Con il ritorno di Parma e Inter all’Oaktree, le “sette sorelle” parlano ora americano – .

Con il ritorno di Parma e Inter all’Oaktree, le “sette sorelle” parlano ora americano – .
Con il ritorno di Parma e Inter all’Oaktree, le “sette sorelle” parlano ora americano – .

C’erano una volta le sette sorelle del calcio italiano. Erano gli anni Novanta quando Milan, Juventus, Inter, Parma, Fiorentina, Lazio e Roma facevano davvero della Serie A il campionato più bello del mondo, con battaglie avvincenti in campo – alla caccia dello scudetto – ma anche fuori, in campo. Calciomercato, pronto a competere a miliardi di vecchie lire per i campioni più ambiti dell’epoca.

Trent’anni dopo la geografia del calcio appare completamente ridisegnata. Possiamo parlare ancora di sette sorelle. Ma in un altro senso e usando un’altra lingua: l’americano.

Tra ritorni e novità
Per un curioso scherzo del destino, cinque dei protagonisti di quella straordinaria e quasi irripetibile epopea del calcio italiano, che vide i nostri club dominare anche in Europa, vantano ora una proprietà americana. Delle sette sorelle “storiche”, solo Juventus e Lazio mantengono ancora una proprietà italiana: il club bianconero della famiglia Agnelli e la Lazio di Claudio Lotito.

Agli altri tre si sono appena aggiunti Parma e Inter: il Milan, con il colosso RedBird rappresentato da Gerry Cardinale, la Fiorentina di Rocco Commisso e infine la Roma, guidata dal gruppo Friedkin: il club gialloblù è diventato a stelle e strisce nel 2020, con il avvento di Kyle Krause, mentre quello nerazzurro proprio nelle ultime ore, con il passaggio al fondo californiano Oaktree Capital Management, dopo «la mancata restituzione del prestito triennale concesso alle holding dell’Inter – spiega una nota diffusa ieri -, scaduto il 21 maggio 2024 con un saldo complessivo di circa 395 milioni di euro”.

Le altre “sorelle americane” sono invece due “new entry” che, poco prima dell’inizio del nuovo millennio, hanno conosciuto fortune alterne: Atalanta e Genoa. Il club orobico, che con la famiglia Percassi alla guida è diventato un modello virtuoso nel coniugare ottimi risultati sportivi con una gestione finanziaria e organizzativa equilibrata, oggi appartiene alla Bain Capital di Stefano Pagliuca. Il Grifone è invece passato sotto il controllo di 777 Partners e, dopo il ritorno in Serie A, ha appena ottenuto una salvezza tranquilla. A questi se ne potrebbe aggiungere un ottavo: si tratta del Venezia, attualmente impegnata nei play-off e presieduta dall’americano Duncan Niederauer. Nella prossima Serie A ci sono altre proprietà straniere: il Bologna del canadese Joey Saputo e l’altro Como neopromosso dell’indonesiano Hartono.

I tempi cambiano
Un chiaro segnale dei tempi che cambiano e della necessità, per i club che vogliono competere ad alti livelli, di capitali freschi in grado di assicurare una forte capacità di investimento, anche in termini di infrastrutture, ovvero di nuovi stadi. «Se fino a poco tempo fa Milan e Inter erano in mano a due imprenditori italiani, anche milanesi, e ora si è passati ai fondi, vuol dire che l’era del romanticismo è finita» la riflessione di Ernesto Pellegrini, ex presidente dei nerazzurri . Ma aggiunge: «Il tifoso è relativamente interessato a chi comanda e chi è il proprietario. L’importante è che vinca la tua squadra del cuore”. Con buona pace dei più nostalgici.

 
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