Chico Forti è in Italia dopo 24 anni trascorsi in una prigione americana. “Non vedo l’ora di riabbracciare mia madre” – .

Chico Forti è in Italia dopo 24 anni trascorsi in una prigione americana. “Non vedo l’ora di riabbracciare mia madre” – .
Chico Forti è in Italia dopo 24 anni trascorsi in una prigione americana. “Non vedo l’ora di riabbracciare mia madre” – .

Roma, 18 maggio 2024 – “Non vedo l’ora di riabbracciare mia madre”. Queste furono le sue prime parole una volta atterrato. Chico Forti E’ in Italia. È atterrato intorno alle 11.30 il volo militare decollato da Miami con a bordo il 65enne trentino Pratica in maredove anche lui lo stava aspettando Giorgia Meloni. A chi l’ha visto è apparso visibilmente commosso durante l’incontro con il primo ministro, che lo ha ringraziato.

Forti era stato rilasciato nei giorni scorsi da un carcere della Florida dopo 24 anni di detenzione negli Usa, in Italia – in particolare a Verona – sconterà il resto della pena (ergastolo) per omicidio. È previsto carcere di Montorioma è stato subito trasferito dalla polizia penitenziaria Rebibbia dove resterà probabilmente fino a domenica. I legali di Forti sono fiduciosi che presto potrà farlo vedere sua madre, Loner, che ha 96 anni e che è malata. I due non si incontrano da 10 anni.

(L’articolo continua sotto la foto)

Chico Forti, la foto con Giorgia Meloni all’aeroporto militare di Pratica di Mare

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Perché Chico Forti è stato condannato? Dal delitto Versace alla morte di Dale Pike. Dubbi sulla sentenza

Oggi i familiari non hanno confermato l’imminente arrivo: “Non abbiamo ancora notizie ufficiali, probabilmente qualcosa è trapelato dal Ministero ed è arrivato prima alla stampa”, ha detto lo zio solo questa mattina, Gianni Fortiancora scettico. Poi la soddisfazione. “Certamente lo è grande gioia dopo una battaglia durata parecchio tempo Guerra Punica. Ora il percorso è in discesa. Solo i resti rimpianto che non sono riuscito a riaverlo indietro prima.

Invece era andato troppo oltre Carlo Dalla Vedova, uno di legale che hanno seguito l’iter per il rientro dagli USA. «Apprendiamo con soddisfazione del ritorno di Chico in Italia, è una buona notizia» ha sottolineato l’avvocato. “Il trasferimento di Forti in Italia rappresenta il completamento di tutte le procedure giudiziarie intraprese davanti alle autorità statunitensi. Lunedì abbiamo parlato l’ultima volta con Forti, era un po’ in ansia. Ringraziamo tutte le autorità italiane e americane che hanno seguito il suo caso”.

“Appena possibile speriamo di far incontrare Chico Forti con il Madre di 96 anni – dice l’avvocato –. Avrai bisogno di un permesso. Teniamo presente che per il suo ritorno è stato considerato l’aspetto umanitario, come previsto dalla Convenzione”. Le prime parole del detenuto in Italia sono state rivolte alla madre: “Non vedo l’ora di riabbracciarla”. Gli avvocati le faranno richiesta di permesso per farle visita:

la donna non può muoversi.

Forte, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pikeavvenuto il 15 febbraio 1998, era stato scarcerato pochi giorni fa, mentre l’autorizzazione al trasferimento in Italia era stata annunciata dal Il premier Giorgia Meloni durante la sua visita a Washington il 1 marzo.

Chico Forti si è sempre dichiarato innocente. Nel suo fascicolo al Dipartimento penitenziario della Floridala data di affidamento è stata aggiunta alla data di inizio del 7 luglio 2000 15 maggio indicato come data di liberazione a seguito di un’udienza nella quale ha firmato un accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia, dove la Corte d’Appello di Trento ha già convertito la sentenza statunitense nelle scorse settimane. Era l’ultimo passo prima del suo ritorno.

Soddisfazione di governo per il ritorno di Forti. “Bentornato a casa Chico – twitta il ministro degli Esteri, Antonio Tajani –. Un nuovo successo per la diplomazia italiana e il governo”. Fonti di Palazzo Chigi sottolineano che “l’operazione è stata resa possibile grazie all’autorità e alla riservatezza del Governo italiano che con il Dipartimento di Giustizia ha svolto un proficuo lavoro in stretta collaborazione con lo Stato della Florida e con il sostegno di tutte le Amministrazioni italiane coinvolte. Negli ultimi anni i negoziati tra Italia e Usa si sono intensificati senza però raggiungere il risultato raggiunto oggi”.

 
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