Como celebra il suo ‘concittadino’ Plinio il Vecchio con una mostra diffusa – .

Como celebra il suo ‘concittadino’ Plinio il Vecchio con una mostra diffusa – .
Como celebra il suo ‘concittadino’ Plinio il Vecchio con una mostra diffusa – .

Grazie ai festeggiamenti di Il bimillenario di Plinianola città di Come ospita fino al 31 agosto mostra ‘Il catalogo del mondo: Plinio il Vecchio e la storia della natura’. Si tratta di un racconto inedito dedicato alla figura e alla vita di Plinio il Vecchio che si sviluppa nel tessuto urbano della città lacustre. A cura di Gianfranco Decorato, la mostra presenta oltre 40 opere provenienti dalle maggiori istituzioni museali italiane come, tra le altre, le Gallerie degli Uffizi, i Musei Vaticani e la Biblioteca Palatina. Il percorso espositivo presenta opere statuarie dell’antichità, ritratti, gemme, manoscritti e opere di artisti contemporanei.

Nato a Como tra il 23 e il 24 d.C., Gaio Plinio Secondo morì a Pompei il 24 agosto 79 durante l’eruzione del Vesuvio. Tale era, infatti, la sua sete di conoscenza della natura, da spingerlo a studiare da vicino l’evento, fino a morire soffocato dalle ceneri. La sua opera più importante è ‘Naturalis Historia’UN trattato naturalistico in forma enciclopedica dove sono riportate anche numerose informazioni sulla storia dell’arte antica.

Mantenuto dall’architetto Paolo Brambilla, l’installazione propone un percorso a cielo aperto che va dai luoghi principali dell’ex Chiesa di San Pietro in Atrio e Palazzo del Broletto al nuovo spazio multimediale Vis Comensis. L’esposizione comprende anche resti romani dell’epoca contemporanea di Plinio come, ad esempio, le terme romane. Diviso in sei sezioni, il percorso espositivo illustra l’attualità dei temi trattati nella ‘Naturalis Historia’.

Tra le opere statuarie dell’antichità segnaliamo la ‘Statua di un efebo nudo tipo Westmacott’conservato a Castel Gandolfo, ei busti dei tre imperatori Tiberio, Tito e Augusto. Non c’è carenza Doriforo degli Uffizi insieme a 14 gemme, antichi esemplari legati al testo di Plinio per sottolineare la grandiosità di questi oggetti preziosissimi. Ad arricchire l’esposizione, le opere di importanti artisti moderni che rievocano le opere e la vita di Plinio il Vecchio. Questo è il caso dello scultore Fabio Viale presente con ‘Laocoonte’, ‘Venere’ e ‘Kouros’ che rimandano all’età classica ma sulla quale l’artista sovrascrive nuovi valori attraverso i tatuaggi. Il dialogo con la contemporaneità continua con la première del progetto ‘Pompeian Interior’ di Luigi Spina, la serigrafia ‘Vesuvio’ di Andy Warholl’opera ‘Naturalis Historia’ di Giulio Paolini e tre serie dell’artista americano Cy Twombly.

Realizzata dalla Fondazione Alessandro Volta con il coordinamento artistico del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei duemila anni dalla nascita di Plinio il Vecchio, la mostra è accompagnata dal volume ‘Il catalogo del mondo: Plinio il Vecchio e la Storia della Natura’ edito da 24 Ore di Cultura.

 
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