Li hanno sorpresi all’interno della struttura, avevano appena scavalcato il cancello sul retro per intrufolarsi nei piani superiori della scuola per adulti. Non è il primo raid, ma almeno cinque, secondo gli inquirenti, compiuti nelle ultime due settimane a Isernia. Lo avrebbero fatto per noia, i cinque ragazzi, tutti di buona famiglia, accusati di essere protagonisti delle incursioni vandaliche all’interno del Cpia di Isernia. Il vetro di un paio di finestre è andato in frantumi, una porta si è sfondata, anche alcuni materiali abbandonati in un’aula hanno cominciato a prendere fuoco. Acrobazie che avrebbero potuto avere conseguenze peggiori, considerata la pericolosità dell’area di cantiere a causa dei lavori in corso e la facilità di accesso alla struttura attraverso le impalcature. I ragazzi hanno confessato tutto alla polizia e ai finanzieri che li hanno fermati: a partire dal 26 aprile sono stati proprio loro a fare irruzione nella scuola di proprietà del Comune che da giorni è sottoposta ad alcuni lavori di ristrutturazione.
La loro corsa si è fermata nella caserma della Guardia di Finanza di via XXIV Maggio: uno dei ragazzi aveva ancora una fasciatura evidente. E quando uno dei soldati gli chiese cosa avesse fatto, raccontò tutto. Sarebbe stato lui a lasciare tracce di sangue rinvenute vicino a una porta dopo uno dei primi accertamenti.
Vandali per divertimento, soprattutto per noia. I cinque ragazzi arrestati, tutti tredicenni e quindi non imputabili, sono stati denunciati alla Procura per danni aggravati dal fatto di essersi introdotti in un edificio pubblico. Non è ancora chiaro se ci saranno misure per loro. Quasi sicuramente i loro genitori, addolorati per quanto accaduto, dovranno pagare i danni.
