Alessandria senza latte. Così finisce una storia gloriosa – .

ALESSANDRIA – Senza latte, anzi senza latte di Centrale, quello che svettava nei (tanti) supermercati, nelle (poche) piccole botteghe e anche oltre le province di Alessandria e Asti. Martedì mattina, qui in via Massobrio, è infinitamente triste.

“Addio, penso alle ultime cose” sospira Chiara. E “ultime cose” non è un modo di dire. Sono proprio queste le ultime questioni da risolvere in questo luogo un po’ simbolico e un po’ iconico di Alessandria che produce e vende qualità. Anche lei è lì Chiara Gandiniresponsabile qualità per 7 anni, al presidio permanente organizzati dai sindacati. Ogni mattina ci saranno lavoratori qui che non si arrendono, anche se sanno che prima o poi dovranno farlo.

ValerioBenedetto è lui a rappresentarli, di fronte alla Cgil. Snocciola numeri: “48 perdono il lavoro e ad essi dobbiamo aggiungere i 52 agenti di vendita che, essendo titolari di partita Iva, non possono nemmeno beneficiare degli ammortizzatori sociali”. Intorno a lui c’è gente che si abbraccia, come facevano da bambini quando finivano la scuola o come i loro compagni di squadra nella finale del campionato.

Chiara Gandini e Carlo Migliassi

Solo che riparte la scuola e anche il campionato. Qui invece niente. Tutto si ferma, inesorabilmente.

“Tornando con la memoria e ripensando, con il senno di poi, ad alcune decisioni prese – aggiunge Chiara Gandini – capiamo che probabilmente c’era una strategia molto specifica“. Cioè far fallire la Centrale, che ha pochi soci (il Comune partecipa con il 6%, poco rispetto ai produttori e alla Cooperativa Centro…) e 150 agricoltori che forniscono il prodotto a Piemonte Latte (in partnership con il 18%) che poi è lui che ha conferito qui e che, ora, si occuperà di portare il latte altrove, perché le mucche non si fermano.

Latte (e derivati) in stock

Gli ultimi camion arrivati ​​questa mattina sono quelli – spiegano – che portano nelle celle frigorifere i prodotti finiti recuperati altrove e riportati qui. Verranno venduti in stock, entro pochi giorni, per non rischiare di buttare via anche questi insieme al patrimonio materiale e morale, “di cui pochi si preoccupano”. La considerazione amara arriva da quell’operaio che spiega: «La città sembra disinteressata, ad Alessandria c’è sempre indifferenza».

ValerioBenedetto

Saranno palazzi?

Carlo Migliassi, 22 anni alla Centrale e 8 alla Cooperativa Centro Raccolta Latte, immagina il futuro: “Ciò che qui ha davvero valore è la terra, di proprietà dei contadini. Già immagino che questi edifici (che meriterebbero un restyling, ndr) verranno demoliti e verranno costruiti palazzi. La stessa cosa è accaduta al vecchio Centro Cooperativo. D’altronde siamo in una zona attraente, vicina al centro ma un po’ periferica e sostanzialmente comoda”.

Lo scenario è splendidamente dipinto. Se lo guardiamo con gli occhi di un romantico, i colori sono scuri. Eppure fino a ieri il latte era bianco.


questa è una prova{“acqui-terme”:”Acqui Terme”, “il-piccolo”:”Il Piccolo”, “novi-ligure”:”Novi Ligure”, “ovada”:”Ovada”}

 
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