“Non è il momento giusto”. Il presidente del Consiglio dell’Anp a Roma – .

“Non è il momento giusto”. Il presidente del Consiglio dell’Anp a Roma – .
“Non è il momento giusto”. Il presidente del Consiglio dell’Anp a Roma – .

L’Italia resta ferma sulla posizione assunta all’Assemblea generale dell’Onu quando ha scelto di astenersi sulla risoluzione che lo scorso 10 maggio riconosceva alla Palestina i requisiti per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, raccomandando al Consiglio di Sicurezza di «riconsiderare favorevolmente la questione. ” Così la Farnesina spiega la sua linea. Il via libera del Consiglio di Sicurezza, dove gli Stati Uniti hanno posto il veto il mese scorso, è una condizione necessaria per qualsiasi piena approvazione. Ma per il governo è anche una questione di opportunità, dopo i festeggiamenti non solo dell’Autorità nazionale palestinese, ma anche di Hamas, prima per la decisione dell’Assemblea generale e ieri per l’annuncio condiviso da Spagna, Irlanda e Norvegia. Una scelta attribuita dall’organizzazione terroristica alla “coraggiosa resistenza palestinese.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva già annunciato: «Presto incontreremo il primo ministro dell’Autorità palestinese e apriremo un percorso che, però, non si può fare di riconoscimento della Palestina senza il riconoscimento da parte di Israele dello Stato palestinese e viceversa. Poi dobbiamo capire cos’è lo Stato palestinese perché non possiamo riconoscere uno Stato guidato da Hamas”. E infatti sabato mattina Mohammed Mustafà sarà ricevuto a Palazzo Chigi, dal premier Giorgia Meloni e dallo stesso Tajani.

LA SCELTA
«L’Italia si è astenuta sul voto dell’Onu per il riconoscimento della Palestina perché è alla guida del G7 e la maggioranza dei Paesi che ne fanno parte si sono astenuti. Siamo a favore dello Stato di Israele e di quello di Palestina. Siamo sostenitori della creazione di una missione Onu”, ha detto Tajani qualche giorno fa, sottolineando come l’Italia intende affrontare la questione.

Ora la Farnesina sottolinea come esista un rapporto di collaborazione e di aiuto con il popolo palestinese, sottolineando che, sebbene la Francia si fosse espressa favorevolmente all’Assemblea dell’ONU, ora il ministro degli Esteri francese, Stephane Sejournè, si è mostrato cauto circa l’opportunità di scelta in questo momento. E come, soprattutto per Spagna e Norvegia, la decisione possa essere influenzata anche dagli equilibri politici all’interno della maggioranza di governo. L’Italia, inoltre, spiegano, condivide la posizione di Berlino (che, come l’Italia, si è astenuta dall’Assemblea), con l’obiettivo finale di una soluzione a due Stati.

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Il Messaggero

 
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