Non vedenti da tutta la Lombardia in visita a Lecco: tante proposte – .

Erano oltre 120 i ciechi e ipovedenti provenienti da tutta la Lombardia in visita Lecco in occasione di X Giornata Regionale della Cultura promosso daUICI – Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Per la delegazione “locale”, guidata da Paola Vassena, è stato il primo ad essere organizzato. Grande soddisfazione per il risultato ottenuto: “Questa giornata nasce per far conoscere ai nostri soci la cultura locale di tutte le province lombarde, cogliendo l’occasione per promuovere un momento di aggregazione coinvolgendo soci provenienti da territori diversi, che normalmente, per la loro condizione, fanno fatica a muoversi – spiega Vassena -. Era la prima volta per la sezione lecchese: grazie alla perfetta organizzazione e al coinvolgimento e contributo di una serie di attori che normalmente non hanno alcun rapporto con la disabilità, è stata un’esperienza davvero intensa e stimolante”.

Accompagnato da una guida manzoniana, il gruppo ha potuto visitare il centro di Lecco – in particolare le piazze cittadine e la Basilica di San Nicolò – e il quartiere Pescarenico – la Chiesa dei Santi Materno e Lucia, il convento, Piazza Era e la piazza dell’Addio alla Montagna -, sostando in luoghi carichi di storia e di memoria. Poi è stata la volta della visita al Palazzo delle Paure – dove il gruppo ha ritrovato i 21 studenti della 2AC del Liceo Classico Manzoni di Lecco coordinati dalle maestre Francesca Sardi e Laura Polo D’Ambrosio – e al Museo della Montagna, dove era presente una delegazione dei Ragni di Lecco con Roberto Ratti.
“I ragazzi del Liceo Classico Manzoni si sono resi disponibili prima per preparare le schede descrittive di alcune delle opere esposte, poi per accompagnarci nella visita leggendole e aiutandoci a guardare i dipinti” continua Paola Vassena. “Le carte – spiega Laura Polo D’Ambrosio – sono stati preparati con il metodo descrittivo denominato DescriVedendo, che è molto efficace anche per noi vedenti perché ci insegna a creare uno scritto sintetico, efficace e molto logico che, con parole mirate, trasmetta ciò che si osserva nella realtà. Abbiamo selezionato 7 spazi che “raccontavano” il nostro territorio e allo stesso tempo consentivano una descrizione in alcuni casi fatta mettendo a confronto due opere provenienti dalla stessa stanza. I temi sono il ritratto – le due donne di Casa Martelli, il paesaggio – il concorso del 1937 (De Grada e Breveglieri), La famiglia Sora, la Città di Lecco per l’arte – Baj e Ceroli, il Museo Fotografia Fondo Civici (Gardin e Fontana ), Lucia e il Lago di Como/paesaggio di Valentino Vago”.

Successivamente c’è stata la visita al museo della montagna: “I partecipanti si sono lasciati letteralmente trasportare dalle storie dell’alpinismo lecchese, raccontateci da Roberto Ratti – sottolinea Paola Vassena -. Per molti di loro era la prima volta che li sentivano, ma soprattutto avevano l’opportunità di toccare con mano gli strumenti utilizzati per scalare le vette: piccozze, chiodi, ramponi, corde”. “È stata un’esperienza davvero ricca: vedere la gioia nelle loro espressioni per queste scoperte che non avevano mai fatto prima è stato emozionante” racconta Roberto Ratti.

Non è un caso che sia nata subito un’idea nuova: “Abbiamo chiesto ai Ragni di poter realizzare a breve una visita guidata al museo della montagna, prendendoci tutto il tempo necessario per approfondire il rapporto tra Lecco, le vette e l’alpinismo. E la risposta è stata positiva”. “Accoltiamo sicuramente questa richiesta con piacere ed entusiasmo – afferma Matteo De Zaiacomo, presidente della Ragni – che va nella direzione di diffondere e promuovere la nostra storia e la passione che lega i lecchesi alle loro montagne”. Grande soddisfazione espressa anche dai ragazzi della 2AC del Liceo Classico Manzoni: “È stata un’esperienza molto formativa – raccontano – che ci ha insegnato ad andare oltre i limiti che ci siamo posti e la fisicità dell’osservazione. Grazie ad esso e al lavoro svolto sulle carte abbiamo scoperto un nuovo modo di relazionarci con gli altri.”
Molte le domande poste dai partecipanti alla visita, segno che il racconto delle opere è stato intrigante e stimolante per la fantasia di tutti. Da qui la richiesta di far realizzare le descrizioni per “ascoltarle” con calma a casa.

 
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