D’amore e d’Abruzzo. Guida sentimentale alla regione più bella del mondo – .


È in libreria dal 17 maggio “D’amore e d’Abruzzo” di Paride Vitale, guida sentimentale in sei tappe tra romanzo e autobiografia nella regione più bella del mondo. Il volume è accompagnato da video-cartoline che svelano angoli nascosti e dettagli inediti. Il 30 maggio alle 18.00 a L’Aquila, presso la Libreria Colacchi, l’autore presenterà il libro con Victoria Cabello

L’AQUILA – “D’amore e d’Abruzzo. Guida sentimentale alla regione più bella del mondo” è il nuovo libro di Paride Vitale, nelle librerie dal 17 maggio: una guida sentimentale in sei tappe tra romanzo e autobiografia, dedicata alla regione più bella del mondo, l’Abruzzo. Una dichiarazione d’amore alla bellezza schietta e selvaggia di luoghi straordinari, ma ingiustamente ancora poco conosciuti, dove bastano pochi chilometri per passare da spiagge meravigliose a vette incontaminate, da esplorare a piedi, in bicicletta o a cavallo. VERO Piero Angela Marsicanooppure, con ironia e competenza, Paride condensa nelle sue pagine quarantasei anni di vita con l’Abruzzo nel cuore, portandoci per mano in un mondo fatto di arte e storia, buon cibo e natura selvaggia, per lasciarci un nostalgico retrogusto abruzzese. Anche a chi non ci è ancora mai stato, ve lo assicuriamo. È un amore che viene da lontano: Abruzzese da sei generazioni e per metà milanese, Paride Vitale nasce infatti a Castel di Sangro – ma solo perché era l’ospedale più vicino alla sua Pescasseroli – in provincia dell’Aquila, nel cuore della Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, tra i colori e i profumi di quei 50mila ettari di paradiso verde. Quelle stesse note che ha riprodotto negli iconici flaconi verde montagna e oro del suo brand di profumi, PARCO1923, pensati per diffondere l’alchimia olfattiva di uno dei luoghi più incontaminati d’Europa.

Classe 1977, dopo aver collaborato con marchi importanti come Cielo E Mini, il giovane e talentuoso Paride fonda la propria agenzia a Milano, grazie alla quale frequenta molti personaggi famosi; forse la sua collaborazione più nota è quella con Victoria Cabello, con la quale partecipa e vince l’edizione 2022 di Pechino espresso. Ha vinto addirittura “L’Abruzzes ‘sott’ la Madunina”, una statuetta che riproduce il Guerriero di Capestrano: è il riconoscimento che ogni anno viene assegnato a un eccellente abruzzese di adozione milanese. Dopo i suoi folli viaggi in giro per il mondo in compagnia di Vittoria, Paride torna in quell’Abruzzo che non ha nulla da invidiare a luoghi lontani ed esotici. Come quando era in Islanda, davanti a una distesa bianca e incontaminata celebrata dalla Lonely Planet, non riusciva a pensare altro che: “comunque Campo Imperatore è più bello”.

Di escursioni e parchi

Il primo capitolo è anche il più appassionato e non poteva che essere dedicato all’infanzia trascorsa nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, “un parco senza cancello” formato da 50mila ettari, distribuiti in 25 comuni, divisi in 3 regioni e una storia comune. Immagini di Heidi in cima alla montagna, così lontana dall’attuale PR milanese: il latte comprato direttamente dal pastore con l’amata zia Cesidia alla quale, insieme aOrso Amarena, il libro è dedicato al padre che lo trascina con la slitta per portarlo a scuola, la piccola Parigi che si lancia dalla finestra quando ci sono due metri di neve. Paride si considera “una creatura del Parco”, una di quelle che si aggira tra la primavera e l’estate in tutti i borghi che riempiono tv e Instagram. Pescateli la chiamano la Cortina d’Abruzzo, “ma si sbagliano di grosso: Cortina è la Pescasseroli del Veneto!”; Ops è quella cittadina dove il tempo si è fermato, scelta da Riccardo Milani come set del suo film Un mondo a parte; se vuoi incontri ravvicinati con i cervi, fermati a Villa Barreamentre per i lupi c’è Civitella Alfedena; il tratto che va da Anversa a Scanno, con immancabile sosta a Castrovalva di Davide Nanniè quindi un concentrato d’Abruzzo, una quintessenza di bellezza da imporre ad ogni costo su Google Maps.

L’Aquila, la città che non si arrende mai

“L’Aquila è una città incredibile. Se c’è un posto per cui vale la pena usare la parola resiliente, quel posto è il mio capoluogo regionale”. Una città che guarda al futuro, ma dove sentirete ogni frase iniziare con la frase “prima del terremoto”. A L’Aquila c’è un prima e un dopo, perché la ferita del terremoto ormai si è rimarginata, ma la cicatrice non può scomparire e lascia ancora una strana sensazione sulla pelle degli aquilani. Istituzioni culturali spostate in periferia, edifici che un tempo erano case e ora sono ristoranti o B&B, ruderi e strade interne ancora deserte, lo skyline dell’autostrada disegnato da decine di gru al lavoro. “La vita, la vista e persino l’odore della città sono diversi oggi.” Paride ha dato il suo piccolo contributo alla nuova vita del centro storico, aprendo il secondo punto vendita PARCO1923 in Corso Vittorio Emanuele, dopo quello di Pescasseroli. Dopo la lunga e faticosa ricostruzione, ancora in corso, si vedono già i primi straordinari risultati: una città di secoli fa, che sembra appena costruita! Passeggiando lungo il Corso potrai assaporare la dolcezza dei torroni Nurzia, sfoglia la sezione Abruzesistica della Libreria Colacchi, immergersi nei profumi di Marisa, prendere grandi decisioni ai tavoli del Bar del Corso, fare un salto tra antico e contemporaneo al MAXXI di Palazzo Ardinghelli, solo per citare alcune tappe sull’Aquila tour, che porta fino alla Fontana Luminosa e al Forte Spagnolo, dove ogni bambino abruzzese almeno una volta nella vita ha alzato gli occhi al cielo davanti a sua maestà il Mammut. Ma il tour perfetto della capitale non può concludersi senza i due luoghi più iconici della città: la basilica di Santa Maria di Collemaggio che, con l’avventura di Celestino V, rese L’Aquila la ccapitale del Perdono e la Fontana delle 99 cannelle, 99 mascheroni di pietra da cui sgorga l’acqua da più di 750 anni. Ultima fase sentimentale? San Vito alla Rivera. Una bella chiesa del XIII secolo, tra i simboli della rinascita post-terremoto, che mette a disposizione dei passanti le sue due meridiane, una in ore italiane e l’altra in ore solari. Le meridiane di San Vito sono l’orologio preferito di Parigi che, assicura, non era mai in ritardo.

Dalla montagna al mare

Non vogliamo togliervi la curiosità di prendere il libro e aprirlo dove preferite: sì perché, avverte l’autore, “D’Amore e d’Abruzzo puoi iniziarlo da dove preferisci, in base alla stagione. , ciò che ti interessa o anche a caso, perché i luoghi e le esperienze che ti racconto non ti deluderanno mai.” E così con Celestino Rock&Roll risaliamo sentieri tortuosi, tra eremi e rifugi, fino a toccare i lembi del cielo su quelle vette che sono le terrazze più belle d’Abruzzo, per poi scendere tutta la pista con gli sci, in quelle località invernali come Roccaraso, Ovindoli, Campo Imperatore e Campo Felice, che non hanno nulla da invidiare alle regine del Nord. Dopo una pausa inebriante tra cantine, castelli, antichi palazzi e agriturismi glamping, tutti uniti da un unico comune denominatore, gli eccellenti vini abruzzesi, l’ultima tappa è il trionfo delle località costiere, la locomotiva della regione. “L’Aquila è una parte, Pescara è un’altra. L’Aquila è storica, signorile, signorile, nobile. Il Pescara è nuovo, sfrontato e guascone. L’Aquila è un cappotto per proteggersi dal freddo, Pescara è una minigonna e un petto nudo”. Pescara è la Miami d’Abruzzo, anzi, ancora meglio: il lungomare di Pescara è lungo 15 km, battendo quello di Miami di soli 12 km. Potrebbe essere che Miami sia la Pescara d’America? Lo sanno bene i pescaresi, che non devono andare lontano per le loro vacanze: hanno il paradiso a pochi metri dal mare e lì trascorrono serenamente tutto l’anno. Pescara baciata dal sole – definita “splendida” da Pasolini, come si legge su un murale accanto alla Nave di Cascella – ha potuto dare i natali a due giganti della letteratura italiana, D’Annunzio e Flaiano, il principe dei poeti e il maestro dell’umorismo. Così vicini, nati a pochi metri l’uno dall’altro, eppure così distanti nello spirito e nell’orientamento! Al di là delle spiagge, Corso Manthoné è l’occasione per visitare quel pezzo di città vecchia sopravvissuto ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e un trampolino di lancio per scoprire che Pescara sa fare anche con la cultura, sulla strada per diventare un punto di riferimento per l’arte contemporanea. Partendo da Pescara e scendendo lungo la costa, magari attraversando la “Via verde della costa dei Trabocchi”, avrete sempre come compagno sussurrante il calmo mare azzurro, la calda sabbia dorata o le coste rocciose. “Zaino, costume e asciugamano”, consiglia Paride, “perché saranno tanti i momenti in cui avrai voglia di fare un tuffo, e non so come darti torto”. Da Ortona a Vasto non soffriamo il complesso della Puglia trendy.

Qui non finisce solo il tour lungo la costa, ma anche il viaggio abruzzese di Paride, un sognatore con i piedi ben piantati sulle nuvole, per citare Flaiano. Una dichiarazione d’amore che l’autore ha voluto mettere nero su bianco, ripercorrendo tutti i luoghi citati e girando video che svelano angoli nascosti e dettagli inediti che ogni lettore potrà aprire inquadrando i codici QR presenti sul volume. Ma tutto quello che abbiamo letto e visto è solo un assaggio, appena una suggestione, conclude Paride. L’Abruzzo ti entrerà nel cuore. “Ho fatto del mio meglio per guidarvi alla scoperta di questi luoghi che per me sono davvero unici. Ora tocca a te innamorartene.”


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Nuova letteratura abruzzese Victoria Cabello


 
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