Era nell’aria l’emendamento che il deputato di Fratelli d’Italia Dario Iaia ha annunciato di voler proporre a un decreto legge appena varato (due giorni prima) dal suo Governo prolungherà i centri per il lavoro fino alla fine del 2024.
Dal testo (l’emendamento è già pronto con tanto di relazione illustrativa) si evince che il fabbisogno della misura è stimato in 4 milioni di euro per il 2024 e che la copertura sarà ottenuta riducendo il Fondo sociale per l’occupazione e la formazione. Ma la relazione che accompagna l’emendamento, che dettaglia i numeri in questione, conferma un altro dettaglio importante: le agenzie in questione sono solo quelle di Gioia Tauro e di Taranto, per quella di Cagliari non è previsto nulla, anche se ovviamente il problema rischia di ripresentarsi solo in due mesi.
“Sulla base delle informazioni relative ai versamenti relativi all’erogazione dell’indennità in questione – si legge nel testo – il Coordinamento Statistico Attuariale Generale dell’INPS ha quantificato il numero dei beneficiari, attualmente interessati dall’erogazione, in circa 457 porti operai di Taranto e Gioia Tauro. Importo massimo netto giornaliero Cigs 2021: 43,4 euro; N. giorni di mancato inizio lavori: 252; Retribuzione media giornaliera 2019: 83,1 euro; Importo medio giornaliero Anf: 5,5 euro circa”.
È probabile che l’esclusione del Cagliari sia legata al fatto che la ‘scadenza’ del Kalport è fissata a luglio e che, quindi, finché non sarà definita con precisione la cerchia dei beneficiari, si è preferito attendere, nella speranza che essere ridotti con la delocalizzazione di alcuni lavoratori, riducendo la necessità di copertura. Una speranza concreta, secondo il presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sardegna Massimo Deiana, che per i 170 lavoratori della sua agenzia punta sulla “campagna di assunzioni nelle grandi aziende metalmeccaniche dell’area retro-portuale prevista nei prossimi mesi”.
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