Bonnie “Prince” Billy – Live @ Santeria Toscana 31 (Milano, 16/05/2024) – .

Credito: Fabio Campetti

Era da tempo scomparso dall’Italia, Will Oldhamsicuramente meglio conosciuto con il soprannome Bonnie “Principe” Billyche torna così in Europa per diversi concerti e, appunto, anche nel nostro Paese, dove saranno ben sei gli appuntamenti per ascoltare il cantautore di Louisville.

Detto questo Oldham è in giro per presentare, in teoria, l’ultimo lavoro uscito lo scorso anno, “Keeping Secrets Will Destroy You”, che è il solito, eppure ennesimo, tassello di una carriera lunghissima, prolifica come poche altre, sviscerata sotto vari soprannomi, dalle iniziali Fratelli di Palazzo O musicacon lo stesso nome registrato e sicuramente il più utilizzato, quindi, Bonnie “Principe” Billyma fondamentalmente la ricetta non è mai cambiata, dal giorno zero, una raccolta infinita di ballate popolari, di cui incarna in assoluto uno dei primatisti di genere della recente generazione.

Chi ama questo modo gentile e diretto di raccontare non può non guardare la sua musica, con poco altro da aggiungere.

Anche l’ultima fatica ci porta ancora una volta un artista fedele a se stesso, con un’inesauribile fonte di ispirazione, apparentemente sempre la stessa, come un marchio di fabbrica ormai consolidato, in realtà, sembra banale dirlo, si tratta, come al solito, di brani pieni di sfumature e dettagli da scoprire ogni volta.

Ero assolutamente curioso di vedere quell’uomo che giustamente è considerato un punto di riferimento, uno dei numeri uno.

Lo stesso genere in sé ha mille sfumature a seconda di come lo si incontra nella dimensione live, perché Bonnie “Principe” Billy ha fatto tournée in diverse dimensioni, dal classico tour solista alla band composta da più elementi.

Nel nostro caso era accompagnato da una coppia di musicisti, che in punta di piedi, coloravano le canzoni, con chitarra elettrica e strumenti a fiato.

Fatta questa premessa, c’è da dire che il concerto personalmente mi ha deluso un po’, non tanto per la resa prettamente acustica, che è stata in linea con le aspettative, ma per la scelta del Oldham di rivisitare, in alcuni episodi, le melodie primordiali delle canzoni, quasi per interpretarle da zero. È una questione di gusti, ovviamente, ma mi piace ascoltare le canzoni, chiaramente non fotocopiate e molto fedeli alla versione in studio, ma nemmeno così distanti dall’originale.

Di contro non possiamo certo fare a meno di dire che non siamo veramente di fronte a un gigante, ma non lo scopriamo certo oggi, siamo a più di ventisei anni da “I see a Darkness”, album generazionale, imperdibile e in cima a qualsiasi elenco riepilogativo di sempre.

Entrando nel merito della storia, la Santeria non è esaurita, ma è comunque un bello spettacolo, direi 400 persone, Il “Principe” Billy inizia verso le 21,35 e chiude poco dopo le undici, un’ora e mezza di folk senza riserve, con la verve di un vero cantastorie, mettendo in fila una scaletta disomogenea, passando da cose più recenti tratte dall’ultimo album, a mio avviso molto ispirati, come “Bananas”, “Queens Of Sorrow” o “Blood Of The Wine” e capisaldi di una lunghissima carriera “I See a Darkness” rimane un manifesto eseguito a metà strada, ovvero “Look Backward on Your Future, Look Forward to Your Passato”, o lo stesso “Nuovo Partner”, inevitabile divagazione nel mondo Palazzoeseguito tra i primi.

Culto.

 
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