mostre, concerti e perfino il parco divertimenti. Una tre giorni da 270 milioni – .

mostre, concerti e perfino il parco divertimenti. Una tre giorni da 270 milioni – .
mostre, concerti e perfino il parco divertimenti. Una tre giorni da 270 milioni – .

Imola, 15 maggio 2025 – Sessanta televisori connessi In tutto il mondo per un potenziale pubblico di 80 milioni di spettatori. Oltre 200mila le presenze fisiche attese nei tre giorni, 90mila di cui solo per la gara di domenica, quando l’obiettivo è raggiungere il tutto esaurito. Un impatto economico stimato in 270 milioni di euro, a fronte di un evento che costa (per ora) 25 milioni. I numeri del Gran Premio Formula 1 del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna, di scena questo fine settimana all’Autodromo di Imola (venerdì le prove libere, sabato le qualifiche e domenica alle 15 la gara), sono quelle di un evento mondiale. E fanno un’impressione ancora più impressionante se collegato a una città di 70mila abitanti che non è nemmeno un capoluogo di provincia.

A differenza di Miami e dell’Arabia Saudita, però, il circuito del Santerno (è finito sott’acqua dopo l’alluvione che ha portato alla cancellazione della gara nel 2023) ha la storia dalla sua parte. Il piccolo Nürburgring, come lo chiamava Enzo Ferrari (a lui e al figlio Dino è dedicato lo stabilimento di Imola), ha compiuto 71 anni lo scorso aprile. Ha ospitato la Formula 1 dall’inizio degli anni ’80 fino al 2006, piangendo la tragedia di Ayrton Senna 30 anni fa.

Il ritorno nella città di Campione del mondo di circo, agevolata dalla pandemia, risale al 2020: due edizioni a porte chiuse e una con il pubblico nel 2022; poi la cancellazione del 2023 e poi la folla di questo fine settimana. Un’altra edizione è già in agenda, nel 2025. Poi vedremo riprendersi (nel 2026) la gara persa l’anno scorso. E infine verrà avviata una difficile trattativa, sulla base di 30 milioni a gara, per mantenere la Formula 1 a Imola fino al 2030.

Per tagliare il traguardo di fronte all’enorme concorrenza dei circuiti extraeuropei, non puoi perdere un colpo. E così la città si sta preparando al meglio. L’asse che va dalla stazione ferroviaria in autodromo sarà addobbato con bandiere, striscioni e totem colorati. E il centro storico si animerà per tre giorni di iniziative con mostre, concerti e saloni automobilistici. Ci sono addirittura luci con le frasi di Senna.

Il ricordo del campione brasiliano è affidato alla nipote Bianca, attesa in città per il Gran Premio. Non mancheranno anche altri ospiti vip, nelle numerose aree ospitalità già allestite all’Autodromo e che verranno realizzate in futuro grazie a forti investimenti economici richiesto dagli organizzatori al sistema pubblico locale. Del resto si tratta di un Circo sempre più griffato, lontanissimo parente di quello in cui crebbe l’allora ragazzino Stefano Domenicali, imolese e oggi amministratore delegato della Formula 1, che ormai tanti anni fa trascorreva più di qualche sabato sera in un tenda con gli amici sul prato della Tosa in attesa della gara del giorno dopo.

Oggi il Gran Premio si svolge (anche) in una coloratissima Fan Zone che è un enorme parco divertimenti per adulti con simulatori di guida, ruota panoramica e dj set. Qui arriveranno anche i piloti, per tornare almeno per qualche minuto avvicinabili come i loro predecessori che mangiavano nei ristoranti della zona negli anni ’80 e ’90. Sabato mattina sono attesi i piloti Ferrari di oggi Charles Leclerc e Carlos Sainz e domani Lewis Hamilton, che abbracceranno la scuderia del Cavallino Rampante nel 2025.

Per trovare il filo (rigorosamente rosso) che unisce la Formula 1 di ieri a quella di oggi bisogna cercare la vecchia Rivazza. Sulla ‘collina della passione’, che come i prati cerca di mantenere prezzi popolari per i biglietti, sono attesi anche quest’anno migliaia di tifosi della Ferrari. Tutti sperano di rivedere la vittoria della Rossa che qui manca dal 2006, quando a farli sognare c’era Michael Schumacher.

 
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