La Juve stupisce a Bologna. La rimonta dopo lo 0-3 è qualcosa di insolito per una squadra che colleziona comunque il sesto pareggio consecutivo e colleziona 16 punti in altrettante giornate di campionato. In questo senso forse Monterò ha messo il talento giusto per l’impresa, visto che aveva diretto un solo allenamento prima della partita, quindi con scarso impatto tattico. Almeno all’inizio, poi nel corso della partita ha fatto i giusti cambi, di uomini e di modulo. Ma soprattutto al Dall’Ara si sono visti squarci della squadra del futuro. Prima di tutto Yildiz. Il suo ingresso nella ripresa è una vitamina pura per scatenare la reazione di tutta la truppa. Un gol e le solite giocate di un potenziale top player. Kenan si candida a essere il simbolo della Juve che arriverà, magari con la maglia numero 10, attualmente assegnata al Pogbadestinato all’addio per la questione doping.
A proposito di futuro, quello legato alla panchina della Juventus porta il nome di Thiago Motta. Giovedì l’italo-brasiliano incontrerà Saputo. Il presidente del Bologna proverà a convincerlo a restare, sulla scia dell’entusiasmo per l’impresa storica di aver portato i rossoblu in Champions League. Ci riuscirà? Molto difficile. Con Motta c’è un accordo da qualche mese Giuntoli e la Continassa sembra essere nel suo destino. Dove probabilmente arriverà anche Calafiori. Il difensore trasformato in tuttofare dal suo allenatore è uno dei profili più interessanti del panorama della Serie A. Il ventiduenne della Roma potrebbe rifarsi dell’eventuale partenza Bremer o al suo fianco nel caso in cui il brasiliano non ceda alle lusinghe della Premier League, sponda del Manchester United. Ovviamente da rivedere, ma oltre a Yildiz, l’altra bella notizia in casa Juve è il ritorno di Fagioli dopo la squalifica per il caso scommesse. E in tribuna al Dall’Ara c’era anche il tecnico Spalletti. Forse.
