vertice di Acerra per rafforzare la lotta agli incendi di rifiuti e agli interessi criminali – .

Dall’incontro, indetto dai prefetti di Napoli e Caserta, quattro linee di intervento oltre alle giornate di azione

È giunto il momento di affinare ulteriormente la strategia di contrasto agli incendi e alle discariche abusive di rifiuti nella cosiddetta Terra dei Fuochi, l’area geografica compresa tra le province di Napoli e Caserta che da anni è maggiormente colpita da queste gravi forme di illegalità. Fenomeni che non solo danneggiano l’ambiente e la salute ma favoriscono altre filiere illecite sempre più lucrative per la criminalità, come il riutilizzo di materiali derivati ​​da rifiuti o merce rubata, il trattamento illecito dei rifiuti o sistemi produttivi incentrati sulla contraffazione, l’adulterazione di prodotti per essere immessi sul mercato o l’illecita immissione nello stesso di prodotti esteri.

È questo lo scenario delineato ieri dal prefetto di Napoli Michele Di Bari al termine del vertice ospitato nella sede arcivescovile di Acerra, convocato insieme al prefetto di Caserta Giuseppe Castaldo per fare il punto della situazione sul fenomeno. Un fenomeno che – seppur sempre meno diffuso grazie al presidio costante e capillare dei territori attraverso l’ giornata d’azione programmato dalla figura istituzionale del responsabile del contrasto agli incendi dolosi dei rifiuti nella Regione Campania – ha assunto “caratteri specialistici”, ha sottolineato il prefetto di Napoli, e per questo necessita di iniziative ancora più mirate, poiché la prospettiva deve essere più ampia , correlare i territori di origine e lavorazione dei rifiuti con quelli di sversamento intercettando le vie di trasporto, con il supporto della tecnologia (videosorveglianza e droni).

Sono state individuate quattro linee di intervento, da realizzare con il supporto della cabina di regia interprovinciale composta da tutte le istituzioni coinvolte, tra cui i Comuni, le Procure, le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, il contingente militare delle Raggruppamento campano “Strade sicure – Terra dei fuochi”, la Città metropolitana, la provincia di Caserta, la Regione Campania, le diocesi, l’Anci e le associazioni della società civile.

Queste le linee guida:

  1. individuare, da parte dei Comuni interessati, le tipologie di sversamenti che maggiormente impattano sul territorio, con la confluenza in un database dedicato di tutte le informazioni raccolte dalla Polizia Locale e dagli uffici Ambiente e Attività Produttive su: natura dei rifiuti, dinamiche e tempi di abbandono, eventuale provenienza – anche extracomunale – dei rifiuti, profilo dei responsabili, vie di transito e tipologie di mezzi di trasporto ipoteticamente utilizzati, presenza e ubicazione di sistemi di videosorveglianza nelle aree di sversamento e sulle eventuali vie di trasporto;
  2. definire un calendario delle operazioni congiunte, il giornata d’azione livello II, nelle aree identificate di sversamento dei rifiuti
  3. rendersi conto giornate di azione su liste di obiettivi, concentrati su specifiche filiere focalizzate sull’abbandono e sul trattamento illecito dei rifiuti
  4. avviare iniziative di sensibilizzazione, informazione, monitoraggio e screening a tutela della salute della popolazione, in particolare dei giovani, che coinvolgano anche le associazioni.

Le linee di intervento riassumono i contributi dei diversi partecipanti all’incontro. Tra questi, il vescovo di Acerra Di Donna, presidente della conferenza episcopale campana, che ha evidenziato l’opera di ascolto e di sostegno delle ventitré diocesi e delle due abbazie presenti nella Terra dei Fuochi a favore delle comunità locali, e ha sottolineato la problema ambientale causato da attività illecite, evidenziando la necessità di bonifiche, indagini epidemiologiche e interventi per rendere più efficiente il trattamento legale dei rifiuti, anche per rilanciare l’agricoltura.

L’aspetto della tutela dell’ambiente è preponderante anche per la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli altri reati ambientali e agroalimentari, rappresentata dalla presidente Carmela Auriemma, che ha posto l’accento sulla bonifica e sul necessario monitoraggio delle falde acquifere e dell’aria qualità.

Il prefetto di Caserta Castaldo ha a sua volta evidenziato i risultati contro gli sversamenti illeciti e gli incendi di rifiuti ottenuti nei trentaquattro comuni della provincia che ricadono nella “Terra dei Fuochi” grazie ad operazioni congiunte e in generale all’attività di contrasto portata avanti da il responsabile Ciro Silvestro insieme al Raggruppamento Esercito “Strade Sicure-Terra dei Fuochi”, alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco e alla polizia locale.
Su quest’ultimo hanno puntato in particolare i comuni di Acerra e Giugliano per rafforzare la propria attività di polizia, assumendo nuovi contingenti grazie ai fondi del Viminale, come riferito dai rispettivi sindaci.

Impegnato nel contrasto a questa piaga per il territorio è anche il comitato di cittadini che compongono la consultazione interistituzionale “Oltre la Terra dei Fuochi”, attivo da anni contro il fenomeno e disponibile a contribuire alla realizzazione degli interventi. individuati nel corso del vertice, come ha affermato il rappresentante dello stesso comitato, e, non ultimi, gli enti locali – Città metropolitana di Napoli, Regione Campania, provincia di Caserta – che hanno illustrato le iniziative in campo e le ulteriori che verranno essere implementato.

 
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