una vittoria storica tra le lacrime dei tifosi – .

una vittoria storica tra le lacrime dei tifosi – .
una vittoria storica tra le lacrime dei tifosi – .

Bergamo. Non ho più parole, non ho più voce, sono stanco come se avessi giocato: monumentale Atalanta regala ai suoi tifosi la prima storica finale di una Coppa dei Campioni surclassando la Marsiglia con un 3 a 0 che rispecchia perfettamente il netto dominio nerazzurro in campo.

La mia vigilia inizia molto presto, mi sveglio alle 5 e il primo pensiero va alla partita di stasera: che tensione. Durante tutta la giornata la mente va sempre lì: ce la faremo davvero? In ogni angolo della città si parla solo di partita, tutti i tifosi sono in fermento, consapevoli che si può scrivere la storia.

Dentro il Gewiss è letteralmente una bolgia, dentro Pisani i tifosi cercano di posizionarsi nelle posizioni migliori per godersi lo spettacolo. Ci riusciamo anche io, Chicco e Pietro, ma l’attesa è frenetica. Da bordo campo anche il Tanque saluta i tifosi: penso che avrebbe dato una mano per poter vivere un’emozione simile da giocatore.

All’ingresso delle squadre la coreografia della curva è da brivido: migliaia di carte disegnano lo stemma della Dea e penso che sì, stasera dobbiamo proprio vincere.

L’inizio di gara è strepitoso, i nostri giocatori sono vivaci e aggressivi, gli avversari soffrono. Numerose occasioni da rete non realizzate suggeriscono: dchel vè. E quando Ademola fa ubriacare un avversario e lo mette dentro lo stadio fa esplodere. Tutti si abbracciano.

In campo ci siamo solo noi: forza, tenacia, grande concentrazione. Il Marsiglia sembra un lontano parente della squadra vista al Velodromo sette giorni fa. All’intervallo la nostra squadra esce tra gli applausi. Si chiacchiera con gli amici, tutti sono convinti che l’impresa sia possibile, ma serve sempre attenzione.

Si riparte e la musica non cambia. Pochi minuti e una triangolazione di Ademola Ruggeri inviare il terzino di Zogno segnare il gol più importante della sua carriera, all’incrocio dei pali, con il piede sbagliato. Apoteosi, abbraccio i miei figli e scende qualche lacrima.

Gasp prontamente apporta una serie di cambi in vista dei prossimi impegni importantissimi: escono in Nazionale Gianluca, Ederson e subito dopo il CDK, tutti e tre autori di un’ottima prestazione.

Il doppio vantaggio però non mi lascia tranquillo. In Europa tutto può cambiare rapidamente. Ma De Roon e compagni sono tosti e compatti. L’allenatore incita e si arrabbia anche solo per un passaggio sbagliato: non vuole un calo di tensione.

Il tempo passa, il Marsiglia aumenta il possesso palla ma non crea nemmeno l’occasione da gol. I nostri difensori sono praticamente perfetti, nessun difetto. Esce anche un sontuoso Lookman ed entra El Bilal, giusto per essere protagonista anche lui.

Il Marsiglia le prova tutte. Ma siamo nei minuti di recupero e con i francesi sbilanciati in avanti, è lui, El Bilal, a superare in velocità l’avversario e va a mettere la palla in rete. Tutta la panchina in campo, tutti abbracciati al giocatore nerazzurro. Sono davvero felice per lui.

E in Pisani è l’apoteosi. Si alza il coro: adesso andiamo a Dublino. Adesso è davvero fatta, ora la storia dice che la Dea si giocherà la chance di vincere l’EL contro il Bayer Leverkusen che, non senza difficoltà, elimina la Roma che domenica arriverà alla Gewiss.

Sembra davvero un sogno ma è assolutamente realtà. Chicco e Pietro sono al settimo cielo, Tommy, febbricitante, esulta da casa, anche lui un giorno potrà raccontarlo ai suoi figli. E io, a 55 anni dalla mia prima partita al Comunale, mi godo questa serata tra le lacrime.

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