“Istituzioni, fatevi sentire”. (Video)

Legnano Calcio, l’appello dell’ex presidente Zanda e dei fedelissimi

Legnano-Sulla situazione lilla vengono espresse molte opinioni (leggi l’ex giocatore Talarini qui) ma ciò che più ci interessa è approfondire il parere di chi può dire di aver colorato la propria vita con i colori di Legnano, dimostrando sempre lealtà e passione e dando l’impressione di non volersi arrendere, anzi, soprattutto adesso che le cose non stanno andando bene. per il meglio.

Lunedì 20 aprile abbiamo intervistato tre figure rappresentative della vecchia guardia lilla, entrambe visibilmente innamorate della squadra e preoccupate per il suo destino, indipendentemente dalla retrocessione avvenuta in campo.

“Innanzitutto come stai vivendo questo momento del Legnano calcio?”

Nicolò Zanda, il primo degli intervistati, ex presidente lilla e tifoso devoto, si è detto amareggiato, in un momento in cui sembra – e non è solo un suo pensiero – che le fortune del Legnano siano quanto meno lasciate al caso. Il caso che porta oggi qualcuno a investire tempo e denaro in quella che è un’azienda storica, e domani a disinteressarsene, quasi scaricando la responsabilità, alleggerendo la nave, o la coscienza.

“Sto ovviamente vivendo un periodo terribile con l’andamento di questo Legnano irriconoscibile, dentro e fuori dal campo. Sembra che non ci sia più nessuno che si preoccupi della maglia”.

Poi c’è la speranza di ritrovare l’entusiasmo perduto, chissà dove, nascosto. Quello delle migliaia di tifosi allo stadio, che cantavano cori e sostenevano la squadra.

“L’auspicio è che si possa tornare a condividere il sentimento che nasce e cresce intorno a Legnanosi aggiungono Giulio Bonzi e Angelo Cipriani, storici tifosi lilla, affezionatissimi -. Crediamo che l’amore per la propria città sia una manifestazione importante che va ricercata. Ci vuole la voglia di andare a prendere l’amore dei tifosi, il loro sostegno, la loro passione. In questo momento non c’è un futuro solido nella squadra lilla e questo fa paura”.

Ci sono molte ragioni che contribuiscono a questa visione poco chiara. Un po’ come la sconfitta sul campo, che anche se è arrivata dopo una – è vero – serie di risultati utili, non scontati, finisce però per distruggere ogni progetto di speranza, e lo fa con un’intensità mostruosa. (0-5). il che è quantomeno sorprendente. E ancora, la gestione confusa che si percepisce dalla tribuna, secondo i tifosi.

Quindi, tirando le somme, siamo ormai a più di due anni di distanza da quella che i tifosi percepiscono come una gestione societaria adeguata, capace di rendere giustizia alla storia e al prestigio del Legnano calcio. Due anni che hanno pesato ma ora la voglia di trascinare fuori i problemi e la forza con cui farlo sembrano essere finite. Ora sembrano non poter più essere tollerati, tanto che l’appello che si sente echeggiare in sala è uno solo: “istituzioni, fatevi sentire”.

Forse spetta al Comune stesso il compito ingrato o virtuoso di intervenire, in un momento di tensione come questo. Forse ha il ruolo di “super partes” prima, per garantire il giusto rispetto dei colori, e poi di collante, moderatore, tra i cittadini (che verrebbero giustamente rappresentati in questo modo) e gli investitori locali che hanno davvero a cuore la maglia e cosa lo rappresenta.

Sergio La Torre. Ha collaborato Simone La Rosa

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Redazione

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