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Coldiretti Alessandria

Nella chiesa di San Giacomo a Lu si è svolta la XVII° Festa della Nocciola
Corilicoltura: trattamenti e tempestività fanno la differenza per combattere gli “insetti alieni”
Non solo Popillia, l’emergenza si allarga. Più tracciabilità per un prodotto che il mondo ci invidia

Buono ma non eccezionale. Potremo così riassumere lo stato dell’arte del settore delle nocciole in provincia di Alessandria dal punto di vista della lotta agli insetti alieni.

Non più ‘solo’, per così dire, Popillia japonica ma anche Scolitidae, Cocciniglia ed Eriophidae, minacciando un patrimonio che va difeso e tutelato.

Un aumento degli insetti che va di pari passo con i cambiamenti climatici e i cambiamenti climatici che porta problemi decisamente seri, soprattutto nel settore agricolo, dove trattamenti tempestivi possono davvero salvare il raccolto. Strategie e misure che possono fare la differenza focalizzando l’attenzione proprio sul controllo e sulla prevenzione delle malattie veicolate dai parassiti, che trovano nella nuova condizione climatica l’habitat ideale per proliferare.

Sono stati questi i temi al centro della 17esima edizione della Festa della Nocciola, che si è svolta a Lu, dove la Chiesa di San Giacomo ha ospitato gli imprenditori locali, accolti dal sindaco Franco Alessio, che ha sottolineato come la valorizzazione del territorio rappresenti il carta vincente per essere competitivi e affrontare le sfide future.

Sono seguiti gli approfondimenti tecnici di Giovanni Bosio del Settore fitosanitario regionale con “Popillia japonica: ipotetici danni alla nocciola e possibilità di controllo”, di Alberto Pansecchi agronomo e tecnico nocciola Coldiretti Alessandria su “Cotiledoni, una nuova emergenza”, di Ferdinando Trisoglio Presidente della Cooperativa Corilu “Nocciole del Monferrato, carta vincente del territorio” e, a chiudere i lavori, il Presidente di Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco, con un focus dedicato all’importanza di “Progetti di filiera: più ricavi per le imprese e tutela del Made in Italy”.

Appuntamento annuale per fare il punto sugli aggiornamenti tecnici, una vetrina per il Monferrato dove, ogni anno, vengono analizzate e presentate significative novità riguardanti il ​​settore delle nocciole: dai trattamenti alla meccanizzazione, dall’innovazione in campo ai progetti per un prodotto trasformato in sintonia con le richieste del mercato , alla crescita dei progetti di filiera.

Partendo dal titolo, “Nuovo clima, nuovi nemici”, i tecnici si sono chiesti come affrontare le emergenze in un territorio che ha fatto della corilicoltura una scommessa vincente, capace di regalare grandi soddisfazioni e di farsi conoscere anche fuori dai confini nazionali.

Negli ultimi decenni, a causa del commercio globale e di controlli poco mirati, sono arrivati ​​in Italia diversi parassiti esotici anche da zone molto lontane, creando impatti notevoli sull’agricoltura, sull’ambiente e sulla salute pubblica.

L’unica arma che hai è agire in fretta: anche perché non bisogna dimenticare che anche l’uso prolungato di insetticidi può causare l’insorgenza di parassiti secondari e il rischio di reinfestazioni.

“Territorialità, qualità e tracciabilità delle produzioni rigorosamente a km.0 identità di una terra, quella del Monferrato, ricca di intraprendenza che vede premiato il suo coraggio imprenditoriale grazie ad un continuo incremento delle superfici interessate dalla Tonda Gentile Trilobata che presenta caratteristiche uniche e caratteristiche assolute che lo rendono un prodotto invidiato e richiesto anche oltre i confini nazionali – ha affermato il presidente della Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Sul fronte della qualità non temiamo alcuna concorrenza: un esempio concreto viene dall’accordo di filiera con il Gruppo Novi-Elah-Dufour e la Cooperativa Monferrato Frutta che rappresenta l’anello di congiunzione per migliorare le condizioni economiche dei soci per favorire il miglioramento della produzione di nocciole. Certamente non dobbiamo mai smettere di migliorare e di continuare nella ricerca e nell’innovazione: il nostro impegno deve essere quello di offrire l’eccellenza assoluta, dobbiamo continuare a lavorare e fare squadra per portare la terra del Monferrato ad essere sempre più conosciuta”.

In una parola, più ‘tracciabilità’ per un prodotto che tutto il mondo identifica come eccellente e che coinvolge 2.000 aziende piemontesi con 30mila ettari di superficie coltivata di cui 15mila in piena produzione, per una produzione media complessiva di 200mila quintali. La produzione alessandrina conta una base di 3.750 ettari tra fase di allevamento e fase adulta distribuiti su tutta l’area collinare provinciale, con circa 500 aziende coinvolte nella filiera della nocciola.

Il convegno è stata l’occasione per continuare la raccolta firme a sostegno di #nofakeinintaly e raggiungere l’obiettivo di un milione di firme per ottenere l’obbligo di origine su tutti i prodotti agroalimentari affinché i cittadini, consumatori, possano scegliere cosa acquistare senza essere ingannati.

Classifica “Novi Quality Awards” assegnata al termine del convegno:

1) Agr. L’Az. “San Sebastiano” di Camino (con peso lordo di 3.296 kg e resa di sgranatura di 49,28)
2) Agr. L’Az. “Cascina Loreto” di Gabiano (con una lorda di 4.217 kg. e una resa in sgranatura di 49,18)
3) Agr. L’Az. “Mancin Daniele” di Odalengo Grande (del peso di 3.190 kg e resa alla sgranatura di 49,10)

Alessandria, 18 maggio 2024

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