Macfrut di Rimini, soddisfatte le cooperative: «La scelta del “Made in Romagna” convince»

Macfrut di Rimini, soddisfatte le cooperative: «La scelta del “Made in Romagna” convince»
Macfrut di Rimini, soddisfatte le cooperative: «La scelta del “Made in Romagna” convince»

Le cooperative associate a Legacoop Romagna sono molto soddisfatte della nuova edizione di Macfrut. Il mondo dell’ortofrutta è presente in forze alla manifestazione con le sue strutture più rappresentative, come Apofruit Italia e Terremerse. Il mondo delle sementi, dei lavoratori e del biologico porta in fiera le sue branche commerciali (Sativa, L’Ortolano, Coviro, Canova). In campo anche la cooperativa Frigografici Industriali – punto di eccellenza tecnologica nel campo della refrigerazione industriale e delle celle frigorifere – e il settore ricerca che si relaziona in modo unitario con i diversi centri cooperativi.

«Macfrut 2024 – dice il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi – è l’edizione dei record: 1400 espositori, il 40% dei quali esteri, che hanno riempito per la prima volta tutti gli otto padiglioni. Ciò significa collocare l’agroalimentare italiano su un palcoscenico di eccellenza, proprio in un momento in cui l’economia italiana ha subito un forte rallentamento e i consumi si sono fermati, come confermano i dati del primo trimestre. La cooperazione romagnola e le sue imprese d’eccellenza erano presenti numerose, consapevoli di dover essere protagoniste in questa fase molto importante per la nostra economia”.

«Macfrut – prosegue Lucchi – conferma come le scelte “made in Romagna”, come quella che in questo caso ha legato Cesena e Rimini, riescano a proporsi al meglio su un mercato sempre più capace di oltrepassare i tradizionali confini economici, anche grazie a l’impegno di uno staff di qualità come quello di Cesena Fiera, gestito egregiamente dal presidente Renzo Piraccini, in collegamento con la struttura riminese di IEG”.

«Infine, le promesse fatte dal Governo e annunciate dal ministro Lollobrigida – conclude il presidente di Legacoop Romagna – ci sembrano un primo importante segnale di attenzione, che garantisce però ancora risposte parziali, mentre bisognerà costruire molte altre quadri strategici per il sostegno e lo sviluppo di un settore alle prese con cambiamenti – tecnologici e umani – di grande complessità.

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