Firenze, terza giornata della ‘tenda’ filo-palestinese in piazza San Marco – www.controradio.it – .

Continua a Firenze la protesta per la Palestina dei collettivi studenteschi dell’Università degli Studi di Firenze, della sezione dei dottorandi della Scuola Normale di Pisa e dell’Università Europea con sede in città. ‘Scusate silenzio rettore Firenze’ dicono gli organizzatori che rivelano ‘è venuto a trovarci il rettore dello IUE’.

Terza giornata di protesta per la Palestina a Firenze da parte dei collettivi studenteschi dell’Università di Firenze, della sezione cittadina dei dottorandi della Scuola Normale di Pisa e dell’Università Europea. Dal 15 maggio sono una ventina le tende installate in piazza San Marco, davanti al rettorato.

La protesta ‘non è solo contro il genocidio dei palestinesi, ma chiede alle università di interrompere ogni forma di collaborazione con le università israeliane e con le aziende del settore della difesa in Italia’.

“Abbiamo avuto sviluppi positivi, il rettore dell’Istituto Europeo è venuto qui e ha legittimato la piazza – ha dichiarato Aida Kapetanovic, una delle organizzatrici della protesta – Per la Scuola Normale Superiore questo processo è già in corso, è iniziato con una mozione approvata il Senato accademico a fine marzo che ha chiesto il cessate il fuoco. Purtroppo l’unico che non dice una parola è il rettore dell’Università di Firenze e questo ci dispiace”. “Siamo qui per chiedere alle nostre istituzioni accademiche cose ben precise, di prendere una posizione chiara su quanto sta accadendo in Palestina, di denunciare il genocidio del popolo palestinese – ha aggiunto – Chiediamo che le nostre accademie si ritirino da ogni accordo con università in Israele e con aziende del settore militare. Vogliamo inoltre che sia impedito l’uso improprio dell’accusa di antisemitismo per garantire il diritto di protestare e il diritto di criticare l’operato del governo israeliano”.

Un altro degli organizzatori, Arturo Gambassi, ha annunciato “una mozione per il prossimo Senato accademico del 21 maggio in cui chiederemo il riconoscimento della tragica situazione in Palestina, a Gaza, e l’istituzione di una commissione che valuti, accordo per accordo, l’accordo tra l’Università di Firenze e Israele. Tutto questo per andare verso una temporanea sospensione o annullamento degli accordi. Ci auguriamo che il rettore abbia la stessa capacità di dialogo e apertura dei dipartimenti della Normale e dell’Istituto Universitario Europeo”.

 
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