Tribunale – Il grave episodio di sangue nei pressi dello stadio Carmine – L’imputato è un 37enne catturato dalla polizia dopo una breve fuga
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| Viterbo – Auto della Polizia all’ospedale Belcolle |
Viterbo – Giovane accoltellato alla schiena per non aver ceduto nei pressi del campo sportivo del Carmine, davanti al giudice Jacopo Rocchi si apre il processo contro l’aggressore che avrebbe potuto ucciderlo.
La vittima si è costituita parte civile davanti all’avvocato Lara Stefani, mentre l’imputato è assistito da Luigi Mancini.
Si tratta di un uomo di 37 anni, viterbese, che all’epoca era stato dato in libertà per lesioni ma non è stato arrestato sul fatto, essendo fuggito subito dopo il fatto, ed è stato rintracciato poco dopo dalla polizia, nella notte tra Venerdì 18 e sabato 19 dicembre 2020.
Il movente, come accennato, era un problema di traffico.
La vittima non gli avrebbe dato la precedenza e da lì il litigio sarebbe sfociato nelle due coltellate alla schiena di un giovane di origini viterbesi, residente a Frosinone, salito in macchina per recarsi autonomamente alla Pronto soccorso di Belcolle, ma è stato costretto a fermarsi all’incrocio della strada che porta all’ospedale con la Cassia, da dove ha chiamato la polizia.
L’offeso era giunto nella Capitale per il funerale della madre e in macchina con lui c’erano i fratelli quando è stato soccorso dal 118.
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Presunzione di innocenza
Nell’ordinamento penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana secondo cui una persona “non è considerata colpevole finché non viene condannata in via definitiva”.
17 maggio 2024
