10 maggio 2024: il Bari arriva con le ossa rotte alla partita più importante della sua storia recente, quella casalinga contro il Brescia. Una partita che può evitare la retrocessione diretta e mandare i biancorossi ai play-off retrocessione. Uno scenario inimmaginabile appena undici mesi fa.
Il primo grande tema è proprio questo: l’ultima del campionato e l’ultima opportunità per i biancorossi evitare il retrocessione diretto: vincendo avrebbero la sicurezza dei play-out, ma il successo manca da tre mesi. Tenete d’occhio cosa succede, soprattutto, ad Ascoli, ma anche a Piacenza e La Spezia. Le rondini, solo undici mesi fa, continuavano a vivere dramma di una retrocessione in C tramite play-out, mentre, dopo il ripescaggio di settembre e dopo un ottimo campionato, vive il sogno play-off. Il percorso esattamente opposto rispetto a quello biancorosso.
L’altro grande nodo riguarda le scelte formative: potrebbe esserci la conferma del 4-3-1-2 per i biancorossi, con Acampora ancora nel ruolo di trequartista, ruolo che ha convinto parecchio in Veneto. Solito dubbio tra Nasti e Puscas, con il primo in testa. Maita, però, si riprende in extremis e gioca per una maglia Bellomo, anch’egli appena rientrato dalla squalifica. Il Brescia, invece, potrebbe migliorare la propria posizione nella griglia play-off vincendo; dovrebbe esserci ancora qualche turnover, con l’assenza, dal primo minuto, di giocatori del calibro di Moncini e Mangraviti.
Altro tema particolarmente interessante è la partita preferita del capitano Di Cesare: due anni di alto livello dal 2013 al 2015 in Lombardia, prima di arrivare a Bari. Per il roccioso difensore non è solo una sfida al suo passato, ma potrebbe anche esserlo l’ultima partita in carriera per il capitano. Potrebbe chiudersi in un certo senso molto amaro o accendere qualche speranza nei delusi tifosi biancorossi.
Le misure straordinario di sicurezza per la partita di oggi perché in città il clima di tensione è alto, come dimostra lo spiacevole episodio di violenza occorso nei confronti del ds Polito solo pochi giorni fa. Un evento che, chiaramente, non può e non deve qualificare una tifoseria, ma che dimostra come si sta configurando questo campionato dramma.
L’ambiente, invece, ha vissuto un anno fa incubovivendo in prima persona, la scorsa estate, il sogno della Serie A e finendo, negli ultimi due mesi, a dover fare i conti con lo spettro della Serie C. Ora non puoi più sbagliare.
