Giugliano. Il Convento francescano è rifiorito con una comunità sociale composita – .

Giugliano. Il Convento francescano è rifiorito con una comunità sociale composita – .
Giugliano. Il Convento francescano è rifiorito con una comunità sociale composita – .

Giugliano. Il Convento francescano è rifiorito con una comunità sociale composita

Di Emanuele COPPOLA

La convenzione con il Comune di Giugliano non è più attiva

Dopo più di un anno, si può dire che il convento francescano è tornato a rifiorire, quando già si temeva l’abbandono e lo smembramento secondo le fazioni scese subito in campo dopo l’annuncio della sua chiusura, il 14 luglio 2022. Era stata una reazione spontanea, giustificata da un’ondata di indignazione popolare, con l’emergere di tanti piccoli interessi nascosti di chi aspirava alla sua frammentata occupazione per destinarvi un’associazione di volontariato, di assistenza a chissà chi e per cosa, e perfino un posto dove stare dedicata al benessere degli animali. Insomma, si profilava all’orizzonte una sorta di caravanserraglio, una terra di nessuno da occupare, soprattutto da parte di chi fino al giorno prima forse non sapeva nemmeno dove fosse situato il Convento, e non conosceva la sua storia. Ovviamente l’appetito di qualche amministrazione comunale si era risvegliato, sulla scia di altre che già avevano tentato di occupare il Convento e lo spazio del suo vasto Giardino, a partire dagli anni Sessanta con l’obiettivo di costruire un centro scolastico, ovviamente negli anni dieci mille metri quadrati da demolire, e poi con il progetto di trasformare il Convento in un ricovero per ex tossicodipendenti, dietro il quale si nascondeva una scandalosa operazione commerciale. Insomma, gli occhi di chi vi vedeva solo opportunità economiche sono sempre stati puntati sul Convento, e sempre con la prospettiva di una trasformazione edilizia. Ma tutti conosciamo la sua storia più recente, imperniata sulla decisione della Provincia Francescana Minorita di Napoli di cedere tutto alla Diocesi di Aversa. Abbiamo applaudito quella saggia decisione, che avrebbe salvaguardato la storia e la tradizione dell’antico edificio di culto e di accoglienza, abbandonato dai Frati nell’esatto anniversario dei quattrocento anni dalla sua inaugurazione, datata 1622. Abbiamo coltivato la speranza di non far scomparire l’ultima traccia della storia conventuale che si era radicata nel paese nel XVI/XVII secolo con l’erezione di tre conventi francescani e successivamente, agli inizi del Settecento, con la costruzione del Monastero delle Concezioniste nello storico centro. Ma, di tutta quella storia, è rimasto in piedi solo quest’ultimo baluardo di cultura e spiritualità, il Convento francescano di Santa Maria delle Grazie, che dal febbraio 2023 è affidato alle cure e all’attenzione dell’ex parroco di Sant’Anna, Don Massimo Del Prete, con tante responsabilità e quasi nessuna risorsa economica. Il Vescovo diocesano, monsignor Angelo Spinillo, ci ha creduto, accettando un’eredità difficile da gestire al servizio della città di Giugliano, senza lasciarsi confondere e irretire dai pellegrinaggi epistolari e formali di chi si era reso disponibile per avere un posticino a gestire all’interno di esso. Ma, saggiamente, si è poi detto che non si dovesse stravolgere la natura e la missione di questo Convento, mantenendo anzitutto la sua funzione di centro di liturgia e di spiritualità, mantenendo i gruppi associativi precostituiti, come il Terzo Francescano Ordine, il Gruppo Scout Giuliano 1, il Movimento Rinnovamento dello Spirito, il gruppo volontari Marta e Maria. E così andammo avanti, confidando nell’appoggio della Provvidenza anche per pagare le bollette della luce, sperimentando con amarezza che non era più rimasto nulla di quel movimento popolare, i cui promotori occasionali non volevano che il Convento fosse abbandonato. Ma tutti coloro che avevano aderito, da vicino e da lontano, a quel cosiddetto “movimento popolare” lo abbandonarono, riducendo drasticamente le manifestazioni di solidarietà concreta. Sembra che, finalmente, si cominci a vedere un miglioramento nei conti mensili della gestione ordinaria del Convento, con i magri proventi dei pellegrinaggi e delle cene di beneficenza, e finalmente con l’ospitale accoglienza dei Gruppi Scout provenienti da varie località del Regione Campania, tanto che il giardino e le strutture ricettive si stanno trasformando in una sorta di Base Scout, potendo corrispondere alle esigenze di essenzialità che hanno gli Scout, ovvero spazi esterni per il montaggio delle tende e per la realizzazione di angoli squadriglia, locali per il ricovero notturno per i più piccoli, la cucina adatta a fornire un centinaio di pasti, il refettorio, la chiesa per la spiritualità ordinaria, i punti acqua nell’orto, i servizi igienici, stanze coperte in caso di pioggia e per incontri formativi. Così, infatti, con la disponibilità di questi spazi, servizi e strutture, viene istituita una Base Scout in grado di ospitare gruppi mediamente formati da circa un centinaio di membri tra Cuccioli, Guide ed Esploratori, Rover e Scout, Leader di Comunità. Il Giardino, che negli anni precedenti era stato aperto al pubblico grazie ad una stringente convenzione siglata dal Comune di Giugliano con la Provincia Minoritica Francescana di Napoli, è stato trasferito nella piena ed assoluta disponibilità della Diocesi di Aversa, affidata, ovviamente, per la responsabilità della gestione, al Rettore Don Massimo Del Prete, che si avvale di vari gruppi comunitari per mantenerlo pulito, ordinato e fruibile. Su di esso, pertanto, non si possono vantare diritti previamente pattuiti, né può essere esercitata alcuna autorità per esigere che esso sia considerato di pubblica utilità, cioè di un bene asservito alla volontà di qualunque amministrazione comunale, la quale abbia dimostrato negli anni precedenti di non essere in grado di gestirlo nel pieno rispetto della Convenzione siglata il 5 novembre 2009, tanto che quell’anomalo contratto avrebbe potuto essere risolto già pochi mesi dopo la sua inaugurazione, avvenuta il 20 maggio 2015. Non era assicurata la necessaria ed ordinaria manutenzione degli affiliati Giardino, e nemmeno pulizia, anche prima della chiusura causata dall’epidemia Covid. Successivamente, con il ritorno alla normalità, le cose sono peggiorate, in quanto non è mai stata riaperta, e ovviamente non sono stati effettuati lavori di pulizia e manutenzione ordinaria per ripristinarne la fruibilità. E ora apprendiamo che l’amministrazione comunale sarebbe interessata a ritornare alla gestione concordata del Giardino francescano, probabilmente bussando improvvidamente alla porta del vescovo diocesano, ora che la sua gestione è stata utilmente razionalizzata dal Rettore della storica struttura conventuale , dove non ci sono più frati, ma San Francesco è rimasto lì come sicuro riferimento di accoglienza e di spiritualità. Se c’è bisogno di altri spazi verdi da offrire ai cittadini, c’è da chiedersi perché non si rivolga l’attenzione laddove sarebbe giustificato e legittimo intervenire, magari recuperando una piccola parte dei terreni di proprietà del Comune di Giugliano, non molto lontano dalla biblioteca comunale, invece di continuare a perseguire la strada dell’occupazione di altri beni su cui insistono diritti privati. La storica delimitazione del Giardino Francescano è stata salvaguardata in sede di stesura del progetto, quando si prevedeva un’altra soluzione “elegante” con la demolizione del muro perimetrale da sostituire con ringhiere. Ma quel progetto non passò, perché avrebbe tradito lo scopo originario di “Orto concluse”, come a dire che la storia non si può toccare. Va quindi ribadito che il Convento, per continuare ad essere un riferimento utile per l’aggregazione e la spiritualità francescana, deve continuare ad essere tutt’uno con il suo Giardino, tanto più ora che è utilmente e razionalmente gestito dalla plurale comunità a cui è destinato. è stato affidato per volontà del Vescovo diocesano, proprio allo scopo di custodirlo nella sua preconcetta integrità.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV “Fiera del Lavoro del Governo Italiano” – .
NEXT Chico Forti è in Italia. Accolto all’aeroporto da Meloni. Andrà a Rebibbia, poi al Verona – .