“Questo andrebbe fatto anche se le risorse non fossero scarse” – .

Tre frasi per rispondere alle pressioni in una direzione chiara: le spiagge devono essere messe a gara. A pochi giorni dall’ultima decisione in questa direzione, il Consiglio di Stato annuncia un triplo deposito di sentenze. In cui dice che le estensioni generalizzate non vanno bene. Una conclusione a cui arriva ancora prima e indipendentemente dal fatto che le nostre coste siano o meno una risorsa scarsa; e il governo, propendendo per questa seconda tesi, chiede così di evitare l’obbligo di mettere in discussione la proprietà della costa.

Cacciatori, terrazzi, stabilimenti balneari: così il governo distribuisce i consigli elettorali

di Antonio Fraschilla

18 maggio 2024


“Con le tre sentenze depositate oggi e relative ai giudizi oggetto delle decisioni delle sezioni unite della Cassazione e della Corte di Giustizia, il Consiglio di Stato ha ribadito i principi consolidati della propria giurisprudenza sull’illegittimità delle estensioni generalizzate dei trasporti marittimi concessioni statali per finalità turistiche. attività ricreative” stabilite a più riprese dal governo tra il 2018 e il 2023. Per il Consiglio di Stato le proroghe sono “contrarie ai principi di concorrenza e di libertà di stabilimento sanciti non solo dalla cosiddetta direttiva Bolkestein, ma anche dall’art. . 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea”.

Spiagge, il Consiglio di Stato smentisce il governo: “La risorsa scarseggia e le proroghe sono illegittime, i bandi dovrebbero partire subito”

di Antonio Fraschilla

30 aprile 2024



La nota spiega che “il Consiglio di Stato ha chiarito che la disapplicazione delle norme nazionali in materia di concessioni demaniali marittime è necessaria prima e a prescindere dall’esame della questione della scarsità delle risorse, che comunque non appare determinante poiché anche qualora si ritenesse che la risorsa non sia scarsa, le procedure selettive sarebbero comunque imposte dall’art. 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea in presenza di un certo interesse transfrontaliero e dalla normativa nazionale anche in assenza di tale interesse”.

Il Consiglio di Stato ha quindi ribadito la necessità che i Comuni avviino immediatamente procedure di gara imparziali e trasparenti per l’affidamento delle concessioni ormai scadute al 31 dicembre 2023.. In relazione all’avvio della stagione balneare, il Consiglio di Stato ha richiamato il contenuto dell’espressa disposizione di legge (art. 3, comma 3, della legge n. 118/2022 nella sua versione originaria e ha disapplicato le modifiche apportate dalla legge n. 14 del 2023), che consente, in caso di difficoltà nell’espletamento della gara, solo la c.d. proroga tecnica fino al 31 dicembre 2024 delle concessioni già scadute per i Comuni che hanno deciso di avviare o hanno già avviato le gare. assegnare le concessioni” .

 
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