Marco De Marchi racconta le sue impressioni sul futuro rossoblù – .

Marco De Marchi racconta le sue impressioni sul futuro rossoblù – .
Marco De Marchi racconta le sue impressioni sul futuro rossoblù – .

Nella grande gioia per il trionfo rossoblù si nasconde una paura di fondo strisciante. C’è il timore che la storia si ripeta. Come 34 anni fa, una squadra che fa scintille, che vive una stagione da sogno e poi perde i suoi migliori talenti, ceduti al Torino, dalla Juve.

È vero, la squadra bianconera ha un fascino impressionante, sembra una calamita per i talenti. I tifosi rossoblù vivono un momento in cui emozione e preoccupazione si mescolano. C’è entusiasmo per questa incredibile stagione che volge al termine, ma anche il timore che chi ha contribuito a questa impresa possa andarsene.

Il calcio, come la storia, è scandito da cicli, ma forse speriamo che questo sia il momento giusto per scrivere un finale diverso.

Marco De Marchi, intervistato da Corriere di Bolognarisponde a domande sulla sua carriera e approfondisce la situazione attuale del Bologna dal suo punto di vista.

Lo stesso De Marchi lasciò i rossoblù nel 1990 per andare alla Juve. Abbiamo quindi il parere di un calciatore che ha vissuto in prima persona questa dinamica.

L’ex rossoblù Marco De Marchi parla di 34 anni fa, ma non solo

Il futuro del Bologna, in questo momento, appare incerto. Thiago Motta ha portato la squadra all’apice del successo e tutti gli sono grati. Ma la preoccupazione che lui, insieme a talenti del calibro di Zirkzee e Calafiori possa partire, resta alta.

Situazione simile a quella del 1990 con Gigi Maifredi, che dopo aver vinto la Coppa Uefa lasciò il Bologna per andare alla Juve. Oggi come ieri, Motta potrebbe dire addio ai rossoblù, subito dopo aver vinto la Champions League. “Motta lascerebbe il Bologna con la Champions, Maifredi lascerebbe la Coppa Uefa” dice De MarchiSe Thiago se ne va non posso che augurargli di fare meglio di Gigi”.

Ovviamente la BFC farà tutto il possibile per mantenere Motta e i giocatori in squadra, ma inevitabilmente qualcuno dovrà lasciare la squadra “Se penso da tifoso, mi dispiace pensare che i pezzi di valore vadano altrove” dice l’ex rossoblù “Calafiori è molto, molto più forte di me. Dobbiamo però guardare oltre. Giovanni Sartori è ricercato da tutti e la società è invidiabile: dobbiamo avere fiducia, non possiamo pensare di pancia”.

Non si può ignorare che il calcio è fatto anche di movimenti di mercato. E’ un fattore importante nelle dinamiche calcistiche e purtroppo anche il Bologna di Saputo deve fare i conti con questa situazione. Lo spiega De Marchi “I club possono sostenersi solo così, le plusvalenze aiutano i bilanci” e aggiunge “Quando Tomiyasu, Theate, Dominguez, Schouten se ne sono andati, sembrava un inferno e non è successo niente: sono stati sostituiti alla grande” facendo capire che anche in passato situazioni simili sembravano essere la fine del mondo, ma poi si rivelarono essere il semplice scorrere degli eventi.

Per De Marchi il modello sarebbe l’Atalanta, in termini di gestione e crescita “In questi sei anni la rosa è cambiata tanto, loro sono sempre presenti e i bilanci sono buoni. Il Bologna è all’inizio della scalata alla classifica e non possiamo piangerci addosso per eventuali cessioni, anche se onerose. Dobbiamo avere fiducia nella dirigenza che in tutti questi anni ha dimostrato grandi capacità”.

Passando alle questioni emotivamente più delicate. Si parla sempre di ipotetico addio di Motta “Un altro Motta, da quanto ha fatto vedere, non esiste“, ammette Marco. “Se Motta dovesse partire, la società dovrà trovare un sostituto adeguato” ed è proprio questo il punto dolente di questa spinosa situazione. L’ex giocatore però dà fiducia “Sono convinto che la società saprà individuare un allenatore con una strategia calcistica e una filosofia che portino avanti” e in fondo è la speranza di tutti.

Ma in questo contesto non bisogna dimenticare che anche il Bologna ha vissuto una stagione brillante e la squadra sarà sicuramente ambita da tanti. Tuttavia, con il successo arrivano sicuramente difficoltà di gestione. “Dopo una stagione così il Bologna sarebbe una panchina scomoda, un conto è andare a lavorare dove ci sono le macerie, un altro dove c’è un giardino simile all’Eden“, ricorda De Marchi.

Tornando al futuro di Motta, Marco ci confessa i suoi sentimenti “La sensazione è che andrà via, ma spero davvero di no, Thiago è un ragazzo particolare, è impossibile entrare nella sua testa. Pensa alle sue formazioni: nessuno le indovina”.

È vero, mesi agrodolci aspettano il Bologna. C’è questo sentimento di attaccamento al dream team di quest’anno e la speranza che nessuno se ne vada. Ma sappiamo che il calcio è fatto di movimento e di sorprese. Anche questa è una dinamica che tiene tutti con il fiato sospeso e curiosi di sapere dove porteranno le mosse del futuro.

Una cosa è certa, tutti ripongono grande stima e fiducia nello staff del Bologna.

Fonte: Corriere di Bologna, Fernando Pellerano.

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