia le iniziative non mancano, ma tutto procede a rilento. Il caso di è emblematico Italvoltche anni fa annunciò il progetto nei pressi di Ivrea, per poi spostarsi diverse centinaia di chilometri più a sud, a Termini Imerese, in Sicilia.

 
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