Liguria Pride, la carovana dei diritti LGBTQIA+ porta al centro la “furia queer”

Nel corteo c’è anche un personaggio in più che impersona Padre Bergoglio dopo le sue recenti dichiarazioni. I partecipanti alla manifestazione parafrasano le sue parole che aggiungono alla definizione del sindaco Marco Bucci di qualche anno fa: «Siamo offensivi, divisivi e dotati di immenso fagotismo»

La parata tra carri allegorici, striscioni e la partecipazione di associazioni e cittadini, si è partiti alle 16 da via San Benedetto. Come sempre migliaia di persone partecipano al corteo organizzato da Liguria Arcobaleno.

Questo il PERCORSO: via San Benedetto via Andrea Doria piazza Acquaverde via Balbi piazza della Nunziata largo della Zecca Galleria Giuseppe Garibaldi piazza del Portello Galleria Nino Bixio piazza Corvetto via dei santi Giacomo e Filippo via Serra via de Amicis via Fiume via XX Settembre. ARRIVO in Piazza De Ferrari con i discorsi finali dal palco e con la presenza d’eccezione di BigMamarimasto in città dopo la sfilata di venerdì ai giardini Luzzati.

Lunghezza totale 4 km.

Tra i carri in corteo spicca lo spicchio dei Comunità ecuadoriana che ha riunito le realtà latinoamericane in una parte del corteo di grande impatto visivo.

IL TEMA: QUEER FURY

«È in un clima politico preoccupante, in cui i diritti delle persone e delle donne LGBTQIA+ sono sotto attacco, ma segnati anche da una svolta autoritaria e repressiva, dalla demolizione del welfare e della cultura dei beni comuni e pubblici, da una politica militarista e politico-etnico-nazionalista, che invitano tutti a portare la propria rabbia a questa nona edizione del Pride, one rabbia gioiosa come è stato storicamente espresso nel movimento LGBT, uno strana rabbia generativo, creativo, ironico, irriverente, provocatorio – dicono gli organizzatori -. Riprendiamo le parole con cui il sindaco Bucci ci accolse nel 2018, oggi arricchite dal contributo di Papa Bergoglio: Offensive*, divisive* e dotate* di immenso fagotismo. Siamo furiosi perché negli ultimi anni Comune e Regione hanno attaccato frontalmente le famiglie arcobaleno, il DDL Zan, la salute e il benessere delle persone e delle donne LGBTQIA+. Il Comune ha impugnato le sentenze sull’omogenitorialità trascinando in tribunale le madri lesbiche e costringendole a compiere viaggi infiniti per essere riconosciute per ciò che già sono: madri. Il vicesindaco Pietro Piciocchi è sostenitore di Pro Vita e Famiglia, un’associazione ‘neocattolica’ che sostiene che l’omosessualità è una malattia curabile e che finanzia campagne contro l’aborto, che purtroppo trovano consensi anche in Consiglio regionale. Nonostante i fatti, le amministrazioni locali hanno tentato operazioni di pinkwashing e rainbow washing (dai gusti di gelato dedicati alle donne l’8 marzo alle scritte luminose sul Palazzo della Regione per la giornata contro l’omolesbobiatransfobia) alla ricerca di consensi anche tra la comunità. Corruzione e arroganza sono ingredienti di questa politica che non guarda alle persone, fatta di propaganda, ignoranza, disattenzione e interessi di parte”.

«Siamo furiosi – continuano in Liguria Rainbow – perché a livello nazionale continua l’attacco ai giovani* non binari e trans* e alle loro famiglie, attraverso la limitazione e il controllo pregiudizievole dei farmaci bloccanti la pubertà; al costo delle terapie ormonali per le persone trans*; al DDL Varchi per rendere la GPA un reato universale; alla legittimazione delle terapie di conversione e delle credenze anacronistiche rappresentate dai Vannacci e dai tanti esponenti di questa destra misogina e omofobica. Siamo furiosi perché pensiamo al posizionamento nei confronti della Palestina, al genocidio in corso e alla censura mediatica e governativa; alla militarizzazione politica, economica e culturale delle scuole e delle società; al sostegno a politiche sempre più autoritarie e guerrafondaie; pensiamo alla censura dei giornalisti, alla violenza contro chi manifesta, alla cecità nei confronti del cambiamento climatico”.

ACCESSIBILITÀ

«Genova è una delle tante città che mal si adatta a essere accessibile, perché è fatta di discese e salite, marciapiedi sconnessi, strade strette – continuano a Liguria Arcobaleno -. La squadra dei volontari è disponibile a soddisfare le esigenze che verranno raccolte.”

Il discorso finale sarà tradotto in LIS.

In copertina: il presidente di Legambiente Stefano Bigliazzi con il finto Bergoglio – Le altre foto sono di Paolo Colombo

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